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Breath test al lattosio: a cosa serve e quando farlo

Dott. Alberto Tittobello

Dott. Alberto Tittobello

GASTROENTEROLOGIA
Medico chirurgo specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

1 Febbraio 2022 - Ultima modifica: 20 Luglio 2022

Il breath test al lattosio è un prezioso esame d’ausilio nella diagnosi di intolleranze alimentari o sindromi da malassorbimento

Il breath test, termine anglosassone conosciuto in italiano anche come “test del respiro”, è un prezioso esame d’ausilio nella diagnosi di intolleranze alimentari o sindromi da malassorbimento. Si tratta nella maggior parte dei casi di disturbi che dipendono dalla mancata digestione e/o assorbimento di particolari nutrienti assunti con la dieta.

Uno tra questi è, ad esempio, l'intolleranza al lattosio, fastidio molto diffuso che è causato dall'ingestione di latte e derivati e che porta a episodi di flatulenza, distensione addominale, diarrea e dolori più o meno intensi al basso ventre. Spesso questi disturbi sono “aspecifici” e di non facile inquadramento diagnostico, perché molto simili a quelli di altre patologie come la celiachia, la rettocolite ulcerosa e la sindrome del colon irritabile. Nei bambini i sintomi includono diarrea e anche lo scarso aumento di peso.

  1. Cos’è il breath test al lattosio
  2. Cosa succede se non si cura l’intolleranza al lattosio
  3. Quando eseguire il test
  4. Come funziona il breath test al lattosio
  5. Come prepararsi al test al lattosio

Cos’è il breath test al lattosio

Il breath test all'idrogeno dopo la somministrazione per via orale di lattosio è un esame semplice, affidabile e non invasivo, utile per diagnosticare un’eventuale intolleranza al lattosio.
Intolleranza al lattosio

Il lattosio è uno zucchero tipico e presente nel latte e nei suoi derivati. Si tratta di un disaccaride composto dall'unione dei due monosaccaridi: glucosio e galattosio. Per essere assorbito dai villi intestinali, il legame tra il lattosio e questi due monosaccaridi deve essere interrotto, liberando il glucosio e il galattosio che vengono poi assorbiti a livello digiuno-ileale (tratti intermedi e finali dell'intestino tenue).

Per fare in modo che ciò accada deve intervenire l'enzima lattasi, predisposto appunto alla digestione del lattosio. Il fatto è che una grande fetta della popolazione italiana, circa il 30-40%, ha una bassa quantità di lattasi nel proprio intestino. La conseguenza sarà che il lattosio non viene digerito bene e prosegue il proprio transito intestinale senza essere assorbito.

Cosa succede se non si cura l’intolleranza al lattosio

Si tratta di disturbi che possono causare anche momenti di stress perchè non è possibile avere una tranquillità negli spostamenti e negli impegni giornalieri. Spesso si è costretti a rimanere a casa a causa dei forti crampi all’intestino, che causano anche flatulenza e meteorismo.

Quando eseguire il test

Il breath test o test del respiro sono prescritti al paziente dal medico in presenza di sintomi riconducibili a un'intolleranza o a un malassorbimento di zuccheri normalmente assorbibili, come in questo caso analizzato dal nostro articolo, il lattosio. La procedura operativa del test consiste nell’ingerire una dose prestabilita dal medico di un determinato zucchero (ad esempio 20 grammi di lattosio) e la successiva analisi dei gas espirati dal paziente dopo un certo periodo di tempo.

Questa tipologia di esame indica la presenza di un'intolleranza secondaria al lattosio, ma non offre informazioni sulla sua permanenza. Si ricerca in particolare il picco di idrogeno nell'aria espirata, la cui presenza è spia di fermentazione intestinale dello zucchero non assorbito, da parte della flora batterica del colon. L’esame dura circa 3-4 ore e si può fare in ospedale o nei laboratori privati. In ospedale ha il costo del ticket, mentre nei laboratori privati costa tra i 70 e i 120 euro.

Come funziona il breath test al lattosio

Una volta che il lattosio inserito con il test e non assorbito raggiunge il colon, la flora microbica locale lo fermenta con produzione di gas (idrogeno, metano, ed anidride carbonica), causando fenomeni quali l’intolleranza al lattosio (meteorismo, flatulenza, nausea e dolori crampiformi).

Una parte di questi gas viene riassorbita dalla mucosa del colon così trasportata dal sangue venoso fino agli alveoli polmonari ed eliminata con la respirazione. Per questo è importante l’esame dell’idrogeno: rilevando la quantità di idrogeno nell'aria espirata dal paziente è possibile diagnosticare l'intolleranza al lattosio.

Per fare un esempio, se si somministrano 20-25 grammi di lattosio in un adulto, corrispondenti a 400-500 ml di latte, il test viene considerato positivo quando nell'aria espirata, dopo 30-60-90-120-150 e 180 minuti dall'ingestione, si registra un livello di idrogeno superiore al valore basale, che viene ricavato tramite un primo test al momento dell’arrivo in laboratorio. Quindi sulla base del picco dell’idrogeno, si distingue l'intolleranza al lattosio in lieve, grave e moderata.

Come prepararsi al breath test al lattosio

Il test del respiro perde di efficacia diagnostica in caso di soggetti sani intolleranti al lattosio, ma che facendo uso di antibiotici o abusando di lassativi e clisteri hanno una flora intestinale alternata e quindi compromessa. In questi casi, per evitare simili situazioni e quindi in chiave di una preparazione ottimale al breath test è molto importante rispettare certe condizioni prima di sottoporsi all’esame. 

Le elenchiamo di seguito:

  • interrompere l’uso di antibiotici ed estratti pancreatici dai sette ai quindici giorni prima dell’esame;
  • sospendere fermenti lattici, lassativi o antidiarroici almeno una settimana prima del test;
  • evitare, almeno 24 ore prima del test, il latte e i latticini di origine animale (è ammesso il latte di soia) e anche tutti gli alimenti che possono contenere lattosio come additivo. Ad esempio panini al latte e prodotti da forno, biscotti, pizze dolci, nutella, gelati, merendine varie, salse, salumi e insaccati. Si possono continuare a mangiare invece prosciutto crudo, coppa, bresaola e culatello. È fondamentale la sera prima del breath test mangiare solo riso, uova, carne non conservata, pesce e condire il tutto soltanto con olio e sale. Evitare assolutamente il burro e la margarina e bere solo acqua. 
  • a partire dalle ore 21 del giorno precedente l'esame il paziente deve digiunare completamente e bere solo acqua.
  • vietato fumare il giorno prima dell’esame
  • la mattina del test rimanere a digiuno.
  • durante lo svolgimento del test evitare di mangiare e di fumare. Si potrà assumere solo una piccola quantità d'acqua (consigliato mezzo bicchiere) naturale non gassata.

Diagnosi dopo il breath test al lattosio

Il rispetto di queste regole porta certamente a una diagnosi corretta sulla presenza o meno di un’intolleranza al lattosio. In questo modo lo specialista potrà valutare la giusta dieta da proporre al paziente. In caso di diarrea e di altre patologie intestinali acute, come salmonellosi e gastro-enteriti vitali, è consigliabile rimandare il test, così come se il paziente si è da poco sottoposto (meno di 30 giorni) a procedure mediche come il clisma opaco o la colonscopia.

L’intolleranza al lattosio è dose-dipendente, quindi meno lattosio si assume, meno si sta male. Il medico consiglierà quindi una variazione alimentare senza alimenti a base di lattosio da rispettare  per qualche mese. Si parla di “un periodo di disintossicazione”, cioè l'astinenza completa da qualsiasi traccia di lattosio, fino a poi poter reintrodurre con moderazione i prodotti precedentemente esclusi nella dieta.