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Breath test: cos’è e a cosa serve

Dott.ssa Monica Slongo

Dott.ssa Monica Slongo

CHIRURGIA GENERALE
Medico chirurgo specialista in medicina dell'emergenza urgenza

7 Aprile 2022 - Ultima modifica: 12 Aprile 2022

Il breath test permette di individuare in generale alterazioni del sistema gastroenterico come contaminazioni batteriche o alterazione del transito intestinale.

Vi siete mai chiesti cos’è il breath test o più comunemente conosciuto come “test del respiro”? E soprattutto quando appare utile sottoporsi ad un simile esame? Il test del respiro o breath test non è altro che un esame diagnostico che si effettua mediante l’analisi di campioni di aria espirata. L'esame consiste nel soffiare su un tubicino per valutare un'eventuale intolleranza, il tempo di transito intestinale ed una eventuale colonizzazione anomala del nostro intestino da parte di alcuni batteri. In campo medico se ne distinguono tre tipologie: il breath test al glucosio, il breath test al lattosio e il breath test al lattulosio. Di seguito parleremo di queste diverse forme e a che cosa serve effettuare un simile esame.

Indice

1) Le tipologie di breath test
2) A cosa serve il breath test?
3) Chi può effettuare il breath test?
4) Come si ci prepara al test?
5) L'esame è pericoloso o doloroso?
6) Informazioni utili

Le tipologie di breath test

Come accennato sopra, esistono diverse tipologie di test del respiro a partire dal breath test al lattulosio, al lattosio e al glucosio. La prescrizione di un test piuttosto che un altro dipende dai sintomi riscontrati e riconducibili ad esempio a un’intolleranza o al malassorbimento di zuccheri normalmente assorbibili – quali il lattosio, il fruttosio, il glucosio e il sorbitolo – o non assorbibili – quali lattosio e xilosio. Ma andiamo con ordine, analizziamo tutti e tre nelle loro specifiche.

Cos'è il breath test al lattulosio?

Il breath test al lattulosio consente di individuare alterazioni del sistema gastroenterico come: contaminazioni batteriche, malassorbimento intestinale e alterazione del transito intestinale, che possono manifestarsi mediante disturbi gastrointestinali caratterizzati da flatulenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali. Grazie a questo tipo di test è possibile diagnosticare sia l'eventuale presenza di sovracrescita batterica sia un’alterazione del tempo di transito oro-cecale (OCTT). Il tempo di transito oro-cecale è la misura indiretta della funzionalità del tubo gastroenterico. Si può riscontrare accelerato in caso di sintomi diarroici da ipermotilità o rallentato in caso di sintomi dispeptici da rallentato svuotamento gastrico o in presenza di stipsi dovuta a una propulsione lenta della massa fecale.

E quello al lattosio?

Infine, il test del respiro al lattosio serve a diagnosticare un’eventuale intolleranza al lattosio, una condizione in cui l’organismo non riesce a digerire completamente lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. L’intolleranza al lattosio è nota anche come deficit di lattasi, un enzima prodotto dalle cellule dell’intestino tenue che scindendo il lattosio in glucosio e galattosio ne permette l’assorbimento. Carenze di lattasi fanno sì che il lattosio arrivi fino nel colon, dove interagisce con i batteri dell’intestino dando luogo ai problemi intestinali tipici dell’intolleranza.

In cosa consiste quello al glucosio?

Il test per l’intolleranza al glucosio serve per diagnosticare il malassorbimento intestinale. Il glucosio è assorbito normalmente dall’intestino tenue, ma se qui sono presenti batteri, ci sarà una fermentazione del glucosio con produzione di idrogeno e l’aumento dell’escrezione di H2 può portare indirettamente al malassorbimento. La fermentazione dei carboidrati ad opera dei batteri intestinali produce acqua, acidi e gas, tra i quali anidride carbonica (CO2), idrogeno (H2) e metano. In particolare il metano e l’idrogeno sono prodotti esclusivamente da batteri e l’escrezione di questi gas nell’organismo umano, in seguito alla somministrazione di un substrato, indica che esso è stato esposto a microflora intestinale. Questi gas vengono assorbiti nel sangue ed una parte viene espirata dai polmoni. Il test del respiro serve proprio a misurare la quantità di idrogeno che viene espirata prima e dopo la somministrazione di glucosio.

L’intestino tenue di solito ha una flora batterica molto scarsa, quindi non in grado di fermentare alcun zucchero. In certe condizioni però (ansa cieca dopo chirurgia intestinale, ristagno al di sopra di stenosi flogistiche, cicatriziali o neoplastiche, diverticoli digiunali) la flora batterica aumenta in alcuni tratti dell’intestino in modo da arrivare a fermentare i carboidrati della dieta a tali livelli, provocando nausea, borborigmi, meteorismo, dolori colico-addominali, perdita di peso, astenia, diarrea.

A cosa serve il breath test?

Quindi riassumendo, in ambito gastroenterologico il breath test permette in generale di individuare alterazioni del sistema gastroenterico come contaminazioni batteriche, alterazione del transito intestinale, che possono manifestarsi mediante disturbi gastrointestinali caratterizzati da flatulenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali. In particolare, grazie al breath test al glucosio è possibile diagnosticare un’eventuale sovracrescita batterica nell'intestino tenue. Il breath test al lattosio è utile per la diagnosi di malassorbimento del lattosio. Infine si ricorrere al test del respiro per il lattulosio allo scopo di misurare sia l'eventuale presenza di sovracrescita batterica sia un’alterazione del tempo di transito oro-cecale (OCTT).

Chi può effettuare il breath test?

Tutti i pazienti che riferiscono disturbi gastrointestinali con flatulenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali possono richiedere di sottoporrei al breath test. L’esecuzione del test è semplice e non invasiva ed è quindi sicura per il paziente e per l’operatore.

Come ci si prepara al test?

Ma come ci si prepara ad affrontare un test del respiro? Esiste una procedura specifica che il paziente deve seguire affinché il test funzioni? La risposta è sì, scopriamo quale:

  • il test va eseguito a digiuno (almeno 8 ore);
  • nei sette giorni precedenti l’esame il paziente non deve assumere farmaci a base di antibiotici, fermenti lattici o lassativi;
  • il medico deve assicurarsi che il paziente non abbia in corso una diarrea importante;
  • il giorno prima dell’esame, il paziente deve alimentarsi esclusivamente con:
  1. per colazione, una tazza di tè,
  2. per pranzo, un piatto di riso bollito condito con poco olio,
  3. per cena, una bistecca oppure un pesce lesso;
  • dalle ore 7.00 del giorno dell’esame il paziente deve bere due bicchieri d’acqua, restare a digiuno, non fumare, non lavarsi i denti, non svolgere attività fisica;
  • dalle ore 21.00 del giorno precedente l’esame il paziente deve osservare un digiuno completo (può bere liberamente acqua).

L'esame è pericoloso o doloroso?

Il test consiste in una raccolta di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di uno specifico zucchero sciolto in acqua, in un sacchetto di plastica a intervalli regolari. L’esame può durare da due a quattro ore. Effettuare il test del respiro è di per sé piuttosto semplice e indolore: a seconda della tipologia di test vengono somministrate determinate sostanze e viene analizzato il respiro del paziente prima e dopo l’assunzione.

Informazioni utili

In mancanza dell’impegnativa medica, non è assicurata l’esecuzione della prestazione nel pubblico. Il medico di medicina generale è tenuto a scrivere sull’impegnativa: nome, cognome ed età dell’assistito, codice fiscale, prestazione richiesta, quesito diagnostico, indicazione di eventuali esenzioni e livello d’urgenza.

In caso di prestazioni private, invece, non è obbligatorio essere in possesso della prescrizione medica di uno specialista, anche se è sempre consigliata. Il breath test può essere eseguito solo ai bambini che hanno più di sei anni.