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Artrite settica: sintomi, cause e cure

Sinonimi: artrite settica, artrite batterica, artrite infezione

Dott. Sandro Rossetti

Dott. Sandro Rossetti

ORTOPEDIA
Medico chirurgo specialista in traumatologia

3 Febbraio 2022 - Ultima modifica: 20 Luglio 2022

L’artrite settica comporta l'infiammazione di un’articolazione, la cui causa va ricercata nella colonizzazione da parte di un germe patogeno, generalmente un batterio. L'infiammazione può determinare la formazione di pus e con il passare del tempo causare anche la distruzione articolare, con notevoli ripercussioni in termini di mobilità. I batteri causa delle infiammazione sono generalmente:

  • Stafilococco Aureo (80% dei casi),
  • Haemophilus influenzae,
  • Neisseria gonorrhoeae,
  • Pseudomonas, soprattutto nei tossicodipendenti e malati di AIDS.

In base al numero di articolazioni colpite dal batterio si parla di:

  • artrite monoarticolare, se coinvolge una singola articolazione (maggior parte dei casi);
  • forma poliarticolare.

Indice

I sintomi dell'artrite settica

I principali sintomi dell’artrite settica sono:

  • movimenti limitati;
  • dolore che aumenta alla digito-pressione;
  • febbre;
  • gonfiore e arrossamento dell’articolazione infiammata;
  • ascessi articolari.

Le articolazioni più colpite sono quelle più grandi e vascolarizzate come ad esempio:

  • spalla;
  • anca;
  • ginocchio;
  • polso;
  • colonna vertebrale;
  • caviglia.

È molto raro che a colpire le articolazioni, provocando un'artrite settica, siano i funghi (Candida) o i virus, per esempio quello dell’epatite e della rosolia.

Le cause dell'artrite settica

Come anticipato sopra, i principali agenti responsabili dell'artrite settica possono essere:

  • batteri
    • Stafilococco Aureo;
    • Haemophilus influenzae, spesso nei bambini sotto i 2 anni non vaccinati;
    • Pseudomonas aeruginosa, generalmente colpito sono i tossicodipendenti e malati di AIDS o persone con scarse difese immunitarie;
    • Gonococco, responsabile della tipica forma di artrite gonococcica;
    • Micobatterio;
    • Brucella (l’artrite brucellare è una zoonosi, cioè una malattia contratta da animali infetti);
    • Treponema pallidum, responsabile della sifilide;
    • Borrelia burgdorferi, responsabile della malattia di Lyme.
  • virus
    • dell’epatite B (HBV);
    • rosolia;
    • della parotite.
  • funghi
    • Candida albicans (microrganismo responsabile ad esempio della candida vaginale).

I fattori di rischio

Molto spesso l'artrite settica è la conseguenza di pregresse patologie articolari, spontanee come la gotta o meno, come l’artrite reumatoide. Ma esistono molti altri fattori che possono determinare l'insorgere dell'artrite settica, come ad esempio:

  • l'età, oltre i 50-60 anni;
  • stato di sepsi;
  • diabete ed alcolismo;
  • abbassamento delle difese immunitarie a causa di malattie come AIDS, neoplasie o utilizzo di immunosoppressori;
  • tossicodipendenza con uso di droghe per via endovenosa;
  • intervento chirurgico a carico delle articolazioni;
  • patologie infettive sistemiche,
  • fratture ossee esposte.

Le complicanze di un’artrite settica possono essere piuttosto serie e comportare, ad esempio, la degenerazione della cartilagine nelle prime 48 ore di infezione, che può esitare nella distruzione del tessuto sinoviale o la distensione della capsula articolare con lussazione patologica dei segmenti ossei articolari.

La diagnosi

Si parte da una specifica anamnesi, un'intervista clinica fatta dallo specialista che permette di ricostruire la storia clinica recente e passata del paziente. Dopo si passa all'esame obiettivo, dove si cercano di comprendere i sintomi riferiti dal paziente e spesso basta questo esame per diagnosticare subito l'eventuale presenza di un'artrite infettiva.

Gli esami del sangue mettono in evidenza l’aumento degli indici di flogosi, cioè:

  • leucocitosi (aumento dei globuli bianchi),
  • piastrinosi (aumento delle piastrine),
  • aumento della VES e della proteina C-reattiva.

La radiografia è uno degli esami che viene più spesso richiesto, anche se nelle prime fasi della patologia le lesioni possono non notarsi. Col tempo i segni di artrite emergono, ad esempio:

  • distensione della capsula,
  • diminuzione dello spazio articolare;
  • infiammazione dei tessuti molli periarticolari;
  • erosioni ossee.

La TC e la risonanza magnetica sono invece esami più incisivi, utili in caso di artrite che colpiscono la colonna vertebrale, le anche o le ginocchia.

L’artrocentesi è una procedura chirurgica che permette il prelievo con una siringa del liquido sinoviale a scopo diagnostico-terapeutico. L’analisi del liquido sinoviale aiuta lo specialista a risalire all’agente eziologico responsabile dell’artrite, e permette in questo modo la prescrizione di antibiotici più efficaci.

Come curare l'artrite settica

Generalmente si prescrivono antibiotici endovena ad alto dosaggio e questa terapia a base di antibiotico dura dalle 6 settimane in poi. L’articolazione infiammata deve stare a riposo e dopo 2-3 giorni di terapia, se c'è un miglioramento, si può iniziare con la mobilizzazione passiva e infine attiva della stessa.

Può risultate utile anche l’esecuzione di un drenaggio dell’articolazione, al fine di rimuovere eventuale materiale purulento accumulatosi.