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Esame audiometrico: valutare il livello di sordità

Dott.ssa Vanessa Dionne

Dott.ssa Vanessa Dionne


Medico Chirurgo

4 Settembre 2020 - Ultima modifica: 18 Febbraio 2021

Tramite l’esame audiometrico è possibile avere informazioni sulla capacità uditiva del paziente.

L’esame audiometrico o Audiometria è un esame che permette di valutare la capacità uditiva di una persona, attraverso l'utilizzo di uno strumento elettrico detto "audiometro" che permette di valutare la soglia uditiva del paziente, cioè l'intensità minima percepibile per i suoni di varie frequenze. Questo esame è quindi in grado di fornire informazioni sulla capacità uditiva di una persona al tecnico audiometrista, che finalizza il referto tecnico dopo la misurazione. Dal referto è possibile individuare eventuali perdite della percezione uditiva.

L’esame non è invasivo, non è doloroso e nemmeno pericoloso, tant’è che può essere prescritto anche ai bambini. Dura dai 5 ai 10 minuti ed è svolto da un tecnico audiometrista. Richiede la collaborazione del paziente che deve indicare una reazione ai suoni trasmessi in cuffia.

Indice:

  1. In cosa consiste l’esame audiometrico
  2. A cosa serve l’esame audiometrico
  3. Chi può fare l’esame audiometrico
  4. Controindicazioni e preparazione all’esame

In cosa consiste l’esame audiometrico?

Per svolgere l'esame audiometrico il paziente viene fatto accomodare in una cabina insonorizzata e deve indossare un paio di cuffie sulle orecchie (via aerea). Il tecnico audiometrista invia alle cuffie dei suoni, le cui frequenze possono variare dai 125 Hz agli oltre 8.000 Hz a seconda dell’età e della situazione clinica del soggetto, a partire dai toni bassi fino ad arrivare a quelli alti e chiede al paziente di dare un cenno di consenso o di premere un pulsante tutte le volte che percepisce il suono. A seconda del livello di reattività del paziente, il medico può determinare la sua soglia di udibilità minima.

L’esame può prevedere anche l'utilizzo di un dispositivo posizionato dietro l'orecchio (via ossea): questo invia vibrazioni direttamente all’orecchio interno e in questo caso il tono viene trasmesso direttamente alla coclea con la vibrazione delle ossa craniche.

Esistono due modalità con cui è possibile effettuare un esame audiometrico: tonale e vocale.

  1. Audiometria tonale: consente di misurare la soglia uditiva per via aerea e ossea, tramite l’ascolto di suoni in cuffia da parte del paziente. Viene quindi elaborato un tracciato, definito “audiogramma”, che raccoglie i dati acquisiti che forniscono un’analisi oggettiva, qualitativa e quantitativa dell’udito.
  2. Audiometria vocale: si basa sulla voce e nello specifico sulla capacità di percepire e distinguere singole parole, che possono essere pronunciate dallo stesso esaminatore, oppure possono essere registrate.

A cosa serve l’esame audiometrico?

L'esame audiometrico misura la funzionalità e la sensibilità uditiva dell’orecchio sia in caso di periodico check-up dell’udito per prevenire disturbi uditivi sia nei casi in cui si sospetti un abbassamento dell’udito (ipoacusia).

Questo esame consente quindi di individuare eventuali perdite della percezione uditiva. Lo specialista è in grado di valutare la funzionalità dell'orecchio esterno e dell'orecchio medio mentre, attraverso l'uso delle vibrazioni, si valuta invece la funzionalità dell’orecchio interno.(da eliminare perchè si ripete sotto) L'audiometria può permettere di riconoscere l'origine oltre che l'entità della lesione: l’otorinolaringoiatra è in grado di valutare la funzionalità dell'orecchio esterno e dell'orecchio medio, mentre attraverso l'uso del dispositivo vibrante, si valuta la funzionalità dell’orecchio interno.

Qualora dall'esame risulti tutto nella norma, il medico indicherà una situazione di normoacusia, mentre in caso di abbassamento della percezione dei suoni si parla di ipoacusia.

Chi può fare l’esame audiometrico?

L’esame può essere effettuato sia da bambini che adulti e anziani. Si tratta di uno dei primi test ai quali si sottopone un bambino appena nato, durante il ricovero post parto (otoemissioni acustiche). Tuttavia, può essere difficile misurare la reazione di un neonato che non è in grado di rispondere in modo chiaro a uno stimolo uditivo, almeno non con la stessa chiarezza con cui riuscirebbe un bambino più grande; per questo motivo esistono diverse varianti di esecuzione del test audiometrico per diagnosticare una eventuale ipoacusia infantile e/o congenita.

Ai bambini di età compresa tra i 3 ed i 6 anni infatti viene prescritto, in caso si ipotizzi un problema uditivo, l'esame audiometrico infantile, che è una versione modificata dell'esame audiometrico tonale. Anche questo esame è indolore e non prevede controindicazioni.

Controindicazioni e preparazione

L'esame non presenta alcuna controindicazione, in quanto non è invasivo e nemmeno doloroso. Per la sua semplicità di svolgimento, non prevede nemmeno delle norme di preparazione particolari. L’unico accorgimento da tenere a mente è che per garantire il miglior risultato possibile, è meglio evitare che ci siano tappi di cerume o corpi estranei e questo è possibile escluderlo con una visita otorinolaringoiatrica prima di effettuare l’esame audiometrico.