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Esame urodinamico completo: in cosa consiste, preparazione, quando farlo

Dott. Nicola Pugliese

Dott. Nicola Pugliese


Medico Chirurgo

14 Novembre 2020 - Ultima modifica: 1 Aprile 2021

Esame diagnostico atto a verificare il buon funzionamento della vescica e dell’uretra e – in particolare – la qualità della minzione.

L’esame urodinamico completo è di fondamentale importanza qualora si manifestasse una ricorrente o recidivante insorgenza di disturbi urinari: impossibilità a urinare nonostante lo stimolo, minzione frequente o dolorosa, dolori lombari o pelvici, perdite urinarie, infezioni. Questo esame permette una diagnosi precisa, al fine di poter impostare un’adeguata terapia.

La sintomatologia suddetta interessa le vie urinarie basse, che comprendono uretra e vescica e – nonostante possa colpire indistintamente soggetti di ogni sesso e di ogni età – si presenta con maggiore frequenza in soggetti di sesso femminile.

Indice:

Esame urodinamico completo: in cosa consiste?

L’esame urodinamico completo è un esame diagnostico realizzato al fine di studiare lo stato di salute e la funzionalità del basso tratto urinario. Questo esame si dimostra indispensabile per garantire una corretta diagnosi del tipo e delle cause di incontinenza o dolore nell’atto della minzione, propedeutico dunque alla formulazione e alla somministrazione della corretta terapia.

L’esame urodinamico completo, per quanto non sia da considerarsi doloroso o pericoloso, è comunque definito come “invasivo” dal momento in cui sorge la necessità di cateterizzazione. In ogni caso, l’esame – data la sua elevata tollerabilità – può tranquillamente essere eseguito in regime ambulatoriale.

Esame urodinamico completo: chi deve farlo e quando?

Nel momento in cui il paziente – qualsiasi sia il suo sesso e la sua età – accusa sintomi quali incontinenza, minzione frequente, stimolo non seguito da minzione, minzione dolorosa, difficoltà nel dare inizio alla minzione o difficoltà nel completo svuotamento della vescica, potrebbe essere il caso di procedere ad un’indagine approfondita, la quale comprenderà anche l’esame urodinamico completo.

Esame urodinamico completo: come si svolge e preparazione necessaria

L’esame urodinamico completo – che di norma dura circa un’ora – si svolge in tre fasi: l'uroflussimetria, la cistomanometria e lo studio della pressione del flusso.

L'uroflussometria permette, nello specifico, di valutare quelle che sono le caratteristiche del flusso urinario durante la minzione. Durante questa prima fase, viene chiesto al paziente di urinare in un apposito imbuto – parte integrante dell’apparecchiatura, l’uroflussometro – che ha la capacità di misurare la quantità di urina emessa per l’unità di tempo. L’esito viene poi riportato su un grafico.

La cistomanometria consiste nello studio della sensibilità vescicale e dell’attività del muscolo detrusoriale durante la fase di riempimento vescicale. Durante questa fase è previsto l’inserimento di due cateteri, uno vescicale e uno rettale; quello vescicale provvederà al riempimento della vescica con soluzione fisiologica sterile.

Lo studio della pressione del flusso è la fase conclusiva dell’esame. Una volta raggiunto il riempimento massimo della vescica, il paziente dovrà procedere alla minzione mantenendo inseriti i cateteri vescicale e rettale. In questo modo sarà possibile misurare la pressione vescicale e addominale durante l’atto di svuotamento, diagnosticando accuratamente i diversi disturbi correlati alla minzione.

Prima dell’esame spesso è richiesto di eseguire esame delle urine ed urinocoltura. Immediatamente prima dell’esame, nella mezz’ora precedente, si consiglia di bere almeno mezzo litro d’acqua.

Controindicazioni

In generale, l’esame urodinamico completo è un esame molto sicuro. E’ stata riscontrata una bassa percentuale di rischio di sviluppo di infezioni alle vie urinarie data dall’inserimento del catetere vescicale; percentuale che viene praticamente azzerata dal momento in cui si segue accuratamente la profilassi antibiotica prescritta spesso al termine dell’esame stesso.