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Topografia Corneale: l’esame per studiare la curvatura della cornea

Dott. Nicola Leuzzi

Dott. Nicola Leuzzi

OCULISTICA
Medico Chirurgo - Specialista in Oftalmologia

4 Settembre 2020 - Ultima modifica: 12 Marzo 2021

Tramite la Topografia Corneale è possibile avere la mappatura della superficie anteriore della cornea.

La Topografia Corneale è un esame diagnostico non invasivo e nemmeno doloroso che consente di mappare la superficie curva della cornea, valutando alcune sue caratteristiche ottiche. Fornisce una mappa della curvatura corneale, mediante uno strumento chiamato “topografo corneale” che è indolore e richiede una minima collaborazione da parte del paziente. Non è invasivo, non bisogna prepararsi e non richiede la dilatazione della pupilla (quindi non vengono utilizzati colliri).

Oltre ad essere usato per diagnosticare alcune delle principali malattie della cornea, è anche uno strumento utile per impostare il programma di chirurgia refrattiva, l’intervento cioè che consente di eliminare occhiali e lenti a contatto. Prima di intervenire, infatti, con la Topografia Corneale è possibile capire con precisione dove e in che misura bisogna con la tecnica chirurgica scelta.  

Indice:

  1. Che cos’è la Topografia Corneale
  2. A cosa serve la Topografia della cornea
  3. Come si svolge la Topografia Corneale
  4. Quando è utile la Topografia Corneale

Che cos’è la Topografia Corneale?

L’esame di Topografia Corneale è una seduta di breve durata che misura la qualità ottica e verifica la salute della cornea. Non richiede l’applicazione di collirio ma solo l’immobilità del paziente. Va effettuata almeno 24 ore dopo che il paziente ha usato lenti a contatto morbide che aumentano a 48 se ha portato lenti a contatto rigide. Per un risultato corretto, infatti, bisogna evitare che la forma della cornea risulti impropriamente alterata.

Questo esame non è assolutamente pericoloso, non provoca dolore né fastidi particolari.

A cosa serve la Topografia della cornea?

La Topografia Corneale serve per diagnosticare e verificare lo stato di avanzamento di molte patologie corneali, ad esempio il cheratocono, una malattia oculare che consiste in una deformazione e assottigliamento della cornea.

Viene prescritto nella chirurgia refrattiva e in contattologia, per valutare l’effetto delle lenti a contatto sulla cornea e per la costruzione delle lenti a contatto in casi particolari.

Una cornea sana si presenta generalmente con una forma regolare e simmetrica mentre, al contrario, se ci sono dei disturbi, delle patologie o delle lesioni, la curvatura e la forma diventano irregolari.

La topografia va sempre eseguita nel trapianto di cornea perché consente di definire il corretto posizionamento del lembo corneale (e ottenere il miglior risultato refrattivo) o in generale in presenza di qualsiasi astigmatismo post-chirurgico permettendo degli interventi selettivi di correzione.

Con il topografo corneale si possono anche valutare gli effetti di disordini corneali o della superficie oculare (ovvero le patologie congenite, a trasmissione ereditaria, caratterizzate dall'alterazione della normale curvatura corneale, pterigio o dermoide limbare, oppure cicatrici isolate che possano alterare la normale curvatura corneale) e controllarne l’evoluzione.

Non tutti gli oculisti sono dotati del topografo corneale presso il proprio studio o ambulatorio perché non è un esame di routine, ma viene effettuato solo se c'è il sospetto di una particolare patologia o una necessità specifica.

Come si svolge la Topografia Corneale?

Per effettuare la Topografia Corneale il paziente si siede con il mento e la fronte appoggiati su appositi supporti e deve guardare in uno strumento, il topografo corneale. In particolare, deve osservare una luce posta al centro di una serie di anelli luminosi concentrici, che vengono proiettati sulla superficie anteriore della cornea. L'operatore acquisisce i dati che sono elaborati quindi tradotti in una mappa colorimetrica da un software.

In base alla distorsione che gli anelli hanno subito sulla cornea, il computer calcola la curvatura. Le mappe sono diverse (tangenziale, assiale, altitudinale, assoluta) e consentono lo studio della superficie oculare trasparente. Dopo l’esame lo strumento genera una mappa colorata dove ad ogni colore corrisponde un raggio di curvatura: i colori freddi indicano i punti di cornea più piatti, mentre quelli caldi indicano una maggiore curvatura.

Grazie all’esame topografico è possibile capire non solo se in caso di cheratocono questo stia evolvendo (e quindi se sia il caso di intervenire chirurgicamente), ma anche quale sia la migliore correzione del difetto refrattivo, tramite occhiali o lenti a contatto.

Quando è utile la Topografia Corneale?

La Topografia Corneale viene consigliata quando si teme un danneggiamento della cornea, confermato dopo l'esame dalla presenza di una forte irregolarità nella curvatura. Inoltre, viene effettuato a seguito di un trauma o un intervento chirurgico, che potrebbero provocare, appunto, irregolarità della superficie corneale. Rimane tuttavia il sistema diagnostico per eccellenza del cheratocono, di cui è possibile misurarne l’avanzamento e sceglierne quindi l’opzione terapeutica più adatta.

Inoltre, questo esame è utile anche per identificare la lente a contatto più idonea, fornendo una misura molto precisa dell’astigmatismo corneale, laddove vi sia importante differenza di curvatura nei due assi corneali.