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Infiammazione della cuffia dei rotatori

Dott.ssa Elena Abati

Dott.ssa Elena Abati

NEUROLOGIA
Specialista in Patologie Neuromuscolari

16 Febbraio 2021 - Ultima modifica: 28 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Cuffia dei rotatori: cos'è e perché si infiamma?
  3. Possibili cause
  4. Sintomi
  5. Fattori di rischio
  6. Prevenzione
  7. Diagnosi
  8. Trattamenti

Introduzione

La spalla è una complicatissima zona del corpo umano che, con il suo insieme di cinque articolazioni, azionate da numerosissimi gruppi muscolari, forma “l’articolazione” più mobile del nostro organismo. La cuffia dei rotatori è un complesso muscolare che concorre al movimento dell’articolazione della spalla e che ha il compito di tenere stabile l’articolazione fra la scapola e l’omero. L’infiammazione di questo insieme di muscoli può portare non pochi disagi a chi ne soffre. Scopri in questo articolo cosa comporta l’infiammazione della cuffia dei rotatori, quali sono le possibili cause, i sintomi e altre informazioni utili come i trattamenti possibili e i metodi di prevenzione.

Cos’è la cuffia dei rotatori e perché si infiamma?

In anatomia si utilizza il termine “cuffia dei rotatori” per indicare il complesso composto da muscoli e tendini della spalla che forma un importantissimo mezzo di fissità e funge da stabilizzatore dell’articolazione scapolo-omerale. Tale nome è dovuto al fatto che i grandi tendini proteggono l’intera articolazione della spalla formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero.

La cuffia dei rotatori si compone di 4 muscoli che sono:

  1. Il muscolo sovraspinato; il suo tendine passa sotto il legamento coraco-acromiale e si inserisce sulla parte superiore della tuberosità omerale.
  2. Il muscolo sottospinato; ha il tendine che si inserisce leggermente al di sotto dell’inserzione del muscolo sottospinato.
  3. Il muscolo piccolo rotondo, situato nella parte posteriore; il cui tendine si inserisce al di sotto dell’inserzione del muscolo sottospinato.
  4. Il muscolo sottoscapolare, nella parte anteriore; il cui tendine è inserito sulla tuberosità dell’omero.

I primi tre sono muscoli extrarotatori mentre l’ultimo è un muscolo intrarotatore. I relativi tendini di questi muscoli prendono il loro stesso nome. Generalmente, ad essere più soggetti a lesioni ed infiammazioni tra i quattro sono i tendini del muscolo sovraspinato e di quello sottospinato.

Essendo una zona continuamente soggetta a sollecitazioni, l’infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori è una condizione molto comune, caratterizzata da dolore che porta spesso a limitare i movimenti. Inoltre, questa struttura pur essendo complessa è particolarmente delicata e propensa a fenomeni degenerativi che dovrebbero essere evitati attraverso una corretta e sana attività fisica.

Dato le innumerevoli sollecitazioni che la cuffia dei rotatori subisce ogni giorno, sono molteplici le cause che possono portare ad un’infiammazione e sono spesso difficili da individuare senza un’approfondita indagine effettuata da uno specialista. Vediamone insieme alcune.

Possibili cause dell’infiammazione

Tra le cause principali, responsabili dell’infiammazione della cuffia dei rotatori, rientrano:

  • Possibili traumi causati da un colpo molto forte o una caduta.
  • Eccessiva ripetizione di movimenti che stressano l’articolazione fra scapola e omero, causando talvolta microtraumi nella stessa (condizione molto frequente nelle persone che praticano attività sportiva).
  • Naturale degenerazione delle strutture dei tendini causata dall’età avanzata o da immobilità forzata.
  • Atrofia muscolare.
  • Una postura inappropriata o un innaturale movimento dell’articolazione.

L’ipotesi ancora più probabile è che a causare l’infiammazione della cuffia dei rotatori sia un insieme di due o più cause sopra elencate.

I sintomi di un’infiammazione della cuffia dei rotatori

I pazienti che sviluppano un’infiammazione della cuffia dei rotatori sono soggetti ad alcuni specifici sintomi come:

  • Dolore alla spalla, spesso difficilmente localizzabile, non solo durante i movimenti ma molto frequentemente anche a riposo, specialmente nelle ore notturne.
  • Debolezza muscolare della spalla.
  • Ridotta ampiezza dei movimenti.

Possibili fattori di rischio dell’infiammazione

Come già accennato in precedenza, spesso sono coloro che praticano attività sportiva intensa i soggetti che accusano un’infiammazione della cuffia dei rotatori. Fra gli sport più a rischio vi sono quelli che inducono una sollecitazione continua dell’articolazione fra la scapola e l’omero come tennis, nuoto, canottaggio, sollevamento pesi, basket, rugby e, in generale, tutti gli sport di lancio.

Anche i soggetti in età avanzata sono più a rischio di accusare un’infiammazione ai danni della cuffia dei rotatori in quanto, col passare degli anni, l’afflusso di sangue all’articolazione diminuisce causando un calo delle proteine fibrose, in particolare il collagene, che vengono fissate sia ai tendini che ai muscoli.

Sono a rischio inoltre anche le persone affette da patologie metaboliche come il diabete o l’obesità oppure da patologie che colpiscono il sistema cardiovascolare. Tuttavia l’infiammazione può essere causata anche da un lavoro che porta alla continua sollecitazione dell’articolazione oppure semplicemente da una predisposizione personale, dovuta alla conformazione naturale della spalla o alla debolezza muscolare.

Metodi per prevenire l’infiammazione della cuffia dei rotatori

Naturalmente è del tutto impossibile avere la certezza di non soffrire mai dell’infiammazione della cuffia dei rotatori, ma ci sono molti metodi utili per diminuire le possibilità di comparsa dell’infiammazione. Ecco alcuni accorgimenti utili per mantenere l’articolazione più mobile del nostro corpo in salute:

  • Praticare specifici esercizi delle spalle utili a mantenere una buona flessibilità e a rafforzare la muscolatura.
  • Premurarsi di fare esercizi di riscaldamento prima di svolgere attività fisica che prevede l’utilizzo ripetuto dell’articolazione.
  • Interrompere immediatamente l’attività che include l’uso dell’articolazione nei casi di comparsa di dolore o bruciore alla spalla.
  • Fare attenzione a sforzi che includono l’uso dell’articolazione fra spalla ed omero.
  • Tenere l’articolazione a riposo in caso di dolore.

Inoltre, risulta sempre utile sottoporsi al controllo di uno specialista nel caso in cui il dolore non accenna a scomparire o si nota che la ridotta mobilità non accenna a migliorare.

Come viene effettuata la diagnosi?

Un’approfondita analisi clinica, eseguita nel corso di una visita specialistica, risulta solitamente sufficiente per diagnosticare un’infiammazione della cuffia dei rotatori in quanto il dolore nel compiere alcuni specifici movimenti basta a confermare la condizione. Di solito, il paziente viene sottoposto ad un semplice test della mobilità: i soggetti affetti dall’infiammazione faticano a mantenere sollevato il braccio lateralmente tra i 60° ed i 120°.

Tuttavia potrebbero essere richiesti dal medico altri esami approfonditi per escludere l’ipotesi che il dolore possa essere causato da altre condizioni come una lacerazione o una frattura. A questo scopo si ricorre ad esami strumentali come l’ecografia della spalla o la risonanza magnetica. Talvolta poi può essere utile eseguire una radiografia, per evidenziare eventuali imperfezioni ossee che possono essere la causa di una lenta ma progressiva consunzione del tendine, oppure per scoprire eventuali calcificazioni del tendine dovute alla degenerazione.

Solo una volta comprese le cause dell’infiammazione il medico potrà effettuare una corretta diagnosi e prescrivere la terapia più adatta al paziente.

Trattamenti possibili

Nel caso in cui l’infiammazione della cuffia dei rotatori sia di lieve entità basterà semplicemente osservare un periodo di riposo e ricorrere all’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Inoltre, è fortemente consigliato il ricorso a terapie fisiche o percorsi fisioterapici che prevedono lo svolgimento di esercizi di allungamento e potenziamento dei muscoli, utili ad aumentarne la qualità e la tonicità.

Qualora lo specialista lo ritenga utile, può prescrivere al paziente un trattamento basato su infiltrazioni di corticosteroidei, allo scopo di alleviare più rapidamente l’infiammazione. Possono inoltre essere prescritte al paziente trattamenti utili a stimolare la naturale rigenerazione dei tessuti come le infiltrazioni di acido ialuronico, di gel piastrinico o di Lipogerms.

Fra i trattamenti prescritti nei casi di più grave entità vi è la terapia con onde d’urto focale (Extracorporeal Shock Wave Terapy ) che si basa su una stimolazione meccanica dei tessuti della spalla con lo scopo di indurre un effetto antinfiammatorio e rigenerativo. Tale procedimento è indicato sia che ci sia la presenza di calcificazioni sia in loro assenza.

Altri trattamenti utili per trattare l’infiammazione della cuffia dei rotatori sono:

  • Tecarterapia: un metodo che sfrutta un condensatore elettrico per curare infortuni muscolari articolari e tendinopatie. Il suo meccanismo si basa sul ripristino della carica elettrica nelle cellule soggette a lesione, per fare in modo che si rigenerino più rapidamente.
  • Laserterapia: che sfrutta i raggi elettromagnetici per agire sulla membrana cellulare e sui mitocondri, aumentandone l’attività metabolica e riducendo il dolore e l’infiammazione.
  • Ultrasuoni: trattamento che sfrutta onde acustiche ad alta frequenza, molto utile come antinfiammatorio.

Trattamento chirurgico

Solamente nei casi molto rari si arriva a ricorrere ad un intervento chirurgico ricostruttivo. Di solito si ricorre al procedimento chirurgico nei casi in cui si riscontrano lesioni associate all’infiammazione, cioè significativi danni ai tendini o alle altre strutture connettive che contribuiscono a formare l’articolazione.

Nei casi in cui ciò è possibile si utilizza la tecnica artroscopica, che aiuta a minimizzare i tempi di recupero dopo l’intervento e a rendere meno difficoltoso il periodo di riabilitazione. L’artroscopia è una moderna tecnica chirurgica che permette ai medici di eseguire interventi all’interno di un’articolazione (sia essa spalla, anca, ginocchio o caviglia) senza dover praticare un’incisione alla capsula articolare, se non di pochi millimetri. Ovviamente, anche dopo l’intervento chirurgico la riabilitazione attraverso la fisioterapia e l’esercizio fisico quotidiano svolge un ruolo cruciare per garantire la miglior prognosi possibile.