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Cisti al polso

Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

3 Febbraio 2021 - Ultima modifica: 24 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Cisti al polso: che cos’è
  3. Le cause
  4. I sintomi
  5. La diagnosi
  6. La cura

Introduzione

La cisti al polso è una formazione benigna molto comune. Non si trasforma in un tumore maligno, e il più delle volte, è innocua. Di solito contiene del liquido e ha una crescita che non è costante: può, infatti, aumentare in modo rapido, scomparire o cambiare forma. In alcuni pazienti la cisti al polso causa dolore e può limitare i movimenti del polso, risultando molto fastidiosa. 

Cisti al polso: che cos’è?

La cisti al polso, denominata anche cisti gangliare, è posizionata di solito sul dorso del polso. La formazione si crea in corrispondenza dell’articolazione, formando una sorta di “bolla”. Cresce al di sotto dei tessuti, fra i legamenti e i tendini, affiorando sotto la pelle. All’interno della cisti si trova un fluido viscoso e denso, le sue dimensioni sono direttamente proporzionali all’utilizzo dell’articolazione. A riposo, infatti la formazione tende a ridursi. Questa tipologia di cisti si distingue dalla cisti mucosa, che si sviluppa fra le dita ed è associata a malattie come artrite e artrosi delle articolazioni.

Cause

Le cisti al polso sono state al centro di numerosi studi scientifici, ma oggi non è ancora chiaro quale sia l’origine di questo problema. Si presentano con maggiore frequenza nei soggetti con età compresa fra i 15 e i 40 anni e hanno una maggiore incidenza nelle persone di sesso femminile. La cisti al polso è una patologia che colpisce soprattutto chi pratica sport e svolge lavori pesanti che richiedono l’utilizzo delle articolazioni del polso e della mano, esponendosi a sforzi continuativi.

 Sintomi

La cisti al polso è ben visibile. Forma, infatti, un nodulo sotto la ciste con una consistenza duro-elastica. A volte, soprattutto se di piccole dimensioni, la cisti può essere difficile da individuare ad occhio nudo, ma viene comunque percepita dal paziente. Si tratta di una patologia che non presenta particolari sintomi ma, nel caso in cui la formazione comprima le strutture tendinee o nervose, può provocare formicolio, diminuzione della forza muscolare e del movimento, e dolore.

Diagnosi

Di fronte ai primi sintomi è importante recarsi dall’ortopedico per una visita approfondita. L’esperto effettuerà una valutazione clinica della cisti, valutando consistenza e mobilità della formazione. Solitamente viene richiesta una radiografia per escludere altre patologie, come un tumore dell’osso o l’artrosi. In seguito, il medico richiederà una Risonanza Magnetica Nucleare RMN o un’ecografia. Questi esami consentono di analizzare i tessuti molli e, di conseguenza, le caratteristiche della cisti.

Cura

La cisti al polso è una lesione benigna, per questo può non essere asportata e scomparire nel tempo, soprattutto se si concede riposo all’articolare. Spesso lo specialista consiglia di non intervenire chirurgicamente, in altri casi invece è necessario rimuovere la formazione.

Per evitare il trattamento chirurgico viene prescritta l’immobilizzazione: l’uso frequente dell’articolazione, infatti, aumenta le dimensioni della ciste e il quantitativo di liquido al suo interno. Il trattamento consigliato è l’uso di un tutore al polso per circa 30 giorni.

Quando la cisti si ingrossa e causa dolore è possibile eseguire l’aspirazione del liquido. L’operazione, effettuata dall’ortopedico, permette di eliminare il dolore causato dalla compressione dei tessuti circostanti, ma non elimina la formazione. In tempi brevi, infatti, si formerà di nuovo.

L’escissione, ossia l’asportazione della cisti, viene prescritta quando i sintomi sono evidenti ed è presente una forte limitazione alla funzione articolare. Nel corso dell’operazione la pelle viene incisa, la cisti viene isolata ed escissa. La procedura avviene in regime di day-hospital con un ricovero di poche ore ed in anestesia locale. I pazienti possono tornare a casa con una fasciatura poche ore dopo l’intervento chirurgico. La medicazione verrà effettuata dopo 4 giorni, mentre dopo 15 giorni saranno rimossi i punti di sutura.

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