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Sinonimi: Cifosi patologica

Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

18 Febbraio 2021 - Ultima modifica: 22 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Cos’è
  3. Cause
  4. Tipologie
  5. Sintomi
  6. Complicazioni
  7. Diagnosi
  8. Valutazione
  9. Cura
  10. Prevenzione

Introduzione

L’ipercifosi è una accentuazione patologica della fisiologica curvatura toracica della colonna vertebrale. Il termine cifosi indica la curva fisiologica che viene formata dalle vertebre toraciche.

Denominata anche cifosi patologica, questa malattia ha diverse cause. Può insorgere per via di una cattiva postura o per l’alterazione della morfologia dei corpi vertebrali. Spesso è legata all’invecchiamento o a malattie congenite.

I sintomi più comuni di questa condizione sono dolore alla schiena e rigidità, indolenzimento nell’area della colonna vertebrale e facile affaticamento. La diagnosi avviene grazie ad un accurato esame obiettivo e attraverso la diagnostica per immagini. La terapia è legata alla gravità della ipercifosi.

Ipercifosi: cos’è?

L’ipercifosi indica l’accentuazione della curvatura della colonna vertebrale nel suo tratto toracico. Col termine cifosi viene indicata la concavità anteriore del tratto toracico vertebrale nella sua proiezione laterale. L’eccessiva accentuazione di questa curvatura è definita ipercifosi. Si parla di cifosi patologica quando l’angolo della curvatura supera i 45°. In condizioni normali l’angolo misura fra i 20° e i 45°.

Cause

Le cause di ipercifosi sono numerose. Questa patologia spesso è legata ad una cattiva postura (per questo si parla di ipercifosi posturale), ma può essere anche causata da anomalie morfologiche delle vertebre (ipercifosi di Scheuermann) o ad uno sviluppo anomalo della colonna vertebrale, nella vita intrauterina (ipercifosi congenita).

Altre cause sono l’età avanzata o infortuni alla colonna vertebrale. In alcuni casi l’ipercifosi può essere legata ad altre patologie come l’osteoporosi che rende le ossa più deboli ed esposte a fratture, la spondilosi, una forma particolare di artrosi, che deforma i dischi intervertebrali.

Altre cause possono essere la spina bifida, condizione morbosa che provoca uno sviluppo anomalo della colonna vertebrale, la malattia di Paget, che porta ad un indebolimento delle ossa, e la neurofibromatosi, malattia genetica che colpisce il sistema nervoso.

Infine, l’ipercifosi può essere legata alla distrofia muscolare, malattia genetica che colpisce i muscoli, alla tubercolosi, infezione batterica che coinvolge i polmoni, o tumori che interessano le strutture della colonna vertebrale.

Ipercifosi: tipologie e classificazione

L’ipercifosi posturale è provocata da una cattiva postura che provoca un allungamento dei legamenti e dei muscoli che devono supportare le vertebre toraciche. Questo causa una modifica nell’assetto fisiologico delle vertebre toraciche, accentuando in modo permanente la concavità anteriore che viene formata dalla sezione toracica della rachide. La patologia è particolarmente diffusa fra i giovani che possiedono una colonna vertebrale facilmente modellabile rispetto a quella di un adulto. Spesso questi pazienti tendono infatti ad avere una cattiva postura, caricando in modo eccessivo lo zaino, appoggiando la sezione toracica allo schienale della sedia per molte ore e rimanendo in piedi tenendo le braccia a penzoloni.

L’ipercifosi di Scheuermann è nota anche come cifosi giovanile ed è causata da un alterato sviluppo dei corpi vertebrali che possiedono una forma triangolare-conica, anziché cilindrica-rettangolare. Questa malattia è una forma di osteocondrosi che interessa le vertebre e compare durante la fanciullezza. Ad oggi le cause sono ancora poco chiare, ma alcuni studi evidenziano che l’origine potrebbe essere multifattoriale.

L’ipercifosi congenita si presenta nei pazienti che nascono con una colonna vertebrale che presenta delle caratteristiche anomale. In particolare, le anomalie sono causate da un processo di fusione fra le vertebre o una malformazione prenatale nei corpi vertebrali. Nonostante diverse ricerche, attualmente non è possibile stabilire cosa provochi queste alterazioni nello sviluppo intrauterino della colonna vertebrale.

L’ipercifosi può essere anche legata al naturale processo di invecchiamento. Nel corso degli anni, infatti, la colonna vertebrale subisce delle modificazioni morfologiche che possono provocare l’ipercifosi. Queste mutazioni sono causate da alterazioni nei legamenti che supportano le vertebre, un cambiamento nell’assetto muscolare della schiena o una cattiva postura.

Ipercifosi: sintomi

L’ipercifosi, quando è di lieve entità, può essere asintomatica, in altri casi presenta dei segnali come dolore e senso di rigidità alla schiena e precoce affaticamento muscolare. Nei casi più gravi i muscoli della schiena sono soggetti ad un forte stress che provoca una sensazione continua di stanchezza. L’ipercifosi, specie nei pazienti di giovane età, è ben visibile per via della forma anomala che assume la schiena.

Ipercifosi: possibili complicazioni

Quando l’accentuazione della concavità anteriore è ampia insorgono numerose complicazioni. Spesso i pazienti avvertono un dolore persistente che non sparisce nemmeno con l’assunzione di farmaci antidolorifici. La compressione provocata dalla colonna vertebrale sui polmoni può causare, inoltre, difficoltà respiratorie, mentre lo schiacciamento delle strutture nervose può portare a disturbi della conduzione degli impulsi. Solitamente i pazienti avvertono intorpidimento, senso di debolezza nella zona di braccia o gambe, problemi di equilibrio, perdita del controllo della funzione intestinale o di quella vescicale. In generale, soprattutto quando si presenta nei pazienti giovani ed è ben visibile, l’ipercifosi può provocare anche disturbi di tipo psicologico, rendendo difficile l’accettazione della patologia ed i rapporti sociali.

Come si effettua la diagnosi di ipercifosi?

L’ipercifosi viene diagnosticata tramite un esame obiettivo accurato e test strumentali di diagnostica per immagini come raggi X, risonanza magnetica nucleare o TAC. Altre metodiche d’indagine vengono impiegate in casi particolari, ad esempio quando l’ipercifosi è secondaria ad altre patologie, come la tubercolosi o l’osteoporosi.

Nel corso della visita viene valutata l’ipercifosi. Il medico osserva con attenzione la colonna vertebrale del paziente, facendogli eseguire alcuni movimenti e valutando la risposta del paziente. Per completare la diagnosi vengono prescritti alcuni esami di diagnostica per immagini, come i raggi x, la TAC o la risonanza magnetica nucleare (RMN). Grazie a questi test è possibile valutare le caratteristiche e la gravità dell’ipercifosi.

Ipercifosi: valutazione

Nel corso della visita viene anche valutato il grado di deformazione di ciascun corpo vertebrale. Questa misura viene calcolata tracciando sulla lastra radiologica due rette parallele ai piatti vertebrali. In seguito, viene misurato l’angolo che esse formano fra loro. Lo stesso procedimento viene applicato per stabilire l’angolo globale della curva, utile per definire il grado della patologia, ossia l’angolo formato dalle tangenti che passano per gli estremi della curva. In questo caso il prolungamento delle rette parallele dovrebbe finire fuori dalle lastre radiologiche.

Cure e rimedi per l'ipercifosi

Il trattamento dell’ipercifosi è legato al grado di accentuazione della curvatura e alle cause della patologia. Le ipercifosi lievi spesso non necessitano di alcun trattamento, mentre le forme lievi-moderate con cause correggibili vengono trattate tramite l’esecuzione di esercizi per il rinforzo muscolare e per il miglioramento della postura, accompagnati dalla somministrazione di antidolorifici. Nei casi più gravi di ipercifosi può essere indispensabile ricorrere a un intervento chirurgico.

In ogni caso gli antidolorifici e gli esercizi di fisioterapia sono utili per ridurre il dolore, migliorando anche l’aspetto esteriore della colonna vertebrale. L’intervento chirurgico per curare l’ipercifosi, conosciuto come fusione spinale per la cifosi, consente di correggere la curvatura quando questa risulta troppo accentuata, riducendo il rischio di complicazioni. Il ricorso alla chirurgia avviene esclusivamente in presenza di forme gravi della patologia. Questo perché la fusione spinale per la cifosi è un’operazione molto complessa e delicata che richiede dalle 4 alle 8 ore in sala operatoria. Il chirurgo fonde insieme alcune vertebre, utilizzando degli innesti ossei, delle viti e delle piastre metalliche. Lo scopo è quello di ricreare la normale curvatura. L’intervento viene eseguito in anestesia generale e prevede il ricovero per circa una settimana, con l’utilizzo, per almeno nove mesi, di un tutore.

In linea generale l’operazione chirurgica viene consigliata dal medico quando la curvatura della sezione toracica della colonna vertebrale è molto pronunciata o nei casi in cui provoca un dolore così intenso che i farmaci antidolorifici risultano inefficaci. Vengono sottoposti all’intervento anche i pazienti che presentano una curvatura così accentuata da ostacolare alcune funzioni vitali, come la respirazione, e che potrebbero avere un peggioramento della patologia.

Soprattutto nei soggetti più giovani in cui l’ipercifosi è moderata, può risultare utile l’uso di un tutore – conosciuto anche come raddrizzaspalle. Lo scopo di questo oggetto è quello di evitare il peggioramento della curvatura. 

Prevenire l'ipercifosi

L’ipercifosi si può prevenire seguendo alcune regole fondamentali. Per prima cosa è importante mantenere sempre una postura corretta e che non sia cadente. Le persone che lavorano in ufficio o i ragazzi a scuola dovrebbero imparare a sedersi in modo corretto. Chi utilizza quotidianamente lo zaino dovrebbe evitare di caricarlo con troppo peso. L’attività fisica svolge un ruolo chiave nella prevenzione dell’ipercifosi poiché garantisce l’allungamento dei muscoli della schiena. Le attività motorie maggiormente consigliate sono il nuoto, lo yoga, il pilates, la corsa e le lunghe camminate.