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Ecografia pelvica: a cosa serve e quando farla

Dott.ssa Eleonora Gaspari

Dott.ssa Eleonora Gaspari

RADIOLOGIA
Medico chirurgo specialista in radiologia

12 Marzo 2022 - Ultima modifica: 14 Marzo 2022

L'ecografia pelvica è un esame che consente di studiare gli organi riproduttivi maschili e femminili e l'apparato urinario.

Nelle indagini diagnostiche che puntano a individuare patologie o disturbi a carico di organi e tessuti molli l’ecografia riveste un ruolo molto importante. Quando questo esame si occupa di osservare la zona dell’addome inferiore si parla di ecografia pelvica

INDICE

Che cos’è l’ecografia pelvica

Per osservare nel dettaglio alcuni distretti anatomici e poter avere risposte riguardo a patologie o altre alterazioni che possono colpire la zona inferiore dell’addome si prescrive spesso un’ecografia alle pelvi, cioè un esame che sfrutta gli ultrasuoni per poter indagare aree specifiche come l’apparato riproduttivo della donna, quello dell’uomo e l’apparato urinario in entrambi i generi. 

Si tratta di un esame non invasivo che non impiega per esempio radiazioni ionizzanti (come la tac all’addome) e che non prevede l’uso di un mezzo di contrasto (come invece succede per la risonanza magnetica addome inferiore). 

Questo test diagnostico può essere chiamato anche ecotomografia pelvica, e viene condotto tramite focalizzazione spaziale secondo i diversi piani anatomici dell’organo osservato. 

A cosa serve l’ecografia pelvica

Sottoporsi a un’ecografia delle pelvi può essere utile sia per gli uomini che per le donne, perché permette di studiare la morfologia degli organi contenuti nell’addome inferiore, quindi vescica, ma anche utero, ovaie, prostata e annessi. 

In generale, l’ecografia agli organi dell’addome inferiore permette di valutare le masse anomale, per esempio: 

  • tumori
  • cisti
  • fibromi
  • versamenti
  • corpi estranei
  • malformazioni

La tecnologia dell’ecografia, inoltre, consente di differenziare le masse in base alla loro natura, benigne o maligne, meglio di quanto possano fare altri esami. 

Oltre a osservare gli organi dell’addome inferiore, l’ecografia pelvica esterna permette di studiare anche i tessuti in esso contenuti, per verificare la presenza di infezioni, iperplasia, neoplasie o ancora malformazioni. 

Per entrare più nel dettaglio, i campi di applicazione dell’ecografia all’area pelvica sono due, quello che coinvolge il tratto urinario e quello che riguarda gli organi riproduttivi di genere maschile e di genere femminile. 

Ecografia pelvica e apparato urinario

Per quanto riguardo l’apparato urinario, l’ecografia pelvica si rivela particolarmente utile per osservare condizioni come calcoli, ostruzioni o altre anomalie a carico di vescica e uretra, ma anche per valutare disturbi come l’ematuria (la presenza di sangue nelle urine) o altri disturbi della minzione. 

Ecografia pelvica e organi riproduttivi

Nel caso delle persone di genere femminile, l’ecografia pelvica esterna è utile per valutare anomalie nella struttura anatomica, come pure tumori alle ovaie, all’utero o alle tube di Falloppio, o ancora malattie infiammatorie come la PID (malattia infiammatoria pelvica), l’endometriosi e infezioni.

In queste circostanze può essere affiancata all’ecografia transvaginale, cioè un’ecografia interna che, attraverso la sonda inserita in vagina, permette di valutare internamente gli organi riproduttivi femminili. Quest’ultima è però per esempio sconsigliata per le bambine, le ragazzine e non viene solitamente effettuata - salvo diverse indicazioni - negli stati di gravidanza avanzati. I controlli in gravidanza, infatti, vengono solitamente realizzati con ecografia pelvica esterna a partire dal secondo trimestre (è il caso per esempio dell’ecografia morfologica). 

Per gli organi riproduttivi maschili, l’ecografia pelvica è particolarmente indicata per valutare disturbi e anomalie a carico della prostata, come per esempio nel caso di ipertrofia prostatica benigna

Altri ambiti di applicazione dell’ecografia all’addome inferiore

In alcuni casi, l’ecografia pelvica può essere impiegata anche per valutare altre condizioni, come per esempio quando si vogliono osservare le anse intestinali, il colon o l’appendice. 

Quando fare l’ecografia pelvica

Come dicevamo, l’ecografia alle pelvi può essere utile sia per valutare problematiche dell’apparato urinario che quelle legate agli organi riproduttivi, e a volte anche per valutare anomalie legati ad altri organi o tessuti dell’area addominale bassa. 

Di solito le donne effettuano un’ecografia al basso ventre presso il ginecologo, come esame complementare rispetto alla visita. Può essere particolarmente utile per valutare: 

  • infertilità
  • sanguinamenti vaginali anomali
  • dolori pelvici persistenti e non legati al ciclo mestruale
  • amenorrea, cioè l’assenza del ciclo mestruale
  • tumori o altre masse di ovaie e utero
  • malformazioni
  • liquido o masse nell’endometrio
  • presenza di dispositivi intrauterini e loro posizionamento

In caso di sintomi legati quindi al ciclo mestruale, di problemi di concepimento, di dolore persistente o sanguinamenti anomali, è bene recarsi dal ginecologo per sottoporsi a un’ecografia della regione pelvica. 

Negli uomini è spesso l’urologo che effettua questo esame per valutare sia lo stato della vescica, in caso di problemi di minzione (dolore, bruciore, bisogno di urinare spesso e altro) ma anche in caso di disfunzioni sessuali o altro legato al funzionamento della prostata. 

L’urologo può valutare anche i problemi minzionali della donna, sottoponendola quindi a ecografia della vescica e degli annessi. 

In altre circostanze, per esempio per dolori al basso ventre non identificati o presunti problemi intestinali, potrebbe essere direttamente un medico radiologo a effettuare l’ecografia, valutando lo stato complessivo degli organi del basso ventre. 

Come si svolge l’ecografia pelvica

Quando si parla di ecografia pelvica esterna si prevede un esame non invasivo e innocuo. Che sia il ginecologo, l’urologo o il radiologo, l’ecografia si svolge sempre allo stesso modo. Spesso non c’è bisogno di spogliarsi (tranne nel caso in cui si debba controllare la prostata): il paziente si sdraia sul lettino, si scopre la zona del basso ventre, il medico applica il gel sulla pelle nuda e appoggia la sonda, che inizia subito a trasmettere le immagini al monitor attraverso gli ultrasuoni. 

Prepararsi all’ecografia pelvica

Quando l’ecografia della regione pelvica interessa tutto l’addome inferiore è bene presentarsi con la vescica piena, quindi bere e non urinare per una o due ore prima dell’esame. 

Nel caso di ecografia pelvica ginecologica, che punta a valutare solo gli organi riproduttivi o anche nel caso di gravidanza, non è necessaria alcuna preparazione. 

Raccomandazioni

Per quanto l’ecografia alle pelvi sia un esame accurato che permette di osservare attentamente organi, apparati e tessuti molli, ci sono alcune condizioni che potrebbero inficiarne il lavoro. 

Per esempio non presentarsi con la vescica piena quando richiesto, oppure la presenza di troppi gas intestinali, di ciclo mestruale per le donne, ma anche nelle persone con obesità grave e quindi troppo tessuto adiposo

Una volta terminata l’ecografia, il paziente o la paziente può tornare alle sue attività. Il medico può dare una risposta immediata, soprattutto nel caso si stessero osservando masse e quindi fare una diagnosi sulla loro natura benigna o maligna. In altri casi potrebbe essere necessario un consulto col medico che ha prescritto l’ecografia per avere il quadro generale o, ancora, potrebbero rendersi indispensabili ulteriori esami. Il grosso limite dell’ecografia all'addome inferiore è che dipende molto dall’operatore che la effettua: per avere risultati certi affidatevi a medici radiologi specializzati. 

L’ecografia pelvica è un esame che consente di ottenere immagini chiare degli organi riproduttivi e dell’apparato urinario sia dell’uomo che della donna, in caso di sintomatologia oppure per valutare l’origine di masse già individuate e stabilire se siano maligne o benigne. Non è invasiva e dura pochi minuti, ma consente di avere una diagnosi molto precisa dello stato di salute degli organi dell’addome inferiore.