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Otorinolaringoiatria

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L’otorinolaringoiatria – dal greco “ὠτορινολαρυγγολογία” – significa letteralmente “studio di orecchio, naso e laringe”, nonché i principali organi coinvolti nello studio da questa particolare branca della medicina. È dunque la specializzazione che si occupa della diagnosi e della cura di tutte le patologie connesse a orecchie, naso e gola.  

Chi è e cosa fa l’otorinolaringoiatra?

Lo specialista in otorinolaringoiatria è una figura professionale che – in seguito ad aver conseguito la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, della durata complessiva di sei anni – ha proseguito i propri studi accademici con la specializzazione in Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale. In seguito all’abilitazione medica, lo specialista in otorinolaringoiatria sarà in grado di presiedere a visite specialistiche per individuare e curare disturbi legati all’apparato uditivo (otite, problemi di udito, acufeni, sordità), al naso (rinite allergica, apnee notturne, sinusite, polipi nasali, russamento, setto nasale deviato, turbinati), alla gola (tonsillite, noduli alle corde vocali, faringite, laringite) e tutti quei disturbi legati alla perdita di equilibrio e al senso di vertigine (labirintite).  

Come si svolge una visita otorinolaringoiatrica?

A seconda del motivo per il quale si decide di rivolgersi ad un medico specializzato in otorinolaringoiatria, la visita specialistica procederà in maniera differente. Come prima cosa, l’otorinolaringoiatra analizzerà lo stato di salute generale di orecchie, naso e gola che – per quanto possano essere organi distinti – presentano un funzionamento spesso correlato e alcune patologie possono coinvolgerli in maniera unitaria. Se il paziente ha segnalato disturbi riguardanti l’orecchio, lo specialista potrà procedere ad una visita in cui valuterà soltanto l’aspetto dell’orecchio esterno e parzialmente l’orecchio medio. Per valutare eventuali patologie riguardanti la parte non visibile dell’apparato uditivo – quindi l’orecchio interno – si avvarrà di esami specifici che verranno prontamente prescritti al paziente. Se il paziente ha segnalato disturbi legati al naso e alla respirazione, l’otorinolaringoiatra valuterà la presenza di eventuali problematiche attraverso due metodiche: la rinoscopia e la fibroendoscopia. Il primo metodo diagnostico si avvale del rinoscopio, uno strumento che – inserito nelle cavità nasali – permette di visualizzare le strutture interne del naso. Se questa indagine non dovesse risultare sufficiente, si procederà con la fibroendoscopia, esame che si avvale di uno strumento a fibre ottiche per una visualizzazione delle strutture che non riescono ad essere indagate soltanto con l’uso del rinoscopio. Se il paziente ha segnalato disturbi appartenenti al cavo orale – lingua, mucosa orale, tonsille – l’otorinolaringoiatra procederà all’osservazione diretta e ad eventuali analisi approfondite della mucosa, prelevata tramite un tampone. Se il paziente, invece, ha segnalato disturbi riguardanti la deglutizione o l’emissione di voce – il che comporta un coinvolgimento della laringe – lo specialista potrà procedere attraverso la fibrolaringoscopia, un esame che consente di visualizzare la laringe grazie a un cavo sottile a fibre ottiche per andare a indagare l’eventuale presenza di lesioni.

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