Il termine chirurgia deriva dal greco antico cheir,cheiròs, che vuol dire “mano” ed ergon che invece significa “opera”. La chirurgia generale, in particolare, indica quella branca della chirurgia che si occupa di risolvere o migliorare le patologie che sono a carico degli organi interni, nello specifico quelli della cavità addominale, quindi intestino, colon, fegato, stomaco, esofago, pancreas, cistifellea, fegato e dotti biliari. per questo motivo viene spesso chiamata anche chirurgia addominale.
La chirurgia generale, però, si occupa anche della tiroide e delle ernie, oltre che della mammella. Inoltre, nell’ambito di questa disciplina vengono effettuate alcune procedure di routine, come la vasectomia nonché operazioni più delicate come la colecistectomia laparoscopica.
Chi è e cosa fa un chirurgo generale?
Il medico di chirurgia generale è colui che dopo la laurea in Medicina e chirurgia ha deciso di specializzarsi in Chirurgia generale, diventando esperto in interventi chirurgici condotti su mammella, tiroide o su uno degli organi della cavità addominale. Data la grande quantità di organi in questione, spesso un chirurgo generale decide di sotto-specializzarsi ulteriormente, seguendo le proprie inclinazioni, diventando chiurgo traumatologico, conrettale, del seno, vascolare, endocrino, oncologico, transplantare, cardiopatico o specialista in altri organi interni.
Chirurgia generale: quali sono le patologie più trattate?
Le patologie più comuni con cui si trova a che fare un chirurgo generale sono quelle a carico della mammella, della tiroide, dell’intestino, del colon, del fegato, dello stomaco, dell’esofago, della cistifellea, del pancreas, del fegato e dei dotti biliari, ovvero di tutti gli organi della cavità addominale. In particolare, possiamo elencare: ulcere, diverticoliti, neoplasie degli organi interni o della mammella, ernie, diabete, disturbi della tiroide, gastrite, ecc.
Quali sono le procedure più utilizzate in chirurgia generale?
Le procedure utilizzate dal chirurgo generale sono differenti e l’intervento non viene effettuato solo per risolvere eventuali patologie. Infatti, spesso questi medici si trovano a effettuare esami endoscopici diagnostico-operativi, come gastroscopia, pancolonscopia, rettosigmoidoscopia, che permettono una visione esatta dall’interno, consentendo la valutazione del problema: parliamo in questo caso di endoscopia diagnostica. In questo modo, gli organi possono essere esaminati al meglio per vederne l’anatomia, la funzionalità e le possibili patologie.
Attraverso esami endoscopici è inoltre possibile eseguire biopsie, cioè piccoli prelievi di tessuto da sottoporre ad analisi istologica, oppure piccoli interventi che si eseguono in anestesia locale, per fare un esempio si può citare l’asportazione di polipi: in questo caso si parla di endoscopia operativa.
A carico del chirurgo generale sono anche alcuni esami radiologici, come l’Rx del tubo digerente, il clisma opaco, Tac e Risonanze magnetiche. Ovviamente, questi specialisti eseguono interventi chirurgici che possono essere a cielo aperto, ovvero in laparotomia, oppure in modalità minimamente invasiva, cioè in laparoscopia o grazie alla chirurgia robotica.
Chirurgia mini-invasiva
Un settore che sta suscitando un grande interesse negli ultimi tempi è la chirurgia mini-invasiva, branca di recentissimo sviluppo che consente di effettuare procedure chirurgiche anche importanti, che prima prevedevano interventi a cielo aperto con tagli di un certo rilievo, con la minima invasività. Questo grazie all’affermazione e alla presenza sempre più massiccia nelle sale operatorie di strumentazioni di chirurgia robotica: l’intervento avviene attraverso macchinari d’avanguardia, che sono manovrati da un chirurgo e limitano tantissimo la possibilità di errore, effettuando movimenti estremamente precisi ed efficaci. Il medico, in questo caso, non ha contatti con il paziente, è fisicamente distante ed effettua l’operazione grazie a una console di comandi che pilotano le braccia robotiche che effettuano l’intervento. Si pensa che la nuova frontiera di questa chirurgia sia riuscire a fare interventi in città diverse: il chirurgo si connetterà con la macchina che opera a distanza di diversi chilometri per intervenire su un paziente che sarà seguito comunque da un team medico.
Quando chiedere una visita con il chirurgo generale
Quelle con il chirurgo generale non sono visite di routine, perciò sarà il proprio medico di base a prescrivere un appuntamento con questo specialista qualora ce ne fosse bisogno, oppure ci si rivolgerà al chirurgo generale nel caso in cui sia necessario monitorare un determinato decorso post-operatorio.