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Tac alla testa: a cosa serve, cosa si vede

27 Dicembre 2021

Alcuni esami sono particolarmente utili per poter diagnosticare determinate patologie, ma hanno anche il compito di aiutare la medicina in certi ambiti come le procedure chirurgiche. Tra questi la tac alla testa, che permette di esaminare cervello e cranio in maniera approfondita.

INDICE

Cosa significa tac

Tac è l’acronimo di tomografia assiale computerizzata, una procedura che impiega le radiazioni ionizzanti (raggi X) per scansionare il corpo e produrre immagini tridimensionali delle varie strutture anatomiche. Se la tecnologia assiale prevedeva la scansione di “fette” perpendicolari, quella moderna impiega un anello girevole chiamato gantry al cui interno è posto il tubo radiogeno, capace di fotografare la sezione a 360 gradi. Una volta prelevate le informazioni, queste vengono poi inviate al computer tramite immagini che ricostruiscono organi, tessuti, ossa, vasi sanguigni e linfonodi. 

La tomografia computerizzata alla testa

Quando si parla di tac alla testa, quindi, si fa riferimento all’esame che prende in considerazione tutte le parti dal collo in su (per cui esiste un esame specifico, la tac al collo). Questo significa che la tomografia computerizzata può essere su tutta la testa, oppure analizzare più nello specifico delle porzioni, come le ossa craniche, l’encefalo e i vasi sanguigni. Tecnicamente il medico può, per questo, fare riferimento alla tac cerebrale, alla tac encefalo o alla tac cranica

In che ambito medico si usa la tac alla testa

La tac alla testa è un esame che può essere prescritto per diverse ragioni e quindi interessare diversi ambiti della medicina. Per esempio in quello neurologico, traumatologico, oncologico e addirittura cardiologico, ortopedico e ginecologico, proprio perché il cervello influenza tutto il funzionamento del corpo e la tac cerebrale può essere uno strumento utile per capire l’origine di alcuni disturbi.

Cosa si vede con la tac alla testa

Sono diversi i motivi per cui può essere prescritta una tomografia computerizzata della testa, in tutte le sue parti o solo alcune. Come dicevamo, è utilizzata in diversi ambiti medici, per questo è utile per individuare patologie come: 

  • lesioni vascolari, come gli ictus, gli aneurismi, le ischemie, i coaguli o le emorragie
  • malformazioni del sistema vascolare encefalico
  • neoplasie, benigne oppure maligne, a carico dell’encefalo
  • idrocefalo (un accumulo di liquido cerebrospinale nelle cavità del cervello)
  • encefaliti ed encefalopatie
  • traumi e fratture ossee
  • malformazioni delle ossa del cranio
  • malattie infiammatorie (che possono riflettersi anche su altre parti del corpo)
  • demenze

La tac alla testa può inoltre essere impiegata per alcune procedure mediche. Può essere usata come guida per eseguire biopsie al cervello o al cervelletto, per pianificare interventi chirurgici (anche di ricostruzione del viso in seguito a traumi), oppure per studiare la circolazione sanguigna del sistema vascolare encefalico. In quest’ultimo caso, il paziente potrebbe essere sottoposto a un’angiotac, un esame specifico che esamina nel dettaglio i vasi sanguigni. 

La tac alla testa può essere prescritta anche per valutare gli effetti di alcune terapie farmacologiche e della chemioterapia.

Con che sintomi si fa la tac alla testa?

Solitamente, prima di prescrivere una tac i medici percorrono vari step per riuscire a giungere a una diagnosi. Ma tutto dipende dai sintomi: molte volte l’anamnesi o alcuni particolari disturbi possono spingere lo specialista (o il medico di base) a indirizzare subito verso la tomografia computerizzata. In particolare, i sintomi che possono necessitare di una tac alla testa sono: 

  • mal di testa persistente
  • disturbi importanti della vista
  • vertigini e capogiri
  • trauma cranico
  • anomalie nel comportamento come perdita di memoria, afasia (perdita della parola), paralisi di una o più parti del corpo

Prepararsi alla tac alla testa

La tomografia computerizzata non è un esame che necessita una particolare preparazione, ma bisogna comunque seguire alcune norme, soprattutto se si effettua con mezzo di contrasto.

Cos’è la tac con mezzo di contrasto

A meno che non esistano controindicazioni, nella maggior parte dei casi la tac viene effettuata con mezzo di contrasto, cioè con un liquido che - solitamente somministrato per via endovenosa al paziente - permette di osservare e scansionare con più dettagli il sistema vascolare, quindi vasi sanguigni, vene e arterie. Nel caso della tac encefalica, il mezzo di contrasto - che è a base di iodio - serve a esaminare approfonditamente il sistema vascolare encefalico. 

Quando viene utilizzato il mezzo di contrasto, il paziente deve presentarsi all’appuntamento per la tac alla testa digiuno da almeno sei ore. Sono inclusi nel digiuno anche eventuali farmaci. Se si assumono regolarmente farmaci, si sono avuti disturbi particolari o se si soffre di diabete, insufficienza renale, malattie cardiache è necessario parlarne col medico prima e col radiologo poi: non tutte le persone, infatti, possono essere sottoposte a tac cerebrale con mezzo di contrasto. Lo stesso vale per chi ha un’allergia, per questo il medico radiologo potrebbe chiedere un emocromo recente (utile soprattutto per individuare eventuali allergie alle componenti del liquido di contrasto). 

Le donne incinte o che sospettano una gravidanza non possono sottoporsi alla tac, perché i raggi X potrebbero danneggiare il feto.

Come si svolge la tac alla testa

Una volta appurata l’idoneità a sottoporsi alla tac, dell’encefalo o del cranio, e misurate pressione e febbre, il paziente può posizionarsi sul lettino, dove solitamente viene poi iniettato il mezzo di contrasto. Quando l’esame può cominciare, il lettino scivola verso il gantry, l’anello che lo circonda e che, emettendo radiazioni, gira intorno alla testa e la scansiona, riproducendo poi le immagini tridimensionalmente al computer. L’acquisizione delle immagini dura pochi minuti, durante le quali sarà comunque possibile parlare con l’operatore. Potrebbe essere utile indossare dei tappi per le orecchie per attutire il forte rumore prodotto dal macchinario. 

È di primaria importanza non muoversi durante l’acquisizione delle immagini, e in alcuni casi potrebbe essere chiesto di trattenere il respiro per avere immagini più nitide.

In ogni caso, la tac alla testa è indolore e una volta finita si può tornare a svolgere le proprie attività normalmente. Il mezzo di contrasto potrebbe lasciare un gusto metallico in bocca e, in alcuni casi, avere effetti collaterali come mal di testa, nausea, dolori allo stomaco. 

Complicazioni della tac cerebrale

Esistono però situazioni in cui il paziente non può tornare a casa immediatamente dopo la tac alla testa: si tratta dei casi nei quali le immagini prodotte non sono chiare, oppure quando il paziente stesso avverte malessere, capogiri o altro dovuti, in genere, al mezzo di contrasto.

Risultati della tac alla testa

Interpretare i risultati della tac cerebrale è compito in primis del radiologo. Di norma, se non c’è carattere d’urgenza, la relazione viene stilata in qualche giorno e consegnata poi al paziente, che dovrà recarsi dal medico che ha prescritto l’esame per l’interpretazione dei risultati. Qualora invece la tac avesse carattere d’urgenza, il medico radiologo può interpretare le immagini immediatamente e fornire i dettagli al paziente. 

La tac alla testa, detta anche cerebrale o cranica, è un esame diagnostico per immagini che permette di esaminare a fondo l’encefalo, il cranio e i sistema vascolare della testa. È utilizzata per diagnosticare molte patologie, tra cui tumori e demenze, ma è anche utile come guida per alcune procedure mediche tipo biopsia e interventi chirurgici.