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Risonanza lombo sacrale: a cosa serve

27 Dicembre 2021 - Ultima modifica: 30 Dicembre 2021

La risonanza magnetica lombo sacrale è un esame che permette di osservare tessuti molli e duri dell'ultimo tratto della colonna.

Il mal di schiena è una condizione che accomuna molte persone, a prescindere dalla loro età. In presenza di dolori alla parte bassa della schiena, per esempio, potrebbe essere utile sottoporsi a una risonanza magnetica lombo sacrale, un esame innocuo che permette però di osservare a fondo questa parte del corpo umano.

INDICE

Cos’è la risonanza magnetica lombo sacrale

L’RMN - risonanza magnetica nucleare, cioè la terminologia esatta - è un esame di diagnostica per immagini che sfrutta un campo magnetico e onde di radiofrequenza per esaminare una determinata porzione anatomica e restituire immagini dettagliate e tridimensionali, fornendo così un’idea precisa delle condizioni di tessuti molli, ossa, cartilagini ma anche organi e apparati. 

Nel caso della risonanza lombo sacrale, parliamo di un esame che punta a osservare con precisione la parte bassa della schiena, quindi l’estremità finale della colonna vertebrale. 

A cosa serve la risonanza lombo sacrale

Questo tipo di esame ha lo scopo di evidenziare problematiche di un’area del corpo compresa tra il tratto lombare e il coccige, l’osso finale della colonna vertebrale. 

Più nel dettaglio, l’RM lombo sacrale analizza l’ultimo tratto della colonna vertebrale, e quindi: 

  • 5 vertebre lombari
  • 5 vertebre sacrali (osso sacro)
  • 4 vertebre coccigee (coccige)

Di conseguenza, la risonanza magnetica lombo sacrale è utile quando si vogliono esaminare i dischi, il midollo spinale e le vertebre lombari e sacrali, proprio perché grazie alla particolare metodica diagnostica permette di ottenere immagini dettagliate sia delle ossa e delle cartilagini che dei tessuti molli, come disco intervertebrale e midollo. Per questo è spesso utilizzata in combinazione con la radiografia, che invece consente di ottenere informazioni più precise esclusivamente sullo scheletro. 

La risonanza lombo sacrale può essere utilizzata anche come esame intraoperatorio, cioè svolto prima di un intervento chirurgico.

Risonanza magnetica lombo sacrale: cosa si vede

Sono diverse le patologie che possono spingere un medico a prescrivere una risonanza dell’ultimo tratto della colonna vertebrale, in particolare quando il paziente lamenta dolori da tempo, oppure ha subito traumi importanti che necessitano di un’indagine più approfondita. Inoltre, l’RMN lombo sacrale può essere utile anche per evidenziare malformazioni congenite della colonna vertebrale. 

Nello specifico, grazie alla risonanza lombo sacrale è possibile:

  • evidenziare le conseguenze di un trauma
  • osservare malformazioni della colonna vertebrale, come per esempio la spina bifida
  • trovare la causa di un dolore persistente alla schiena
  • capire le cause della lombalgia o lombosciatalgia
  • diagnosticare ernia del disco, discopatie, artrite e sciatica
  • diagnosticare tumori ossei e spinali
  • concorrere a una diagnosi di sclerosi multipla
  • spiegare eventuali problemi di incontinenza urinaria o fecale osservando i nervi spinali
  • diagnosticare patologie diverse della colonna, come la siringomielia

Come prepararsi alla risonanza lombo sacrale

Non è necessaria una particolare preparazione per la risonanza magnetica del tratto lombo sacrale, ma potrebbe essere necessaria qualora l’esame venisse prescritto con l’utilizzo di un mezzo di contrasto. 

Risonanza lombo sacrale con contrasto

Questo tipo di esame, che prevede l’iniezione di un liquido a base di Gadolinio (detto anche mezzo di contrasto paramagnetico) è indicato particolarmente per evidenziare in maniera più precisa le nuove lesioni da quelle vecchie, e quindi può essere utilizzato in ambito ortopedico per distinguere la recidiva erniaria da un residuo erniario dopo intervento chirurgico come oncologico per diagnosticare lesioni metastatiche. In questo senso, sarà il medico che prescrive l’esame a prevedere che venga utilizzato il mezzo di contrasto. Il paziente in quel caso dovrà recarsi all’appuntamento per l’RM a digiuno da almeno sei ore e con un emocromo completo di creatinina

L’utilizzo del mezzo di contrasto è però sconsigliato per chi soffre di patologie a carico dei reni, come l’insufficienza renale, per questo è bene parlare col proprio medico di ogni aspetto, anche di eventuali allergie a farmaci o altre sostanze. 

Se la risonanza non prevede la somministrazione del mezzo di contrasto, il paziente non necessita di nessuna preparazione. 

Come si svolge l’RM lombo sacrale

Il giorno dell’esame, il paziente dovrà spogliarsi di ogni oggetto metallico, compresi piercing, orecchini e altro. Nel caso in cui si sia subito un intervento, sia abbia un pacemaker o ancora delle clip metalliche, è necessario comunicarlo al medico radiologo prima dell’inizio della risonanza. 

Una volta pronto, il paziente viene fatto sdraiare su un lettino, e nel caso sia previsto l’uso del mezzo di contrasto questo viene iniettato per endovena prima di iniziare l’acquisizione delle immagini con mezzo di contrasto. 

A questo punto, il paziente viene posizionato all’interno del “tubo”, il grosso magnete che effettua la risonanza. Molte persone temono questo momento, anche chi non soffre regolarmente di claustrofobia: per questo è possibile prenotare l’appuntamento per l’RM lombo sacrale in una struttura che preveda un macchinario aperto, in modo da sentirsi a proprio agio. 

In alternativa, il paziente potrebbe essere leggermente sedato per effettuare l’esame, che in totale dura una mezz'ora circa. È molto importante rimanere immobili durante tutto il tempo della risonanza, e qualora il rumore fosse troppo fastidioso si può fare uso di tappi per le orecchie (da indossare, ovviamente, prima dell’inizio dell’esame). 

Come funziona la risonanza magnetica

Il magnete contenuto nel macchinario produce un forte campo magnetico che obbliga i protoni dei distretti anatomici esaminati ad allinearsi con quelli del campo. Dopodiché, una corrente a radiofrequenza attraversa il paziente e stimola i protoni, che si ribellano così all’attrazione del campo magnetico. Una volta disattivata la radiofrequenza, i sensori captano l’energia rilasciata dai protoni nel momento in cui si riallineano col campo magnetico (la cosiddetta risonanza).  

Alla fine dell’esame, il paziente può rialzarsi e andare a casa. Nel caso in cui venisse utilizzato il mezzo di contrasto oppure si fosse fatto ricorso a sedazione, sarà necessario restare un periodo in osservazione, per verificare che sia tutto a posto. 

La risonanza lombo sacrale non è dolorosa e, a differenza della tac, che utilizza le radiazioni ionizzanti (raggi X) è completamente innocua. L’unica controindicazione è per le donne che sospettano o hanno la certezza di una gravidanza, in particolare durante le prime settimane, perché le onde magnetiche potrebbero essere pericolose per l’embrione.

Risultati della risonanza lombo sacrale

Solitamente, i risultati di una risonanza magnetica sono disponibili in qualche giorno. Sono consegnati al paziente con una relazione del radiologo, e dovranno essere dati al medico che ha prescritto l’esame per un’interpretazione più completa. 

La risonanza magnetica del tratto lombo sacrale è un esame di imaging medico che permette di esaminare in maniera dettagliata i tessuti molli e quelli duri (disco intervertebrale e vertebra) della parte bassa della schiena, cioè quella lombare e sacrale, in un tratto che copre le ultime quindici vertebre della colonna. È utile sia in caso di fratture che di infezioni, neoplasie, dolori ricorrenti e altri disturbi a carico dell’area.