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Peeling chimico: in cosa consiste e a cosa serve

Dott.ssa Lucrezia Fago

Dott.ssa Lucrezia Fago


Medico Estetico

10 Ottobre 2020 - Ultima modifica: 17 Marzo 2021

Il peeling chimico è indicato nel trattamento di alcuni inestetismi cutanei e consiste nell’applicazione di sostanze acide ad azione esfoliante. Scopri tutto quello che c’è da sapere sull’argomento

E’ un trattamento clinico che deve essere preferibilmente o strettamente (per alcuni tipi di peeling) eseguito da personale medico a causa del fatto che spesso le sostanze utilizzate sono fortemente acide e necessitano pertanto di essere maneggiate da professionisti formati in materia.

Di peeling chimici negli ultimi tempi se ne sente parlare sempre più spesso. In realtà la tecnica, basata sulla esfoliazione cutanea, ha radici molto antiche venendo già adotta mediante l’applicazione di particolari unguenti. La pratica clinica moderna ci ha portato oggi ad avere un’ampia gamma di peeling chimici a seconda della profondità degli strati cutanei che vogliamo raggiungere che vanno dallo strato corneo fino al derma papillare e reticolare.

Oggi esistono infatti quelli che si definisco peeling superficiali, molto superficiali, medi o profondi in base allo strato cutaneo che essi sono in grado di raggiungere. La scelta che deve essere operata sul tipo peeling da utilizzare è strettamente legata al grado ed al tipo di problema da trattare, ma soprattutto dal tipo di pelle del soggetto che vogliamo trattare.

I peeling profondi tuttavia sono ormai quasi in disuso a causa della loro spiccata aggressività, ridotta manegevolezza e delicata gestione della fase post trattamento.

A questi spesso si preferiscono quelli ablativi, ad esempio CO2 e frazionati.

Indice:

  1. Cos’è il peeling chimico
  2. Peeling chimico: a chi è consigliato
  3. Quali sostanze vengono utilizzate
  4. Come si esegue
  5. Periodo post-trattamento e risultati
  6. Effetti indesiderati

Cos’è il peeling chimico?

Il peeling chimico è un trattamento utilizzato in medicina estetica o dermatologica basato sull’applicazione nella zona interessata di uno o più acidi (in formulazioni controllate), che favorisce l’esfoliazione degli strati cutanei più superficiali. La stimolazione del turn-over cellulare innesca un processo di rigenerazione cutanea che si traduce nella restituzione di un aspetto più sano, compatto e luminoso alla pelle della zona trattata.

Il peeling chimico ha infatti lo scopo di “rigenerare”. La parola deriva dal verbo inglese “to peel”, che significa letteralmente “spellare”, “sbucciare”.

Peeling chimico: indicazioni al trattamento

Il peeling chimico viene sempre più spesso richiesto sia dagli uomini che dalle donne.

Oltre ad avere un effetto rigenerante dal punto di vista cellulare, questo permette di dare al viso un aspetto più compatto, luminoso e fresco, donando alla pelle maggiore elasticità, un colorito più uniforme e omogeneo ed un aspetto più giovanile.

Le indicazione principali di un peeling sono inoltre:

  • Acne attiva
  • Cicatrici da acne o piccole cicatrici superficiali
  • Seborrea
  • Dermatite seborroica
  • Ittiosi
  • Aging e photoaging
  • Cheratosi attiniche
  • Melasma
  • Alcuni tipi di perpigmentazione
  • Discromie
  • Discheratosi
  • Piccole rughe superficiali

Grazie al trattamento è possibile eliminare o attenuare questo tipo di inestetismi, che molto spesso possono essere causa di un serio disagio personale e sociale.

Nonostante il trattamento possa essere realizzato praticamente per qualsiasi tipo di pelle, bisogna prestare particolare attenzione a particolari caratteristiche proprie al soggetto, quali ad esempio patologie con interessamento cutaneo, ipereattività cutanea nonchè un fototipo particolarmente scuro. Soggetti con fototipi come il IV, V e VI con questi tipi di trattamenti potrebbero sviluppare delle iper o ipo pigmentazioni.

Quali sostanze vengono utilizzate nel peeling chimico?

Tra i più conosciuti ci sono gli alfa ed i beta idrossiacidi.

Gli alfa idrossiacidi, anche chiamati acidi della frutta, vengono anche utilizzati all’interno di alcuni trattamenti cosmetici come ad esempio i tonici per il viso. Nello specifico i più utilizzati sono: L’Acido Glicolico, L’Acido Citrico, L’Acido Malico, L’Acido Tartarico, L’Acido Lattico, L’acido Mandelico.

Altri acidi maggiormente utilizzati per il trattamento estetico in regime ambulatoriale sono:

L’acido salicilico, L’acido retinoico, L’acido tricloroacetico (TCA), L’acido piruvico, Il fenolo, L’acido lattobionico, Il resorcinolo.

Come si esegue il peeling chimico?

Prima di eseguire un peeling chimico sarà necessario effettuare una visita medica presso lo specialista a cui ci si vuole affidare per esecuzione del trattamento. Il medico dopo una accurata valutazione del caso, fornirà indicazioni e/o eventuali controindicazioni al trattamento. Ipersensibilità cutanea, fototipo specifico, disordini del connettivo o altre malattie autoimmuni nonché infezioni virali in atto quali ad esempio l’herpes, possono costituire infatti una controindicazione al trattamento.

Il paziente viene così preparato al trattamento mediante una perfetta e scrupolosa detersione e disinfezione della cute. Successivamente viene applicato il peeling prestabilito in base alla valutazione del caso da trattare.

Il trattamento consiste semplicemente nell’applicazione del preparato mediante l’ausilio di un pennello a setole morbide, direttamente sul viso. Il tempo di posa del peeling varia a seconda della reattività della cute del soggetto, dal tipo di peeling, dalle concentrazioni utilizzate, dal grado di tamponamento dell’acido e da altri parametri legati alla clinica del paziente. La durata di tutto il trattamento si aggira comunque nell’ordine di pochi minuti.

La maggior parte dei peeling necessitano poi di essere detersi via dalla pelle mediante abbondante risciacquo. Successivamente viene applicata una crema idratante o lenitiva ed il trattamento è concluso.

Periodo post-trattamento e risultati

Generalmente il periodo post trattamento varia in base al tipo e dalla profondità del peeling eseguito.

L’evoluzione dei peeling superficiali e medi solitamente procede da un breve arrossamento fino ad un vera e propria desquamazione degli strati superficiali che appare nei giorni successivi al trattamento.

I peeling profondi invece richiedono dalle 3 alle 4 settimane di guarigione durante le quali il paziente è tenuto ad osservare la massima cautela soprattutto dal punto di vista igienico, per evitare complicanze quali infezioni o altri esiti indesiderati.

Trattamenti di questo tipo sono sempre consigliati nella stagione invernale. L’esposizione solare è infatti sempre controindicata fino alla perfetta guarigione del tessuto ed anche dopo deve essere osservata la massima cautela esponendosi il meno possibile al sole e utilizzando comunque alte protezioni solari.

Nei giorni successivi un peeling medio o superficiale è sempre consigliato l’utilizzo di una buona crema idratante e lenitiva fino alla completa guarigione di tutta la zona trattata.

Praticamente obbligatorio invece l’utilizzo di particolari unguenti dopo un peeling profondo.

Effetti indesiderati

Arrossamento, desquamazione e formazione di croste sono conseguenze normali e segni che il peeling che abbiamo fatto ha agito nel modo corretto.

Esiste tuttavia la possibilità di complicanze quali:

  • Infezioni;
  • Comparsa di cicatrici;
  • Ritardi nella guarigione;
  • Iperpigmentazione o ipopigmentazione;
  • Eruzioni acneiformi;
  • Perdita della barriera cutanea e lesioni tissutali.

Queste complicanze possono insorgere, (tanto più difficilmente quanto più superficiale è il peeling) o per fattori legati al tipo di pelle del paziente, o per comportamenti irresponsabili del soggetto dopo il trattamento (quali ad esempio la non osservazione delle indicazioni date dal professionista dopo il trattamento, la scarsa igiene ecc.) o per responsabilità direttamente  legate all’esecuzione del trattamento da parte del medico.

Proprio per tale motivo è molto importante affidarsi sempre a medici professionisti del settore, sia per una corretta e sapiente esecuzione del trattamento sia per l’esperienza acquisita dal professionista nell’individuare il giusto prodotto da utilizzare e soprattutto riconoscere tempestivamente eventuali controindicazioni al trattamento in base alla valutazione clinica del soggetto che ne faccia richiesta.