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Endoscopia nasale: come funziona e quando farla

Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

23 Ottobre 2020 - Ultima modifica: 30 Aprile 2021

Per diagnosticare anomalie ed eventuali patologie della cavità nasale, l’endoscopia è un esame clinico mininvasivo effettuato dagli specialisti in otorinolaringoiatria: ecco come funziona e quando farla.

Le patologie nasali colpiscono principalmente il naso ed i seni paranasali e tra queste, una delle più diffuse è la sinusite. Non solo, la cavità nasale è complessa ed estremamente delicata e può essere colpita anche da altre patologie come la poliposi, l’ipertrofia dei turbinati e le patologie neoplastiche

Qualora si presentassero anomalie o disturbi specifici alla cavità nasale, è fondamentale rivolgersi ad uno specialista che potrà analizzare la situazione ed effettuare una diagnosi clinica, radiologica o endoscopica.

L’endoscopia nasale è uno degli esami clinici più diffusi per la valutazione della cavità nasale e la diagnosi di specifiche patologie croniche o acute. Questo esame clinico è fondamentale anche per effettuare una corretta prevenzione e per mantenere una buona qualità di vita dei pazienti. Non si deve dimenticare, infatti, che un’alterazione nelle funzioni delle cavotà nasali può avere dei risvolti negativi, non solo sullo stato di salute fisica, ma anche psicologica.

Attraverso un semplice esame clinico indolore è possibile diagnosticare e, poi, curare numerose patologie nasali.   

Indice

  1. Endoscopia nasale: di che cosa si tratta
  2. Come viene effettuata
  3. Quando effettuarla
  4. Strumenti e preparazioni

Endoscopia nasale: di che cosa si tratta?

Utilizzata per analizzare le strutture e le superfici interne della cavità nasale, l’endoscopia nasale è una procedura clinica mininvasiva, effettuabile in regime ambulatoriale, per l’esaminazione e la diagnosi di alcune patologie.

Attraverso questo esame, l’otorinolaringoiatra, il professionista incaricato di effettuare l’esame, può avere una visione dettagliata dell’anatomia delle cavità nasali e delle vie aeree. L’endoscopia nasale viene inoltre utilizzata a scopo diagnostico in pazienti sottoposti ad interventi delle vie lacrimali.

Endoscopia nasale: come viene effettuata?

La procedura di endoscopia nasale prevede l’inserimento di una sonda ottica flessibile nelle cavità nasali. La fibra ottica possiede un sondino, con una fonte luminosa, che permette allo specialista di visualizzare sul monitor le immagini provenienti dall’interno della cavità nasale.

Il video è a colori e in alta definizione. La fibra flessibile permette di raggiungere facilmente diverse aree del naso, tra cui:

  • Il setto nasale;
  • I turbinati medi e inferiori;
  • Osti dei seni frontali, sfenoidali e mascellari.

Le ottiche utilizzate sono in parte rigide, in parte flessibili per poter garantire la massima visibilità interna del naso. Oltre ad essere utilizzata a scopo diagnostico, l’endoscopia nasale è utilizzata anche per effettuare biopsie o per la ricerca di oggetti estranei all’interno del naso.

Si tratta di un esame indolore, che provoca solo in alcuni casi un fastidio e pertanto, non è richiesta alcun tipo di anestesia o preparazione specifica.

Quando effettuare un'endoscopia nasale?

Ci sono alcuni casi nei quali una diagnosi clinica non si rivela sufficiente e devono essere effettuati esami più specifici, come l’endoscopia nasale.

Questo esame clinico è consigliabile effettuarlo nel caso di:

  • Poliposi nasale o altre anomalie;
  • Sinusite cronica;
  • Apnea notturna;
  • Stenosi della cavità nasale;
  • Deviazione del setto nasale;
  • Ipertrofia dei turbinati;
  • Patologie alla laringe.

L’endoscopia, inoltre, permette di diagnosticare patologie neoplastiche e viene utilizzata nei pazienti che devono essere sottoposti a chirurgia delle vie lacrimali, sia nella fase pre-operatoria, sia nel post-operatorio.

Nella fase pre-operatoria l’endoscopia permette di monitorare la presenza di alterazioni morfologiche o patologiche, inoltre permette di fare una valutazione preliminare dell’anatomia di questo distrutto, diminuendo il rischio di complicazioni durante l’intervento.

Nella fase post-operatoria, invece, permette di monitorare l’esito dell’intervento e di rimuovere lo stent sotto guida endoscopica.

Non c’è un limite di età per l’endoscopia nasale, si tratta di un esame clinico adatto a tutti.

Strumenti e preparazioni

Per effettuare l’esame viene utilizzato l’endoscopio nasale, composto da fibre ottiche rigide e flessibili: si tratta di uno strumento molto semplice, adatto ad un uso ambulatoriale e di dimensioni contenute.

Non sono richieste particolari preparazioni: non provocando dolore infatti, può essere effettuato anche da bambini e ragazzi.

In caso di anomalie nasali, può causare un po’ di fastidio e possono essere utilizzati dei decongestionanti locali o un blando anestetico locale, che diminuisce il fastidio e la sensibilità della zona esplorata.