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Elettroencefalogramma con privazione del sonno

Dott.ssa Vanessa Dionne

Dott.ssa Vanessa Dionne


Medico Chirurgo

5 Agosto 2020 - Ultima modifica: 18 Febbraio 2021

L'elettroencefalogramma con privazione del sonno è un esame che può rivelarsi molto utile per diagnosticare l’epilessia. Tutto quello che c’è da sapere, dalla preparazione allo svolgimento.

L'elettroencefalogramma con privazione del sonno, denominato anche EEG, è un esame diagnostico che consiste nella registrazione dell’attività elettrica dell'encefalo in modo non invasivo, tramite l’utilizzo di elettrodi esterni. Si tratta di un’indagine che può rivelarsi utile soprattutto per diagnosticare e gestire le epilessie. Spesso l’EEG viene prescritto anche ai pazienti che evidenziano tumori primitivi del cervello o metastasi cerebrali.

Indice:

  1. Cos’è e a cosa serve
  2. Come si effettua
  3. Preparazione

Elettroencefalogramma con privazione del sonno: che cos’è?

L'elettroencefalogramma con privazione del sonno è un esame strumentale specialistico volto a misurare l’attività elettrica del cervello in una condizione di privazione del sonno rispetto alla notte precedente.

L’esame è composto da due parti differenti: nella prima il paziente dorme per circa mezz’ora, nella seconda il test viene effettuato da sveglio. Questa diversità rispetto a un normale EEG risulta utile per diagnosticare alcune patologie come l’epilessia e altre malattie neurologiche che possono comportare crisi epilettiche. Il test si effettua in regime ambulatoriale, con l’applicazione di alcuni elettrodi in punti particolari del cranio al fine di intercettare i segnali elettrici prodotti dall’attività dei neuroni durante il sonno e sotto stimolazione cognitiva e sensoriale.

Elettroencefalogramma con privazione del sonno: come si effettua?

L’elettroencefalogramma con privazione del sonno si effettua in due fasi: una di sonno e l’altra di veglia. In totale l’esame dura circa 45 minuti di cui 30 trascorsi in fase dormiente e 15 in quella standard. Come si svolge? Per prima cosa vengono prese le misure del cranio, poi verrà spalmata in alcuni punti specifici una pasta adesiva per consentire l’applicazione degli elettrodi collegati al macchinario. Quest’ultimo registrerà gli impulsi elettrici, tracciandoli sul grafico. Spesso la procedura viene anche registrata per avere a disposizione dei medici ulteriori dati, non è raro che gli elettrodi siano attaccati a una cuffia speciale che dovrà essere indossata direttamente dal paziente.

La prima parte dell’elettroencefalogramma con privazione del sonno si svolge mentre il paziente è addormentato, mentre la seconda parte viene effettuata in collaborazione con la persona che dovrà rispondere ad alcuni comandi – come aprire o chiudere gli occhi – osservare dei lampi luminosi o respirare profondamente. Terminato l’EEG, gli elettrodi vengono rimossi e il paziente può tornare subito a casa. Non esistono controindicazioni riguardo la procedura medica che inoltre non comporta la somministrazione di nessun farmaco. Il test non è invasivo o doloroso. Solitamente per ottenere gli esiti del referto è necessario attendere qualche giorno per consentire allo specialista di analizzare al meglio il tracciato.

Elettroencefalogramma con privazione del sonno: preparazione

L’elettroencefalogramma con privazione del sonno richiede una preparazione particolare che consiste nell’astenersi dal dormire nella notte precedente all’esame. Inoltre, non vanno assunte sostanze psicostimolanti, in particolare la caffeina e il tè. Non a caso l’esame viene quasi sempre programmato al mattino. I tempi di privazione del sonno, soprattutto se i pazienti sono bambini, variano a seconda dell’età. Nei bambini con un’età inferiore ai 3 anni sarà sufficiente metterli a dormire un’ora più tardi e svegliarli 3-4 ore prima quella usuale. In caso di pazienti con un’età fra i 4 e i 10 anni il sonno va posticipato di 2 ore e la sveglia anticipata di 4-5.

Al test è importante presentarsi con i capelli lavati, senza gel, creme, lacche o altri prodotti che potrebbero interferite in qualsiasi modo con l’applicazione degli elettrodi. Prima dell’esame è possibile consumare una colazione senza caffè, mentre chi assume dei particolari farmaci può seguire normalmente la terapia prescritta dal medico. Prima di iniziare l’elettroencefalogramma con privazione del sonno si dovrà consegnare la propria cartella clinica al medico specialista, informandolo anche se si soffre di disturbi respiratori o cardiaci.

Si consiglia di raggiungere la struttura in cui si effettua il test accompagnati e senza guidare, la privazione del sonno infatti potrebbe comportare una mancata vigilanza e di conseguenza creare una condizione di pericolo.