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Ecocolordoppler transcranico: preparazione e quando farlo

Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

8 Ottobre 2020 - Ultima modifica: 17 Marzo 2021

Esame diagnostico basato sull’utilizzo di una sonda ad ultrasuoni, l’ecocolordoppler transcranico svolge un ruolo primario nella valutazione del circolo cerebrale e dei difetti di comunicazione intracardiaca e/o aterovenosa polmonare.

L’ecocolordoppler transcranico non è una pratica di routine ma un esame diagnostico specificamente richiesto – in genere dallo specialista in neurologia – per valutare eventuali restringimenti, occlusioni o microemboli all’interno del circolo cerebrale. È indicato anche nei pazienti con difetti della comunicazione intracardiaca e/o artero-venosa polmonare.

Alcuni pazienti – come i portatori di protesi meccaniche cardiache, persone con patologia arteriosclerotica carotidea, con episodi cerebrovascolari o altri fattori di rischio protrombotici – tendono a formare continuamente piccole embolie o microembolie. L’ecocolordoppler transcranico permette di analizzare la situazione clinica in maniera tempestiva e non invasiva, così da permettere la prescrizione di un’appropriata terapia.

Indice:

  1. Ecocolordoppler transcranico: che cos’è
  2. Ecocolordoppler transcranico: a chi si rivolge
  3. Preparazione e svolgimento dell’esame
  4. Controindicazioni e rischi
  5. Differenza fra ecocolordoppler ed ecodoppler

Ecocolordoppler transcranico: che cos’è?

L’ecocolordoppler – come anticipato – è un esame diagnostico specifico che si avvale di una sonda ad ultrasuoni che viene posizionata in alcuni punti specifici a livello temporale e occipitale del cranio del paziente. Attraverso gli impulsi emessi dalla sonda ecocardiografica sarà possibile individuare la direzione e la velocità del flusso ematico a livello cerebrale, consentendo così di individuare eventuali stenosi (restringimenti) od occlusioni presenti in alcune tratti delle arterie cerebrali. Sarà inoltre possibile andare a rilevare il passaggio di eventuali microemboli, potenziali cause di ictus o di emicrania con aura.

Ecocolordoppler transcranico: a chi si rivolge?

Questo specifico esame si rivolge a pazienti che necessitano di una valutazione accurata della circolazione cerebrale, ma anche a coloro che presentano alterazioni della comunicazione intracardiaca e/o artero-venosa polmonare.

L’ecocolordoppler transcranico verrà dunque richiesto a pazienti che presentano – come accennato in precedenza – determinate condizioni cliniche, quali fattori di rischio protrombotici o storia di eventi cerebrovascolari acuti.

Ecocolordoppler transcranico: preparazione e svolgimento dell’esame

Per eseguire l’ecocolordoppler transcranico, sarà necessaria la preliminare autorizzazione da parte del paziente allo svolgimento dell’esame; il paziente sarà informato sulle modalità di svolgimento dell’esame e su eventuali rischi da parte del medico competente.

Per eseguire l’ecocolordoppler transcranico non sarà necessario eseguire alcun tipo di preparazione, così come non servirà presentarsi a digiuno. Va sempre fatto presente al medico che prescrive l’esame e a colui che lo esegue uno stato accertato o presunto di gravidanza.

Come prima cosa, il paziente verrà fatto accomodare su un lettino ecocardiografico in posizione seduta o supina; qui, tramite l’inserimento di un’ago-cannula, gli verrà iniettato per via endovenosa il liquido di contrasto ecocardiografico, ricavato miscelando della soluzione fisiologica a piccole quantità d’aria.

Il paziente dovrà collaborare attivamente all’esame, eseguendo quella che in gergo viene definita “manovra di ponzamento” o “manovra di Valsalva” e che consiste in una compressione addominale da effettuarsi per circa dieci secondi.

Il risultato dell’esame sarà una ricostruzione computerizzata del flusso sanguigno, la cui immagine appare colorata di rosso e di blu. L’interpretazione dell’esame deve necessariamente essere realizzata da un medico competente, il quale sarà in grado di identificare le eventuali problematiche presenti.

Controindicazioni e rischi

L’ecocolordoppler transcranico è un esame veloce (circa 30 minuti), innocuo e privo di significativi effetti collaterali.

Non è per nulla doloroso, l’unico fastidio potrebbe essere generato dall’inserimento dell’ago-cannula per l’iniezione del liquido di contrasto.

Non è mai stata segnalata nessun effetto indesiderato o complicanza a seguito dell’iniezione del liquido di contrasto ecocardiografico.

Sono stati però segnalati rari casi in cui, a seguito dell’esame, si siano verificate ipotensione, sudorazione e tachicardia, probabilmente derivanti dalla tensione provata dal paziente che si sottopone all’esame e non dall’esame in sé (reazione vaso-vagale).

Differenza fra ecocolordoppler ed ecodoppler

L’ecodoppler è un esame diagnostico di primo livello, può essere ripetuto frequentemente senza alcun tipo di controindicazione. Con l’invenzione dell’ecocolordoppler, questo tipo di esame ha fatto un passo avanti: l’ecocolordoppler permette infatti di ottenere maggiori informazioni e ancor più approfondite circa il flusso sanguigno. Questo grazie alla riproduzione delle immagini a colori, con uno spettro cromatico che va dal rosso al blu, dal più intenso al meno intenso, per indicare un maggiore o minore flusso ematico a livello della finestra ecografica presa in esame.