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Perché si perde la memoria quando si diventa anziani

Professor Mauro Silvestrini

Professor Mauro Silvestrini

NEUROLOGIA
Presidente dell’Italian Stroke Association (ISA) e Direttore della Clinica Neurologica Azienda Ospedaliero Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona

30 Novembre 2021

La perdita di memoria può essere causata da diversi fattori, soprattutto quando si diventa anziani. In certe situazioni è bene rivolgersi a uno specialista per tenere d'occhio la salute del cervello.

Capita a tutti di smarrire le chiavi, di non ricordare il nome di una persona, di dimenticare un numero di telefono o di ritrovarsi in macchina e, per un attimo, non sapere più dove si sta andando. Quando si è giovani non si tende a prestare grande attenzione a queste sviste.

Dopo una certa età, invece, molti iniziano a preoccuparsi di fronte a questi campanelli di allarme. In realtà, i vuoti di memoria possono essere frustranti, ma spesso non devono rappresentare un motivo di preoccupazione e non sono necessariamente sinonimo di demenza. Ma da che cosa dipendono? Scopriamolo insieme. 

Indice

  1. Quando la perdita di memoria deve preoccupare 
  2. Perdita di memoria negli anziani, le cause
  3. Come aiutare la memoria negli anziani 

Quando la perdita di memoria deve preoccupare 

Con il passare degli anni, si verificano alcuni cambiamenti fisiologici che possono causare anomalie nelle funzioni cerebrali che si sono sempre date per scontate. Ecco perché ci vuole più tempo per imparare nuove cose, si fatica maggiormente a ricordare e fissare le informazioni, non si è più veloci come prima nei ragionamenti e nell’elaborazione delle nozioni.

Alcuni scambiano questo rallentamento dei processi mentali per una vera perdita di memoria. Ma nella maggior parte dei casi, non è così: se ci si concede del tempo, le informazioni torneranno a galla. È importante, dunque, conoscere la differenza tra la normale dimenticanza legata all'età e i sintomi che possono indicare un problema cognitivo in via di sviluppo, che spesso coinvolgono anche la sfera comportamentale e affettiva. Per una valutazione è bene rivolgersi allo specialista neurologo. 

Perdita di memoria negli anziani, le cause

Ma perché quando si diventa anziani la memoria diventa un po’ “ballerina”? Innanzitutto perché l'ippocampo, una regione del cervello coinvolta nella formazione e nel recupero dei ricordi, spesso va incontro a processi involutivi con l'età. Anche gli ormoni e le proteine ​​che proteggono e riparano le strutture cerebrali e intervengono nella regolazione delle loro funzioni si alterano e diminuiscono con il passare degli anni.

Inoltre, occorre considerare che le persone anziane spesso sperimentano una diminuzione del flusso sanguigno al cervello, riduzione che può compromettere la memoria e portare a cambiamenti nelle capacità cognitive. Le difficoltà di memoria possono derivare anche da fattori psicologici, per esempio da una fragilità emotiva, da tristezza e depressione, da una certa tendenza all’isolamento, dalla volontà di privilegiare i ricordi belli rispetto a quelli negativi, dalla mancanza di attenzione. Anche l’uso di alcuni farmaci e la presenza di altre condizioni patologiche (come traumi cranici o stress psicofisico) potrebbero contribuire al fenomeno. 

Come aiutare la memoria negli anziani 

Il cervello è in grado di adattare la sua funzionalità a qualsiasi età, quindi una significativa perdita di memoria non è un risultato inevitabile dell'invecchiamento. Ma, proprio come con la forza muscolare, senza un po’ di allenamento si rischia di perdere questa funzione.

Lo stile di vita, le abitudini e le attività quotidiane hanno un enorme impatto sulla salute del cervello. Qualunque sia la propria età, ci sono diversi modi per migliorare le proprie capacità cognitive, prevenire la perdita di memoria e proteggere il proprio cervello. Per esempio, è utile:

  • fare le parole crociate: è un’attività che aiuta sia a ricordarsi le conoscenze apprese in passato sia a imparare nuovi concetti; 
  • vedere film, ascoltare il telegiornale, leggere libri e riviste, ma in maniera più attenta: per esempio, cercando di ricordarsi i nomi dei personaggi;
  • camminare e avere uno stile di vita attivo: il movimento migliora la vascolarizzazione cerebrale e dunque le facoltà intellettuali e cognitive;
  • seguire i corsi specifici di potenziamento della memoria, che insegnano strategie ad hoc.