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Tracheite: sintomi, cause e cura

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Dott. Tullio Ibba

Dott. Tullio Ibba

CHIRURGIA GENERALE
Medico chirurgo specialista in otorinolaringoiatria

27 Gennaio 2022 - Ultima modifica: 20 Luglio 2022

Anche la trachea, come gli altri organi, può infiammarsi a causa di virus e batteri. In questo caso parliamo di "tracheite". Il nostro apparato respiratorio è formato da una serie di organi cavi (le vie aeree appunto)che servono a permettere il passaggio dell’aria dall’esterno ai polmoni e viceversa. Queste vie si trovano in continuità tra loro, a partire dal naso fino ai bronchi e ai bronchioli presenti nei polmoni. Tuttavia si distingue tra vie aeree superiori (naso, bocca, fosse nasali, seni paranasali, faringe e laringe) e inferiori (trachea, bronchi, bronchioli).

Cos'è la trachea?

Soffermandoci sulla trachea, essa non è altro che quella parte del nostro corpo, che si trova in posizione centrale nel torace davanti all’esofago e collega la laringe ai bronchi, rappresentando il primo tratto delle vie aeree inferiori. Si tratta in particolare di un condotto cartilagineo lungo circa 12 centimetri, fatto di tessuto fibroso elastico. I suoi anelli cartilaginei sono sovrapposti a ferro di cavallo, per permettere un’apertura posteriore che è chiusa dal tessuto muscolare.

Questi anelli sono collegati tra loro da legamenti di tessuto connettivo. Le parti interne della trachea sono rivestite di mucosa e piccolissime ciglia vibratili, cioè peli come quelli che troviamo nelle narici, ma in questo caso microscopici. Il movimento di questi peli mantiene pulite le vie respiratorie, spostando verso l’alto il muco normalmente presente in esse e necessario per catturare gli agenti dannosi alla salute dell’organismo, che entrano nel nostro corpo attraverso latria che respiriamo.

Anche la trachea, come accennato sopra, può essere attaccata da virus e batteri. Questa infiammazione porta alla tracheite. Spesso si tratta di una condizione, che si manifesta come conseguenza di altri processi, caratterizzati tutti da uno stato infiammatorio alla base come: 

  • batterica;
  • virale;
  • allergie causate dalla presenza di alcuni specifici allergeni nell’ambiente in cui vive il paziente;
  • inalazione di aria contenente agenti irritanti, quali ad esempio quelli di natura chimica.

Ma andiamo con ordine, partendo da quali possono essere i sintomi riconducibili ad una tracheite.

Indice

  1. I sintomi della tracheite
  2. Le cause della tracheite
  3. Quando rivolgersi al medico
  4. La diagnosi
  5. Come curare la tracheite
  6. Come fare prevenzione

I sintomi della tracheite

La tracheite generalmente si manifesta con  tosse profonda detta canina per il tipico suono abbaiante e secco, spesso preceduta da bruciore e solletico alla gola, in taluni casi febbre. Infatti, la tosse secca caratteristica della tracheite può trasformarsi e portare alla comparsa di catarro purulento se si estende a livello polmonare. Ciò avviene soprattutto in caso di tracheite batterica.

A questo stato può aggiungersi anche la nascita di un forte dolore e senso di costrizione al petto, retrosternale, che si accentuano quando si tossisce. La mucosa infiammata, inoltre, si puo’ gonfia e portare a un moderato restringimento del condotto tracheale, che genera fastidio nell’atto respiratorio e la comparsa di alcuni suoni caratteristici emessi con il respiro, come i rantoli. Di seguito elenchiamo i sintomi tipici associati ad una tracheite:

  • ma di gola, con arrossamenti causati dalla vasodilatazione e all’essudato di natura infiammatoria;
  • presenza di muco più o meno denso, il cui colore dipenderà dal processo sottostante;
  • tosse persistente, produttiva o non;
  • problemi di natura respiratoria.

Le cause della tracheite

Le cause che possono portare ad un’infiammazione della trachea sono varie e di diversa natura, virale o batterica. L’infezione può essere primaria, se colpisce direttamente la trachea, oppure secondaria ad altre infezioni delle alte vie respiratorie, come la rinite, sinusite, tonsillite, laringite.

In questo caso l’infezione può estendersi fino al nastro tracheale. In genere chi ha già un sistema immunitario deficitario per altre cause è più esposto al rischio di sviluppare una tracheite complicata.

La tracheite batterica

I batteri che possono infiammare la tracheite sono diversi. Una delle forme più frequenti, soprattutto nei bambini, è quella dello Staphylococcus aureus, che può comparire anche in seguito a una sovrainfezione secondaria a forme virali, come il raffreddore.

Ci sono altri batteri che possono portare a questo stato della trachea, come lo streptococcopneumoniae, la Klebsiella pneumoniae, entrambi noti per causare successivamente complicanze come la polmonite batterica.

La tracheite virale 

L’infiammazione della trachea dovuta al virus è spesso la conseguenza di altre infezioni virali, come quelle delle alte vie aeree e quindi può essere imputata soprattutto a virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus e rhinovirus.

La tracheite irritativa o allergica

Anche se meno frequentemente, la tracheite può essere anche di tipo irritativo o allergico. Nel primo caso è dovuta all’inalazione di agenti irritanti come il fumo di sigaretta o sostanze derivanti dall’inquinamento. Nel secondo caso può essere causata dalle allergie di cui soffre il paziente come quelle al polline, alle polveri, peli di animali o ad altri allergeni.

L’irritazione della trachea può essere anche secondaria a un reflusso gastroesofageo. Le esalazioni acide, risalendo dallo stomaco lungo l’esofago, possono raggiungere la trachea attraverso la laringe e  determinarne irritazione conseguente.

Quando rivolgersi al medico

Anche se di norma la prognosi è ottima, la tracheite può diventare una situazione di emergenza. In questo caso e soprattutto nei bambini, è opportuno rivolgersi al Pronto Soccorso quando, oltre all’infezione, compaiono si seguenti sintomi:

La diagnosi 

Per diagnosticare un’infezione della trachea è importante partire da un’ attenta anamnesi, che risalga alle cause. Il paziente in questione può infatti essersi trovato esposto a specifici fonti di infezione o ad alcuni tipi di antigeni. Dopo si passa all’esame del cavo orale e della faringe, che può mostrare segni di iperemia (rossore) o secrezione mucopurulenta (catarro). Fondamentale l’esecuzione di una fibroendoscopia (una sottile telecamera che passando dal naso esplora la laringe e la trachea) per visualizzare i primi anelli tracheali e valutare se infiammati.

Di solito, dopo la visita, non sono prescritti altri specifici esami, in caso di dubbi lo specialista può decidere di richiedere una coltura dell’espettorato con associato antibiogramma, per isolare l’eventuale batterio responsabile del processo infiammatorio ed avere a disposizione il migliore antibiotico per la specifica infezione in corso.

Gli esami per la tracheite virale

In caso di tracheite virale, invece, il medico userà l’espettorato per ricercare specifiche componenti del virus. Si prescriveranno anche esami ematici per dimostrare sia l’assenza di altre patologie concomitanti di altra natura, sia per confermare il rialzo degli indici di flogosi (VES, PCR, globuli bianchi) o la presenza di componenti del microorganismo in circolo. Infine, quando la situazione appare molto più grave si possono svolgere indagini ulteriori come la radiografia del torace, per poter escludere il progredire del processo infettivo a livello delle vie aeree inferiori e valutare la pervietà del canale.

Se si presumono allergie, sarà sufficiente sottoporre il paziente a “prove allergiche”, test cutanei o ematici, volti a rilevare la sensibilità individuale ad alcuni allergeni. Con il pulsossimetro, è possibile determinare la quantità di ossigeno a livello del sangue (ossimetria).

Riassumendo, quindi, la diagnosi si basa su:

  • sintomatologia clinica,
  • presenza o meno di espettorato (il catarro può spesso indirizzare sull’origine della tracheite),
  • esame obiettivo della faringe laringe e trachea primi anelli,
  • eventualmente esame colturale dell’espettorato o ricerca di materiale virale.

Come curare la tracheite

Le terapie previste per curare una tracheite sono molto varie perchè dipendono dalla gravità del quadro clinico e soprattutto dall’agente eziologico responsabile. A volte la tracheite può anche risultare autolimitante, non richiedendo alcun trattamento, mentre nei casi più gravi, soprattutto quando si presenta una riduzione del calibro tracheale e conseguente difficoltà rerspiratoria nei bambini, è necessario il ricovero ospedaliero per fornire un adeguato supporto respiratorio. Ma soffermiamoci adesso sulle principali terapie consigliate in caso di tracheite, quali sono?

1) In caso di infezione batterica, può essere richiesto l’uso di un antibiotico, meglio se prescritto a seguito di antibiogramma.

2) Per curare un’infezione virale, invece, basterà una semplice terapia di supporto (antipiretici per la febbre, eventuali sedativi o sciroppi mucolitici per la tosse, quest’ultimi peraltro controindicati sotto i due anni di età) fino alla risoluzione.

3) La tracheite allergica si gestisce con gli antistaminici e cortisonici.

Come fare prevenzione

Il primo approccio preventivo consiste nell’evitare le situazioni di rischio come:

  • l’esposizione agli allergeni noti nel caso di soggetti allergici,
  • ambienti sovraffollati, chiusi, a contatto con possibili soggetti infetti.

È necessario inoltre prevenire tutti i processi in grado d’indebolire le difese delle vie respiratorie e che possono determinare condizioni di immunodepressione transitoria come: