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Stenosi lombare

Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

18 Dicembre 2020 - Ultima modifica: 25 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Cos’è la stenosi lombare
  3. Quali sono i sintomi
  4. Quali sono le cause
  5. La diagnosi
  6. Come si cura
  7. Prevenzione possibile

Introduzione

La stenosi lombare è un restringimento del canale vertebrale a livello del rachide lombo-sacrale. Questo disturbo può portare alterazioni alla colonna che possono generare una pressione eccessiva sulle radici nervose, causando dolore intenso. Questa condizione, nella maggior parte dei casi, è acquisita ed è causata da altre condizioni mediche o patologie presenti nel paziente. La manifestazione più comune della stenosi è la sciatalgia che compare, principalmente, nelle persone più anziane. Infatti, se è vero che con l’invecchiamento il canale tende a restringersi, rendendo la stenosi un processo parafisiologico, le modificazioni risultano più evidenti nelle persone che svolgono lavori usuranti nei confronti della zona lombare o nei soggetti che sono in sovrappeso.

La patologia risulta spesso correlata all’invecchiamento ma può essere dovuta anche ad altre condizioni mediche come l’ernia del disco, i tumore spinali, le spondilosi, le malformazioni congenite o il morbo di Paget. In ogni caso, si manifesta con dolore nella regione inferiore della schiena che può irradiarsi ai glutei e alle gambe che possono presentare anche intorpidimento, formicolii o debolezza. Il trattamento per questa condizione può essere variabile secondo la gravità dei sintomi e delle cause scatenanti: il medico consiglierà un’eventuale terapia conservativa o chirurgica.

Cos’è la stenosi lombare?

La stenosi lombare indica un restringimento del canale spinale nel tratto lombosacrale del rachide, con conseguente compressione del midollo spinale e dei nervi periferici presenti in quel tratto. Gli spazi intervertebrali più frequentemente coinvolti sono quello tra la terza e la quarta e quello tra la quarta e la quinta vertebra lombare. Il tratto meno colpito è quello tra la quinta vertebra lombare e la prima sacrale. In ogni caso, insieme alla stenosi cervicale, quella lombare è la più comune tra le stenosi spinali.

Per capire meglio l’entità del problema, è opportuno capire cos’è e come funziona il canale vertebrale. Grazie al corretto posizionamento delle vertebre, per tutta la lunghezza della colonna vertebrale, passa un condotto che ospita il midollo spinale, chiamato appunto canale vertebrale. Il midollo ha un ruolo centrale nel’organismo umano perché, insieme all’encefalo, costituisce il sistema nervoso centrale.

Quali sono i sintomi?

La sintomatologia della stenosi lombare è piuttosto varia e può perfino essere assente. Anche in caso di stenosi sintomatica potrebbe accadere che si alternino periodi in cui la sintomatologia risulta intensa ed altri di apparente benessere; solo in alcuni casi la condizione è persistente e tende a peggiorare progressivamente con il tempo. Ovviamente, è sempre possibile che una stenosi, inizialmente asintomatica, si manifesti improvvisamente con una sintomatologia dolorosa, anche molto intensa.

Vediamo nello specifico quali sono i sintomi. Il sintomo principale è il dolore alla schiena, in particolar modo della zona lombare, che potrebbe coinvolgere tutta la colonna. Ci sono poi i sintomi dovuti alla compressione delle radici nervose, come:

  • Intorpidimento e formicolio di glutei e gambe.
  • Ipostenia o perdita di forza degli arti inferiori e cosiddetto “piede cadente”.
  • Riduzione dei riflessi lungo il segmento interessato dal nervo.
  • Claudicatio neurogena, ovvero dolore a glutei e gambe in particolare durante lo svolgimento di attività fisica, che si riduce con una posizione del corpo a 90°, quindi seduti o con la schiena flessa in avanti.
  • Solo in alcuni casi è possibile che provochi la sindrome della cauda equina.

Nei casi di stenosi lombare più gravi è possibile che ci siano ripercussioni anche sulla funzionalità intestinale o vescicale, con la perdita del completo controllo degli sfinteri.

Ovviamente, non tutti i sintomi sono specifici della stenosi lombare, è quindi opportuno – qualora si presentassero uno o più sintomi – rivolgersi al proprio medico che saprà indirizzare verso il corretto percorso diagnostico e terapeutico.

Quali sono le cause

Raramente la stenosi lombare è congenita e, in genere, è causata da altre patologie, quali:

  • Osteoartrosi
  • Degenerazione del disco o ernia del disco espulsa
  • Spondilolistesi, ovvero lo scivolamento tra due vertebre contigue
  • Morbo di Paget
  • Artrite reumatoide
  • Scoliosi del rachide lombare
  • Tumori spinali
  • Ipertrofia delle lamine
  • Presenza di tessuto cicatriziale dovuto a precedenti interventi

Fisiologicamente, con il passare degli anni, le vertebre subiscono una serie di modificazioni strutturali, quindi la stenosi lombare è un fenomeno che può associarsi fisiologicamente all’invecchiamento. Una delle modifiche tipiche cui si assiste con il passare degli anni è, infatti, il restringimento del canale spinale, con conseguente compressione del midollo spinale. Non bisogna pensare che si debba diventare ultracenenari per assistere a sostanziali modifiche scheletriche, infatti, la degenerazione delle vertebre e delle sue componenti, seppur lentamente e senza dare segno di sé, inizia a partire dai 25 anni. Se la causa principale della stenosi è l’età avanzata, la patologia prende il nome di stenosi lombare degenerativa.

Sono fattori di rischio per lo sviluppo di una stenosi lombare anche alcune abitudini di vita quotidiana, come il vizio del fumo, e alcune condizioni fisiche, come il diabete mellito e l’obesità.

La diagnosi

Per una corretta diagnosi di stenosi lombare sarà necessaria un’accurata anamnesi, seguita da uno scrupoloso esame obiettivo e, in seguito, dalla diagnostica per immagini con lo scopo di confermare il sospetto diagnostico. Nella prima parte della visita, quindi, lo specialista porrà una serie di domandi inerenti alle condizioni di salute del soggetto, i sintomi percepiti e le abitudini quotidiane. Il medico potrà così eseguire l’esame obiettivo, valutando il paziente. La diagnosi, però, non potrà essere definitiva: sarà necessaria la diagnostica per immagini che confermi la condizione. In particolare, il medico potrà decidere di prescrivere una radiografia per giudicare lo stato complessivo della colonna vertebrale ed escludere alterazioni ossee. Tuttavia, per individuare una stenosi lobare, in genere si consiglia una TAC o una risonanza magnetica. In questo modo è possibile osservare, nel dettaglio, i tessuti dell’area di interesse. Si possono individuare, quindi, eventuali stenosi e lo stato di interessamento del midollo spinale. È possibile che sia prescritta una mielografia: una sorta di radiografia con un mezzo di contrasto che permette di analizzare il midollo, i nervi e gli altri tessuti presenti nel canale spinale.

Come si cura

Ovviamente, la terapia consigliata varierà a seconda della gravità della patologia. In genere, in un primo momento la stenosi vertebrale può essere trattata a livello farmacologico con antidolorifici e antinfiammatori, iniezioni di corticosteroidi, riposo e fisioterapia. Solo nei casi più gravi si renderà necessario l’intervento chirurgico, il cui obiettivo è di decomprimere il canale, annullando il restringimento, attraverso l’asportazione di porzioni di vertebre o di dischi protrusi, per restituire il fisiologico spazio al midollo spinale e ai nervi. L’intervento si conclude con la stabilizzazione del rachide, attraverso il posizionamento di piastre metalliche, viti o innesti. A volte viene impiegato anche uno spaziatore interspinoso, ovvero un impianto fisso che mantiene il giusto spazio tra le vertebre.

In genere, è consigliato il trattamento conservativo quando i sintomi della stenosi non pregiudicano la qualità di vita del paziente e quando l’unica causa individuabile è l’invecchiamento. Al contrario, è consigliabile l’operazione chirurgica quando è presente una causa che può avere gravi conseguenze, come un tumore spinale, quando non si percepiscono margini di miglioramento con le cure conservative, quando la qualità della vita del paziente è compromessa in maniera importante dalla stenosi e quando la condizione provoca la perdita del controllo degli sfinteri. L’intervento non è ma la prima scelta perché presenta dei rischi piuttosto elevati. Il medico dovrà quindi fare un bilancio tra la condizione della stenosi e le eventuali controindicazioni correlate all’intervento per compiere la corretta scelta terapeutica.

Stenosi lombare: si può prevenire?

La stenosi lombare primitiva è una condizione per cui è impossibile fare prevenzione. Infatti, in questo caso di tratta di una malformazione congenita della colonna impossibile da prevenire.

Invece, diverso è il discorso per la stenosi lombare secondaria, la più frequente. È possibile prevenirne l’insorgenza riducendo i fattori di rischio e mantenendo la colonna vertebrale in buona salute. È fondamentale mantenere una postura corretta, sia da seduti sia in piedi, sollevare carichi pesanti impiegando la giusta tecnica, evitando anche l’insorgenza dell’ernia del disco. È importante non fumare e seguire una dieta equilibrata per evitare sovrappeso grave e obesità, comprovati fattori di rischio per lo sviluppo della stenosi lombare.