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Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

14 Novembre 2020 - Ultima modifica: 10 Giugno 2021

Indice:

  1. Pubalgia: che cos’è e quali sono i sintomi con cui si manifesta
  2. Quali sono le cause e chi ne soffre
  3. Diverse forme di pubalgia
  4. Come trattare l’infiammazione

Pubalgia: che cos’è e quali sono i sintomi con cui si manifesta

In medicina, col termina pubalgia, si indica una sindrome dolorosa della griglia pelvica, che rientra nelle “patologie da sovraccarico”, ovvero tutte quelle patologie causate in seguito a ripetuti sovraccarichi di un certo distretto corporeo.

Si tratta di un dolore muscolare – più o meno intenso a seconda del grado di gravità della lesione – che investe i muscoli della zona inferiore e frontale dell’addome, della zona pubica e dell’interno coscia.

In genere la pubalgia, qualsiasi sia la sua natura, si manifesta con dolori – più o meno intensi- al un fianco, all’inguine, alle articolazioni e a livello dei muscoli del basso ventre.

Pubalgia: quali sono le cause e chi ne soffre

La pubalgia colpisce, in particolar modo, gli sportivi i quali, svolgendo attività continuative e ad alto livello di intensità, sono inclini ad un uso intenso e continuo degli arti inferiori. Gli sport maggiormente a rischio per lo sviluppo di questa patologia sono il calcio, il tennis, la scherma, la pallamano, la danza, l’equitazione e tutti quegli sport con un impegno muscolare paragonabile.

Questa patologia colpisce anche un’altra categoria, diversa dalla prima: le donne in gravidanza. Durante il periodo della gestazione, specialmente durante gli ultimi mesi, non è raro sviluppare questa sindrome da affaticamento in quanto il feto, ormai di dimensioni e peso considerevoli, va a sovraccaricare i muscoli del basso addome.

Diverse forme di pubalgia

L’eziologia della pubalgia è molto varia. Nonostante ciò, è possibile raggruppare le cause della pubalgia in tre macro-categorie.

  • Tendinopatia Inserzionale

La tendinopatia inserzionale o sindrome retto-adduttoria – la forma più comune di pubalgia – si verifica a causa di microtraumi ripetuti a carico dei muscoli adduttori della coscia e dei muscoli addominali. Il punto critico in cui il soggetto proverà una maggior sensazione di dolore è, in questo caso, la sfinsi pubica.

  • Sindrome sifisiaria

Con “sindrome sifisiaria” si indica il parziale cedimento della sfinsi pubica, un’articolazione fibro-cartilaginea che ha sede al centro del bacino e che, grazie alla sua elasticità, consente al feto di passare liberamente durante la fase finale del parto. Quando questa è sottoposta ad eccessiva pressione durante la gestazione, può essere soggetta ad un rilassamento, il quale può causare dolore, specie durante la camminata.

  • Sindrome della guaina del retto femorale

Con “sindrome della guaina del retto femorale” o “sindrome del nervo perforante del retto addominale nel calciatore” si intende uno allungamento anomalo della guaina del nervo perforante che può infiammarsi, dando una sintomatologia dolorosa.

Pubalgia: come trattare l’infiammazione

Qualsiasi sia la causa che ha generato questa patologia da sovraccarico, il paziente a cui sia stata diagnosticata una pubalgia dovrà necessariamente provvedere ad un periodo di riposo, al fine di evitare che l’infiammazione si cronicizzi. Solo in seguito, potrà sottoporsi ad una terapia medica con antinfiammatori o cortisonici affiancata – se necessario – da una terapia fisioterapica che prevede esercizi mirati di stretching, allungamento, di riequilibrio del bacino ed esercizi di propriocezione.