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Orchiepididimite

Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

22 Dicembre 2020 - Ultima modifica: 20 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Che cos’è l’orchiepididimite
  3. Cause
  4. Sintomi e complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prevenzione

Introduzione

L’orchiepididimite è un’infiammazione che riguarda molti uomini. Si tratta di un problema più comune di quello che si possa pensare. Anche se molto fastidiosa, può essere curata in tempi relativamente brevi se ci si rivolge tempestivamente al medico. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono i sintomi, il trattamento e come fare per evitare si ripresenti nuovamente.

Che cos’è l’orchiepididimite?

L’orchiepididimite è un’infiammazione dell’epididimo e del testicolo. Il primo è una parte dell’apparato genitale maschile, un dotto di piccolo diametro nel quale si forma lo sperma. Il secondo è la ghiandola sessuale maschile. L’infiammazione contemporanea di queste due strutture si definisce orchiepididimite. In alcuni casi risulta infiammato solo l’epididimo, e si parlerà di epididimite, ed in altri, invece, solo il testicolo, e dunque si parlerà di orchite. Ad essere colpiti dall’orchiepididimite sono soprattutto gli uomini di età compresa tra i venti e i quarant’anni, ma non è raro trovarla anche in soggetti più giovani o anziani.

Solitamente la patologia si diffonde a questi organi a partire dalle vie urinarie o a causa di una malattia sessualmente trasmissibile. Nella maggior parte dei casi l’infezione si risolve con un ciclo di antibiotici, terminato il quale la situazione tornerà alla normalità. In genere il recupero è completo, sono rari i casi in cui si manifestano complicazioni gravi dovute all’orchiepididimite. Lo scenario peggiore è quello che può portare all’atrofia testicolare, ossia la riduzione del volume di uno o entrambi i testicoli.

Cause

Le cause che possono portare alo sviluppo dell’orchiepididimite può sono molteplici. Per questo motivo, è importante rivolgersi ad un medico che dovrà fare un’anamnesi completa del paziente in modo da diagnosticare la patologia e proporre la cura più adatta per risolvere la problematica. L'età del paziente, le sue abitudini sessuali, la gravità e modalità d'insorgenza (graduale o improvvisa) del dolore sono informazioni necessarie per impostare un corretto percorso diagnostico. Tra le cause dell’orchiepididimite troviamo:

  • l’infezione delle vie urinarie,
  • infezione trasmessa sessualmente,
  • intervento chirurgico recente all’apparato urogenitale,
  • medicinali,
  • altro.

Infezione delle vie urinarie

Germi e batteri come l’Escherichia Coli, che causano infezioni delle vie urinarie, a volte possono causare l’orchiepididimite. Questo può accadere a qualsiasi età ed è la causa più comune di infezione negli uomini di età superiore ai 35 anni. Questo perché il blocco parziale del flusso urinario diventa più comune con l’aumentare dell’età a causa dell’ingrossamento della prostata o del restringimento dell’uretra. Se l’urina ristagna e non viene espulsa normalmente, è più probabile che si possa sviluppare un’infezione del tratto genitourinario. Nonostante sia più diffusa nei maschi adulti, l’orchiepididimite nei ragazzi giovani è dovuta, soprattutto, a questo motivo.

Infezione trasmessa sessualmente

Le infezioni a trasmissioni sessuale sono la causa più comune di orchiepididimite negli uomini giovani. Si verifica molto spesso in concomitanza di infezioni sostenute da clamidia e gonorrea. In genere, queste infezioni attaccano l’uretra causando un’uretrite, ma possono interessare anche i vasi deferenti, aprendosi la strada verso l’epididimo ed il testicolo.

Operazione alla prostata o all’uretra

Si tratta di casi rari, ma può capitare che, in seguito ad un’operazione chirurgica, i microrganismi possono raggiungere i testicoli. Un tempo l’orchiepididimite era molto comune negli uomini che dovevano intervenire sulla prostata e, in molti casi, capitava di sviluppare quest’infezione in seguito ad un’operazione chirurgica. Oggi succede molto raramente: le tecniche sono migliorate e difficilmente capita che si possa verificare questo effetto collaterale.

Medicinali

L’orchiepididimite può, occasionalmente, essere un effetto collaterale di un medicinale chiamato amiodarone. Si tratta di un farmaco che viene usato per trattare alcune aritmie cardiache, come la fibrillazione atriale, e nella prevenzione delle tachicardie ventricolari ricorrenti. In genere l’infezione può svilupparsi in seguito ad un utilizzo di dosi massicce di questo farmaco, mentre non insorge se si assume ad un dosaggio basso. È necessario rivolgersi subito al proprio medico nel caso in cui si utilizzi questo medicinale e si inizino ad avvertire i sintomi dell’orchiepididimite.

Altro

Altre infezioni virali possono essere, raramente, cause di orchiepididimite. Può capitare negli uomini affetti da tubercolosi o brucellosi o in chi ha un sistema immunitario molto compromesso. In questo caso, le difese del soggetto saranno più basse, e la persona più incline a contrarre malattie infettive.

Sintomi e complicazioni

I sintomi dell’orchiepididimite, di solito, si sviluppano molto velocemente. In genere, chi contrae quest’infezione inizia ad avvertire dolore e ad avvisare malessere nell’arco di una giornata dal contagio. Con l’orchiepididimite l’epididimo ed il testicolo colpiti si gonfiano rapidamente, lo scroto si fa edematoso, diventando sensibile e arrossato. A seconda della gravità dell’infezione, può risultare anche molto doloroso. Altri sintomi possono comparire in base alla natura del disturbo. Nel caso in cui l’orchiepididimite sia causata da un’infezione alle urine, il soggetto avvertirà dolore alla minzione. Oppure, se l’infezione si è sviluppata a partire da una problematica uretrale, potrà essere presente una secrezione purulenta che fuoriesce dal pene. Come accade in tutte le infezioni, può capire di sviluppare febbre (anche molto alta) e di avvertire un forte senso di malessere. Per questo è consigliabile rivolgersi immediatamente al medico di medicina generale per cominciare tempestivamente la più corretta terapia.

Diagnosi

Nel caso in cui si sospetti di soffrire di questa patologia, sarà necessario rivolgersi la proprio curante, affinchè possa proporre una diagnosi accurata. Per scoprire se si tratta di quest’infezione, e non di un disturbo di altra natura, il medico dovrà eseguire degli esami diagnostici. Se un’infezione delle urine sembra essere la causa principale, si eseguirà un esame delle urine. Se, invece, si pensa ad un’infezione trasmessa sessualmente, in genere il medico procederà con un tampone uretrale. Nel caso in cui fosse diagnosticata un’orchiepididimite, è necessario avvertire i partner sessuali: anche loro, infatti, dovranno eseguire il test per verificare se hanno contratto o stanno trasmettendo l’infezione. Si può procedere anche con l’esecuzione di esami di imaging per la valutazione delle strutture che compongono l’apparato geniturinario: in questo caso l’infezione potrebbe essere causata da un blocco, più o meno importante, delle vie urinarie.

Terapia

La categoria di farmaci necessaria a curare l’orchiepididimite è la stessa usata per trattare altri tipi di infezioni: stiamo parlando degli antibiotici. Una volta ricevuta la diagnosi, si procederà con l’opportuno trattamento. Normalmente questi farmaci funzionano ed iniziano a dare i primi effetti dopo pochi giorni: il dolore, in genere, si attenua dopo tre o quattro giorni dall’inizio del trattamento, mentre il gonfiore potrebbe rimanere più a lungo. Quest’ultimo, infatti, potrebbe cominciare a diminuire anche dopo una settimana. Oppure, nei casi più gravi, potrebbe essere necessario più tempo. L’importante è essere costanti nell’assunzione della terapia, e procedere con il ciclo degli antibiotici così come consigliato dal medico.

Nel caso in cui l’orchiepididimite sia stata trasmessa per via sessuale, non bisogna avere rapporti fino alla fine del trattamento. Solo una volta che l’infezione sarà risolta, sarà possibile riprendere l’attività sessuale. È bene ricordare che l’infezione non garantisce l’immunità, solo i rapporti protetti prevengono un’ulteriore trasmissione di quest’infezione.

Oltre alla cura con gli antibiotici, esistono dei comportamenti utili per alleviare il dolore causato dall’orchiepididimite. Uno di questi è l’uso di biancheria intima adatta, che riesca a sostenere in posizione i genitali. Si consiglia di fare attenzione al materiale e a preferire slip di cotone: si tratta di un materiale morbido, leggero, naturale ed ipoallergenico, che previene le infezioni e si adatta a tutte le pelli, anche quelle più delicate, protegge dall’umidità, grazie alle sue capacità assorbenti e traspiranti, e riduce il rischio di sviluppare infezioni fungine, batteriche e di altra natura.

Un altro modo per alleviare il dolore causato dall’orchiepididimite è quello di usare impacchi di ghiaccio da mettere sui testicoli. Aiuterà a ridurre il gonfiore e renderà più veloce il processo di la guarigione, facendo diminuire la sensazione di malessere. È importante non applicare direttamente il ghiaccio sulla cute, per evitare di lederla. Se il dolore risulta insopportabile, è bene consultare il proprio medico per assumere, eventualmente, degli antidolorifici. È molto importante non decidere in maniera autonoma di assumere altri farmaci: in alcuni casi, anche se rari, potrebbero non essere compatibili con la cura antibiotica prescritta dal medico. Rivolgersi sempre al proprio medico curante è la soluzione migliore per evitare spiacevoli complicazioni che potrebbero compromettere la guarigione.

Prevenzione

La prevenzione è molto importante, vediamo quali sono i consigli per ridurre il rischio di sviluppare un’orchiepididimite. Nel caso in cui il soggetto sia incline a sviluppare infezioni delle vie urinarie, si consiglia di evitare alcolici e bevande gassate che potrebbero aumentare il rischio di infezioni. Anche il consumo eccessivo di caffè potrebbe influire su questi disturbi. Indossare sempre biancheria intima di cotone o altro materiale ipoallergenico. Ovviamente, è opportuno utilizzare le dovute precauzioni in caso di rapporti sessuali, in modo da proteggere la propria salute e quella del proprio partner.