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Dott.ssa Lucrezia Fago

Dott.ssa Lucrezia Fago


Medico Estetico

12 Gennaio 2021 - Ultima modifica: 28 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Cos'è l'onicomicosi
  3. Soggetti più a rischio
  4. I sintomi
  5. La diagnosi
  6. I fattori di rischio
  7. Prevenzione
  8. Farmaci e trattamenti
  9. Quanto ci mette a passare l'onicomicosi?
  10. Asportazione dell'unghia
  11. Stile di vita
  12. Rimedi naturali

Introduzione

È probabile che almeno una volta nella vita abbiate sofferto di onicomicosi, un’infezione che colpisce le unghie dei piedi e delle mani, e che coinvolge una fetta molto importante della popolazione. Molto comune sia fra gli uomini che fra le donne, l’onicomicosi – come sostiene già il suo nome scientifico – è costituita da micosi che possono presentarsi su una o più unghie contemporaneamente. Ma quali sono i sintomi dell’onicomicosi? Come si riconosce una onicomicosi, e come è possibile agire per tempo? Ci sono dei modi per prevenirla, e quanto influisce il nostro stile di vita? Scopriamolo insieme in questo approfondimento. 

Cos’è l’onicomicosi?

Come già accennato, l’onicomicosi è un’infezione a carico delle unghie. La letteratura medica ha potuto notare come, comunemente, l’onicomicosi sia più diffusa nelle unghie dei piedi rispetto a quelle delle mani. Infatti, a differenza delle mani, i piedi sono quasi sempre costretti in ambienti poco areati e ricchi di umidità e sudore. Scarpe poco traspiranti, lavori faticosi che costringono a stare molto in piedi e una cattiva circolazione possono contribuire all’onicomicosi. Concretamente, l’unghia viene infettata e colonizzata da una micosi (funghi, muffe o lieviti) che determina lo sgretolamento, l’ispessimento o il cambiamento cromatico dell’unghia. Non è raro, infatti, osservare pazienti affetti da onicomicosi che presentano unghie gialle, nere o addirittura verdi.

Soggetti più a rischio

L’onicomicosi è un’infezione che può coinvolgere tutti, sia adulti che bambini, ma si è notata una maggiore incidenza nei pazienti anziani. Soprattutto gli uomini, che spesso indossa scarpe chiuse e strette, preferendo materiali che facilitano il proliferarsi dell’infezione come ad esempio tessuti sintetici, di gomma e non traspiranti. Pazienti affetti da diabete o da patologie autoimmuni, così come da immunodepressione, possono più predisposti di altri sviluppare una onicomicosi.

Quali sono i sintomi dell'onicomicosi?

I sintomi di una onicomicosi in atto sono abbastanza palesi, tant’è che solitamente è proprio il paziente a recarsi autonomamente dal proprio medico per sincerarsi dell’infezione. Uno dei sintomi principali è il cambiamento cromatico dell’unghia, che dal suo colore naturale passa ad un giallo, un verde, un marrone o anche un nero, a seconda della profondità del fungo.

È proprio la tipologia e la gravità del fungo che determina anche le condizioni fisiche dell’unghia, che oltre alla colorazione può apparire frastagliata e ispessita. Addirittura, l’unghia può arrivare letteralmente a sgretolarsi, provocando fastidi e dolore. Si è comunque sempre di fronte ad un’unghia molto indebolita e fragile, che nei casi più gravi comporta anche cattivo odore e onicolisi – la perdita totale dell’unghia. È quindi scontato dire che, alle primissime avvisaglie, è bene recarsi subito dal proprio medico. Per quanto non sia una patologia grave, se non trattata a dovere l’infezione può compromettere la cute ed estendersi anche al corpo.

La diagnosi di onicomicosi

La diagnosi dell’onicomicosi avviene attraverso un esame obbiettivo dell’unghia da parte del medico, che può arrivare a chiedere un test specifico per capire quale tipo di fungo stia attaccando l’unghia. Il test è molto semplice e praticamente indolore per il paziente: il medico preleva una piccola quantità di unghia raschiandone o la superficie, o i detriti posti sotto. Una volta fatto, questi detriti vanno osservati al microscopio per determinare l’entità dell’infezione.

I fattori di rischio

Chi è maggiormente a rischio nello sviluppare una onicomicosi? Certamente, chi frequenta circoli o centri sportivi senza fare attenzione ai funghi che proliferano negli spogliatoi. Non è raro contrarre un’infezione micotica nelle piscine o nelle docce, soprattutto se si va in giro a piedi nudi facilitando la penetrazione del fungo fra il letto ungueale e l’unghia. Altri fattori di rischio sono:

  • Età – come già accennato, gli anziani sviluppano più facilmente onicomicosi a causa delle problematiche di circolazione e delle basse difese immunitarie.
  • Diabete – chi soffre di diabete è più predisposto a contrarre una onicomicosi.
  • Disturbi del sistema immunitario.
  • Sudore – chi ha una sudorazione eccessiva e chi indossa scarpe chiuse, ad esempio, può sviluppare la onicomicosi.
  • Psoriasi.
  • Piede d’atleta.
  • Cattive abitudini legate alle calzature.

Si può prevenire l'onicomicosi?

A meno che non ci sia una predisposizione genetica e di salute, è possibile prevenire brillantemente la formazione della onicomicosi. Fra questi, uno dei consigli maggiori è quello di tenere le unghie corte e sempre pulite, nonché asciutte. Infatti, è proprio l’umidità l’alleata numero uno della onicomicosi, ed è proprio quella che andrebbe evitata il più possibile.

Ovviamente, si sconsiglia di indossare calze sintetiche e tessuti sintetici in genere, e sarebbe bene cambiare calze e calzini ogni giorno alla fine della giornata.

Anche un trauma può provocare una onicomicosi, così come il contatto con sostanze irritanti. Per prevenire la onicomicosi, è una buona abitudine quella di prendersi cura delle proprie unghie non mangiandole e non strappandole, preferendo sempre l’utilizzo di lima e forbici.

Farmaci antimicotici e trattamenti

Solitamente l’onicomicosi viene trattata attraverso la somministrazione di farmaci antimicotici. Vanno trattate il prima possibile, proprio perché sono molto contagiose. Oltre ad una perfetta igiene, quindi, il medico vi indicherà quali farmaci prendere e, magari, vi orienterà verso l’acquisto di scarpe apposite e traspiranti (qualora la micosi fosse sui piedi). I medicinali agiscono direttamente sul fungo, e possono essere farmaci ad uso orale o farmaci ad azione topica. I farmaci ad azione topica sono solitamente smalti o pomate da applicare direttamente sulla micosi, stando ben attenti a questa operazione.

Quanto ci mette a passare l’onicomicosi?

Il trattamento farmacologico dell’onicomicosi è, ahimè, molto lungo. Per debellarla completamente ci possono volere mesi e mesi. I farmaci vanno presi con costanza e ogni giorno.

Asportazione dell’unghia

In casi estremi e veramente gravi, l’onicomicosi può portare all’asportazione dell’unghia come unica via definitiva di guarigione. Quando l’unghia è troppo infetta, si passa alla rimozione attraverso un piccolo intervento chirurgico.

Cura dello stile di vita

Come avrete capito, anche lo stile di vita può incidere molto sullo sviluppo di una onicomicosi. Se si trascura l’igiene personale di mani e piedi, ad esempio, o se si usano tessuti non traspiranti, ecco che aumenta la probabilità di sviluppare il fungo. Sarebbe bene poi seguire una dieta ricca di vitamina C assumendola attraverso frutta e verdura, così come la Vitamina D, presente sia sotto forma di integratore che in alimenti come il tuorlo d’uovo o il pesce. Ottimi anche gli integratori di zinco, selenio, magnesio e ferro, così come l’assunzione di probiotici e fermenti presenti nello yogurt, nel tofu e nel latticello. Anche l’assunzione di Omega3, presente nel pesce azzurro e nei semi oleosi, può aiutare concretamente.

Rimedi naturali

Consigliamo di assumere frequentemente integratori di echinacea, curcuma e uncaria, così come decotti fatti con oli essenziali di noce, aglio e idraste.

Per un uso topico vanno anche molto bene, come rimedi naturali: la maggiorana, l’origano, il timo, i chiodi di garofano, la santoreggia, la cannella e la melaleuca.