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Occhi rossi: quali sono le cause e come curarli

Dott. Gregorio Lo Giudice

Dott. Gregorio Lo Giudice

OCULISTICA
Specialista in oftalmologia

8 Novembre 2021 - Ultima modifica: 23 Novembre 2021

Tra i disturbi che si avvertono più comunemente sicuramente gli occhi arrossati rientrano tra quelli che tutti, almeno una volta, hanno sperimentato. Più o meno fastidiosi, possono avere origini diverse e non vanno sottovalutati. Se è vero che in alcuni casi gli occhi rossi dipendono da fattori esterni come l’inquinamento atmosferico o la secchezza dell’aria, altre volte l’arrossamento è il sintomo di qualcosa che è meglio indagare attraverso la visita oculistica

INDICE

Come si presentano gli occhi rossi

L’arrossamento degli occhi, denominato anche iperemia oculare, si presenta come conseguenza della dilatazione dei vasi sanguigni che sono presenti nella sclera, cioè la parte bianca dell’occhio. Questo arrossamento è visibile a occhio nudo anche se può assumere diverse caratteristiche, essere diffuso a tutta la sclera oppure interessarne solo alcune parti, coinvolgere solo un occhio oppure entrambi. L’arrossamento può anche essere accompagnato da altri sintomi quale lacrimazione e prurito, a seconda del motivo che l’ha scatenato. Tutto dipende, infatti, dalla genesi dell’arrossamento e dalla sua causa.

Cause degli occhi rossi

Le cause dell’iperemia oculare possono essere davvero molte e tutte molto diverse tra loro. Non bisogna subito preoccuparsi di un arrossamento degli occhi, ma è bene risalire alla causa soprattutto se il rossore tende ad aumentare o comunque non sparisce. Di norma, quando si tratta di un arrossamento passeggero, sparisce da sé nel giro di un paio di giorni. Ma se così non fosse, è meglio rivolgersi a un medico oculista, che tramite visita cercherà di capire qual è l’origine del problema.

Gli occhi rossi possono essere causati da infiammazioni, infezioni, traumi, patologie e fattori esterni e rappresentano il sintomo oftalmologico più comune. Non sempre, quindi, la loro origine è da ricercarsi negli occhi, ma il primo passo è appunto la visita oculistica.

Infiammazione e iperemia oculare

L’infiammazione di qualsiasi parte dell’occhio, incluse palpebre, ghiandole lacrimali e alterazioni del film lacrimale, può causare arrossamento. 

Le infiammazioni oculari più frequenti sono: 

  • congiuntivite: coinvolge la membrana trasparente che riveste il bulbo oculare e l’interno della palpebra e può essere causata da allergie, infezioni (batteriche, virali, micotiche o dovute a parassiti) e irritazioni
  • blefarite: si tratta di un’infiammazione delle palpebre e può essere acuta, come per esempio l’orzaiolo, oppure cronica, che se non adeguatamente curata può dare vita al calazio
  • dacriocistiti: possono essere acute o croniche e agiscono sulle vie di deflusso lacrimale e più nel dettaglio sul sacco lacrimale
  • cheratiti: riguardano la cornea e possono avere origine allergica, infettiva, autoimmune, da irritazione o traumatica
  • scleriti ed episcleriti: interessano la sclera e spesso hanno origine immunitaria
  • iridocicliti: interessano iride e corpo ciliare e possono essere scatenate da infezioni, allergie, patologie autoimmuni o traumi oculari
  • uveiti: si tratta di infiammazioni a carico dell’uvea che possono avere come conseguenza un aumento della pressione dell’occhio e vanno trattate con urgenza

Molte volte, in presenza di infiammazioni gli occhi rossi sono accompagnati da bruciore, lacrimazione, dolore.

Occhi rossi e congiuntivite 

La congiuntivite resta una della principali cause per cui gli occhi si arrossano. Non sempre è associata a bruciore o prurito e non esiste un test per verificarne l’origine, se batterica o virale, come per esempio esiste per l'apparato respiratorio. Il più delle volte, però, si tratta di congiuntivi virali: quando l’eziologia è batterica, solitamente al rossore si accompagna una secrezione purulenta. In quest’ultimo caso sarà necessario il ricorso ad antibiotici, ma soltanto l’oculista potrà stabilirlo e prescrivere il medicinale adeguato.

Occhi rossi e sindrome dell’occhio secco

Gli occhi rossi possono essere provocati anche dalla sindrome dell’occhio secco, che viene causata da una disidratazione cronica della cornea e della congiuntiva. In poche parole, l’occhio produce poche lacrime come conseguenza di alcune patologie o infiammazioni che interessano direttamente l’apparato visivo, oppure per altre malattie o ancora con l’avanzare dell’età, l’uso di alcuni farmaci, squilibri ormonali e l’uso prolungato di lenti a contatto.

Occhi rossi e allergia

Un’altra delle cause più comuni degli occhi rossi è l’allergia. Che sia agli animali, alle graminacee o alla polvere, la congiuntivite allergica colpisce molte persone e può essere molto fastidiosa, se non trattata, perché oltre all’arrossamento provoca prurito, lacrimazione intensa o azzerata, pupille tarsali e edema. Le congiuntiviti allergiche possono scomparire appena ci si allontana dalla fonte (per esempio quando si è in presenza di un gatto), oppure essere croniche. Si possono utilizzare colliri con funzione antistaminica, o ancora antinfiammatori, a base di steroidi, stabilizzatori dei mastociti o decongestionanti, in particolare nella fase più acuta, che l’allergia sia stata provocata da contatto o meno.

Principali patologie associate agli occhi rossi

Oltre alle infiammazioni che riguardano gli occhi, esistono malattie che possono interessare direttamente la vista oppure no, ma che scatenano comunque una reazione che fa arrossare gli occhi. Per distinguere l’origine del problema, se di tipo oculistico o meno, è fondamentale rivolgersi a uno specialista. 

Tra le patologie oftalmologiche che possono arrossare gli occhi contiamo:

  • glaucoma: una malattia che danneggia il nervo ottico e si sviluppa a causa di un aumento notevole della pressione oculare
  • herpes zoster oftalmico: il virus varicella-zoster si riattiva a livello oculare, la cui manifestazione iniziale può apparire su fronte e palpebre
  • retinoblastoma: un tumore oculare maligno che colpisce le cellule della retina, più comune dei bambini al di sotto dei 5 anni e causato da una mutazione genetica
  • tracoma: si tratta di una malattia infettiva innescata dal batterio Chlamydia trachomatis, è molto contagioso e oltre agli occhi rossi scatena prurito, edema, lacrimazione e fotofobia
  • ulcera corneale: grave lesione della cornea, è come una ferita aperta e può dipendere da diversi fattori, alcuni esterni come traumi e uso di lenti oppure collegati all’occhio, come la blefarite o il tracoma

Tra le malattie che possono scatenare un arrossamento degli occhi ma che non interessano direttamente l’apparato oculare contiamo invece: 

  • dengue
  • ebola
  • febbre gialla
  • leptospirosi
  • mollusco contagioso
  • virus zika
  • porfiria cutanea tarda
  • policitemia vera

Altre cause degli occhi arrossati

Prima di pensare al peggio, però, è bene ricordarsi che molte volte gli occhi rossi possono dipendere da abitudini scorrette, sia legate alla vista che, più in generale, applicate al quotidiano. Oppure da altri fattori che influenzano gli occhi direttamente, ma che sono facilmente risolvibili.

Tra le abitudini che possono causare arrossamento degli occhi ci sono:

  • uso prolungato delle lenti a contatto
  • esposizione prolungata agli schermi, come tv e computer
  • esposizione al sole
  • uso dello scooter o della bici, soprattutto per l’inquinamento atmosferico

In generale, l’aria secca e inquinata può provocare arrossamento degli occhi perché interferisce sul film lacrimale. Se notate che gli occhi sono rossi dopo una giornata di lavoro al pc oppure alla sera, consultatevi con un medico oculista per capire se l’origine dell’arrossamento è effettivamente da collegare a uno di questi fattori.

Occhi rossi e computer 

Chi lavora molte ore al computer lamenta spesso, a sera, arrossamento degli occhi. In questo caso, può essere utile recarsi dall’oculista per valutare insieme l’eventuale uso di lenti protettive contro la luce blu, o comunque fare un controllo per approfondire il disconfort oculare correlato alla visione prolungata dello schermo.

A volte può rendersi necessario l’uso di un collirio che idrati gli occhi, spesso tenuti aperti troppo a lungo perché si è troppo concentrati sul lavoro. Ma è importante che sia il medico a prescriverlo, per questo in ogni caso è sempre meglio farsi visitare dallo specialista.

Come buona abitudine, è consigliabile ricordarsi di “sbattere” spesso le palpebre e di prendersi delle pause per far allontanare gli occhi dallo schermo. Allo stesso modo, è meglio che la luce naturale, dove presente, illumini direttamente lo schermo.

Come si curano gli occhi rossi

La prima regola da seguire in caso di arrossamento degli occhi è evitare il fai da te. Aspettare un paio di giorni in assenza di altri sintomi importanti (dolore, forte prurito, secrezioni purulente) può aiutare a capire quale sia l’origine del problema, come pure provare a cambiare abitudini (per esempio se si passa molto tempo all’aperto in una città inquinata o davanti al computer senza occhiali). 

Se il fastidio non passa in un paio di giorni, bisogna prenotare una visita oculistica ed esporre il problema al medico, che deciderà come intervenire sulla base dell’anamnesi e dei test a cui sottoporrà il paziente. 

Qualora si tratti di infiammazioni dovute a infezioni batteriche, sarà necessario l’uso di un antibiotico. In caso di infiammazioni dovute ad altri fattori o di infezioni virali, si potrebbe usare un collirio per riequilibrare il film lacrimale. Se invece gli occhi rossi fossero dovuti a una patologia, l’oculista predisporrà maggiori accertamenti per verificarne l’origine esatta e, di conseguenza, scegliere la strategia medica migliore.

L’iperemia oculare, cioè gli occhi rossi, è il principale sintomo oftalmologico che coinvolge la sclera, la quale può diventare completamente o solo in parte rossa. Può avere origini diverse: nella maggior parte dei casi si tratta di un problema passeggero o facilmente trattabile, ma altre volte può rappresentare il sintomo di un’infezione di diversa natura oppure di una patologia a carico degli occhi o di altro tipo. Ad ogni modo affidarsi ad uno specialista è senza dubbio il primo passo per gestirla nella maniera più adeguata.