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Meningite: sintomi, cause e cura

Professor Mauro Silvestrini

Professor Mauro Silvestrini

NEUROLOGIA
Presidente dell’Italian Stroke Association (ISA) e Direttore della Clinica Neurologica Azienda Ospedaliero Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona

23 Gennaio 2022 - Ultima modifica: 18 Febbraio 2022

La meningite è un'infezione delle meningi, le membrane protettive che circondano il cervello e il midollo spinale. Può colpire chiunque, ma è più comune nei neonati, nei bambini piccoli, negli adolescenti e nei giovani adulti. Questa patologia può essere molto grave se non trattata rapidamente. Infatti, può causare setticemia (un processo infettivo acuto del sangue potenzialmente letale) e danni permanenti al cervello e/o ai nervi. Fortunatamente sono disponibili numerose vaccinazioni che offrono una protezione contro diverse forme di meningite.

Indice

Sintomi meningite

I primi sintomi della meningite possono simulare quelli dell'influenza e possono svilupparsi nell'arco di diverse ore o in pochi giorni. I possibili segni e sintomi negli adulti e nei bambini sopra i due anni includono:  

  • febbre alta improvvisa;
  • dolore cervicale;
  • forte mal di testa che sembra diverso dal “normale” mal di testa;
  • nausea o vomito;
  • confusione e/o difficoltà di concentrazione;
  • convulsioni;
  • sonnolenza e/o difficoltà a svegliarsi;
  • ipersensibilità alla luce;
  • mancanza di appetito e/o di sete;
  • eruzione cutanea (specie nella meningite meningococcica). 

Sintomi nei neonati

Nei neonati e nei bambini sotto i due anni, segni e sintomi di malattia possono essere: 

  • febbre alta;
  • pianto costante;
  • eccessiva sonnolenza o irritabilità;
  • difficoltà a svegliarsi dal sonno;
  • inattività o lentezza;
  • inappetenza o cattiva alimentazione;
  • vomito;
  • rigonfiamento a livello delle fontanelle; 
  • rigidità del corpo e del collo.

Inoltre, occorre sapere che i neonati con meningite possono essere difficili da confortare e possono persino piangere più forte quando vengono tenuti in braccio.

Quando chiamare i soccorsi 

Se compaiono i seguenti segni o sintomi chiamare i soccorsi o comunque cercare cure mediche immediate: febbre; mal di testa forte e inesorabile; confusione; vomito; torcicollo

La meningite batterica è grave e senza un tempestivo trattamento antibiotico può essere fatale. Il trattamento ritardato aumenta il rischio di danni cerebrali permanenti o morte. È importante parlare con il medico anche se un membro della famiglia o qualcuno con cui si vive o lavora ha la meningite perché potrebbe essere necessario assumere farmaci per prevenire l'infezione.

Meningite batterica

Nella maggior parte dei casi, la meningite è scatenata da infezioni virali. Tuttavia, anche le infezioni batteriche e più raramente quelle fungine e quelle parassitarie possono essere causa di malattia. Le più pericolose sono le infezioni batteriche: per questo vanno identificate il prima possibile. 

A causare la meningite batterica acuta sono batteri che entrano nel flusso sanguigno e viaggiano verso il cervello e il midollo spinale oppure batteri che invadono direttamente le meningi. Alla base della malattia possono esserci un'infezione all'orecchio o ai seni paranasali, una frattura del cranio o, più raramente, alcuni interventi chirurgici. Diversi ceppi di batteri possono causare meningite batterica acuta. I responsabili più comuni sono:

- Streptococcus pneumoniae o pneumococco: è una delle cause più comuni di meningite batterica nei neonati, nei bambini piccoli e negli adulti. Provoca comunemente polmoniti, infezioni dell'orecchio e infezioni dei seni paranasali. Esiste un vaccino in grado di prevenire le infezioni da pneumococco;

-Neisseria meningitidis o meningococco: si tratta di un'altra delle principali cause di meningite batterica. Ne esistono diversi sierogruppi. Fra questi, i più diffusi sono cinque: A, B, C, Y, W135. Il più pericoloso è il meningococco C, che insieme al B è anche il più frequente in Italia e in Europa. Questi microrganismi comunemente causano un'infezione delle vie respiratorie superiori, ma possono causare meningite meningococcica quando entrano nel flusso sanguigno. Si tratta di un'infezione altamente contagiosa che colpisce principalmente adolescenti e giovani adulti. Anche contro il meningococco, esiste un vaccino;

-Haemophilus influenzae di tipo b (Hib): un tempo era la principale causa di meningite batterica nei bambini. Ora, grazie ai nuovi vaccini, la situazione è nettamente migliorata; 

-Listeria monocytogenes (listeria): si tratta di batteri che possono essere presenti in alcuni cibi, come i formaggi non pastorizzati. Le donne in gravidanza, i neonati, gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito sono i più vulnerabili alle infezioni da listeria. 

Meningite, le altre cause

Oltre a quella batterica, esistono altre forme di meningite. 

La meningite virale è generalmente lieve e spesso si risolve da sola. Può essere scatenata da diversi tipi di virus, come gli enterovirus,  l'HIV, il virus della parotite, il virus del Nilo occidentale. Il virus dell'herpes simplex può causare una forma estremamente grave con coinvolgimento delle strutture cerebrali.

Gli organismi a crescita lenta (come i funghi e il Mycobacterium tuberculosis) che invadono le membrane e il fluido che circondano il cervello possono causare una meningite cronica. Si tratta di una forma di malattia che si sviluppa nell'arco di due settimane o più e che può manifestarsi con mal di testa, febbre, vomito e intorpidimento mentale.  

La meningite fungina è relativamente rara. Può simulare una meningite batterica acuta e spesso si contrae respirando spore fungine che possono essere presenti nel terreno, nel legno in decomposizione e negli escrementi di uccelli. La meningite fungina non è contagiosa

La meningite criptococcica è una forma fungina che colpisce le persone con deficit immunitari, come l'AIDS. È pericolosa per la vita se non trattata con un farmaco antimicotico. 

I parassiti possono causare un raro tipo di meningite chiamata meningite eosinofila. I principali parassiti che causano la meningite infettano tipicamente gli animali; le persone, in genere, si infettano mangiando cibi contaminati. La meningite parassitaria non si trasmette da persona a persona e può essere causata anche da un'infezione da tenia nel cervello (cisticercosi) o da una malaria cerebrale. La meningite amebica è un tipo raro di malattia che a volte si contrae nuotando in acqua dolce e può diventare rapidamente pericolosa per la vita. 

Talvolta, la meningite può anche derivare da cause non infettive, come reazioni chimiche, allergie ai farmaci, alcuni tipi di cancro e malattie infiammatorie come la sarcoidosi.

Fattori di rischio per la meningite

I fattori di rischio per la meningite includono: 

  • mancanza di vaccinazioni: il rischio aumenta per chiunque non abbia completato il programma di vaccinazione raccomandato per l'infanzia o per gli adulti; 
  • età: la maggior parte dei casi di meningite virale si verifica nei bambini di età inferiore ai cinque anni. La meningite batterica è comune nei soggetti di età inferiore ai 20 anni;
  • vivere in un contesto comunitario: gli studenti universitari che vivono in dormitori, il personale delle basi militari e i bambini dei collegi e delle strutture per l'infanzia sono a maggior rischio di meningite meningococcica. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i batteri responsabili si diffondono attraverso la via respiratoria e si propagano rapidamente nei grandi gruppi;
  • gravidanza: la gestazione aumenta il rischio di listeriosi, l'infezione causata dai batteri listeria, che può anche causare meningite. La listeriosi aumenta il rischio di aborto spontaneo, mortalità del feto e parto prematuro; 
  • sistema immunitario compromesso: chi ha difese compromesse è più suscettibile alla malattia; 
  • rimozione della milza: è una procedura che aumenta il rischio. Per questo chiunque sia sprovvisto di milza dovrebbe essere vaccinato per ridurre al minimo tale rischio.

Complicanze

Le complicanze della meningite possono essere gravi. Più a lungo la malattia rimane senza trattamento e maggiore è il rischio di danni neurologici permanenti, tra cui: perdita dell'udito; difficoltà di memoria; difficoltà di apprendimento; danni cerebrali; problemi di andatura; crisi epilettiche; insufficienza renale; shock; morte. 

Con un trattamento tempestivo, anche le persone con meningite grave possono avere un buon recupero.

Le cure

Le terapie dipendono dal tipo di meningite.

La meningite batterica richiede un ricovero immediato. Il primo intervento consiste nella somministrazione di un cocktail di vari farmaci, fra cui antibiotici e talvolta corticosteroidi. Spesso il pericolo per la salute è talmente elevato che i medici sono tenuti a somministrare immediatamente gli antibiotici anche quando esiste un sospetto fondato e prima della conferma diagnostica definitiva; possono anche raccomandare un antibiotico ad ampio spettro fino a quando non saranno in grado di determinare la causa esatta della meningite. Questo aiuta a garantire il recupero e a ridurre il rischio di complicanze. Il medico può anche drenare eventuali seni o mastoidi infetti, le ossa dietro l'orecchio esterno che si collegano all'orecchio medio. In genere, anche le persone che sono state a stretto contatto con l’ammalato vengono sottoposte, per sicurezza, alla profilassi antibiotica. 

Nella maggior parte dei casi, la meningite virale migliora da sola in diverse settimane. In ogni caso, non può essere curata con gli antibiotici. Il trattamento dei casi lievi di solito include: riposo a letto; idratazione; ricorso ad antidolorifici da banco per aiutare a ridurre la febbre e ad alleviare i dolori muscolari. Il medico può anche prescrivere corticosteroidi per ridurre il gonfiore nel cervello e farmaci anticonvulsivi per controllare le convulsioni. 

Se la causa della meningite è sconosciuta, il medico può iniziare un trattamento antivirale e antibiotico mentre viene determinata la causa. Il trattamento per la meningite cronica si basa sul trattamento della causa sottostante. Per trattare la meningite fungina si può ricorrere ai farmaci antimicotici e per quella tubercolare a una combinazione di antibiotici specifici. Tuttavia, questi farmaci possono avere gravi effetti collaterali, quindi il trattamento può essere rinviato fino a quando le analisi non confermano che la causa è fungina.  

La meningite non infettiva dovuta a reazione allergica o malattia autoimmune può essere trattata con corticosteroidi. In alcuni casi, potrebbe non essere necessario alcun trattamento perché la condizione può risolversi da sola. La meningite da cancro richiede una terapia specifica.

I vaccini disponibili

La forma di prevenzione più efficace è rappresentata dalla vaccinazione. Al momento sono disponibili sei vaccini:

-il vaccino contro Haemophilus, che si somministra quasi sempre con il vaccino unico chiamato esavalente, che racchiude in un’unica siringa sei vaccini diversi (il DTPa, che protegge contro tetano, difterite e pertosse; l’IPV o anti-polio, che protegge contro la poliomielite; l’anti-Hib, che protegge appunto contro l’Haemophilus influenza di tipo B; l’anti-epatite virale B, che protegge contro l’epatite di tipo B). Prevede tre dosi: in genere, al 3°, al 5° e all’11°-13° mese;

-il vaccino anti-pneumococco PVC13, che è il più diffuso, è efficace anche nei bambini piccoli e protegge contro i 13 tipi di pneumococco più diffusi nei paesi industrializzati. Prevede tre dosi che gli esperti consigliano di somministrare simultaneamente alla vaccinazione esavalente, ma in sede anatomica diversa: di solito, al 3°, 5° e 11-13° mese di vita;

-il vaccino anti-pneumococco polisaccaridico 23-valente, che può essere usato solo nei bambini sopra i due anni (non ancora vaccinati) e negli adulti; 

-il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC), il più utilizzato nei neonati. Va somministrato in un’unica dose intorno al 13° mese. Può essere consigliata poi una dose in età adolescenziale, meglio con il vaccino coniugato che protegge anche da ceppi diffusi in altri paesi del mondo; 

- il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y, che va somministrato in un’unica dose intorno al 13° mese. Viene usato anche per i richiami in età adolescenziale;

- il vaccino anti-meningococco B, che ha diversi dosaggi a seconda dell’età. Idealmente, la prima dose andrebbe somministrata a due mesi, seguita da altre due dosi da effettuare nel primo anno di vita.

Gli adulti che non sono stati vaccinati da piccoli possono correre ai ripari in qualsiasi momento. La vaccinazione è raccomandata in persone adulte non immunizzate a rischio perché affette da alcune patologie (come talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite), perché sottoposte a particolari condizioni (per esempio vivono in collegi, frequentano discoteche e/o dormono in dormitori, sono reclute militari) o perché devono recarsi in aree dove la meningite è comune. 

È importante anche rispettare le basilari norme di igiene, come lavarsi le mani e tenersi a debita distanza da chi manifesta sintomi sospetti.