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Dott. Nicola Pugliese

Dott. Nicola Pugliese


Medico Chirurgo

21 Dicembre 2020 - Ultima modifica: 28 Giugno 2021

Indice

  1. Introduzione
  2. Cos'è l'ipertricosi
  3. Quali sono le cause principali
  4. Valutazione dei sintomi e diagnosi
  5. Cure e trattamenti

Introduzione

Con il termine ipertricosi si identifica un disturbo caratterizzato da un aumento della pelosità; esso può essere di tipo generalizzato e colpire tutto il corpo indistintamente, oppure può essere di tipo localizzato quindi concentrato in una determinata area corporea. Si tratta di una condizione spesso associata all'irsutismo, che tuttavia si distingue da quest'ultimo sia per la sua sintomatologia che per le cause all'origine della patologia; nella maggior parte dei casi, infatti, raramente le cause d'insorgenza dell'ipertricosi dipendono da uno squilibrio ormonale come per l'irsutismo.

Le principali cause dell'ipertricosi sono legate piuttosto a carenze alimentari, sindromi sistemiche o all'assunzione di determinati farmaci. Esistono diverse opzioni per il trattamento di questo disturbo, che possono prevedere sia la somministrazione di farmaci e pomate specifici, sia interventi di tipo estetico per la rimozione dei peli. Naturalmente nel caso in cui all'origine dell'ipertricosi vi sia un disturbo di altra natura, è indispensabile agire prima per combattere la condizione scatenante con una terapia generale.

Cos'è l'ipertricosi?

L'ipertricosi è una condizione che si contraddistingue per uno sviluppo anomalo di peluria sul corpo. Può essere una condizione congenita, ossia che si presenta fin dalla nascita, oppure può essere acquisita nel tempo da soggetti in età adolescenziale oppure adulta.  L'ipertricosi può interessare tutto il corpo in maniera generalizzata colpendo anche zone normalmente glabre, come il volto, le spalle, l'addome e l'interno coscia, oppure può concentrarsi solo in alcune aree, con un aumento di peli localizzato.

Ipertricosi e irsutismo: quali sono le differenze

L'ipertricosi viene spesso associata all'irsutismo, tuttavia si tratta in realtà di due disturbi molto diversi tra loro, sebbene anche quest'ultimo presenti come sintomo principale un aumento dei peli corporei. Innanzitutto, l'irsutismo colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile e i bambini, mentre l'ipertricosi può interessare anche gli uomini o gli adulti in generale. In secondo luogo, l'ipertricosi, come accennato, può essere di tipo generalizzato, a differenza dell'irsutismo che prevede invece la comparsa di peli solo in alcune sedi tipicamente maschili, come il labbro superiore e il mento, la schiena e l'addome oppure intorno l'areola dei capezzoli.

In più, mentre i soggetti affetti da ipertricosi presentano un incremento di tipo esclusivamente quantitativo, nell'irsutismo si ha uno sviluppo di peli molto più duri e grossolani nelle donne e negli infanti, con una disposizione a losanga dei peli pubici. Come analizzato più dettagliatamente nei punti seguenti, questo è dovuto al fatto che l'irsutismo è più spesso legato a disturbi endocrinologici che comportano una sovrapproduzione di ormoni maschili.

Quali sono le cause principali?

L'ipertricosi può essere congenita, e quindi dipendere sia dalla costituzione di un individuo, sia da cause di natura genetica nel caso di rare patologie familiari, come la sindrome di Ambras (anche detta sindrome del lupo mannaro). Alcuni soggetti possono soffrire di questo disturbo solo in particolari momenti della loro vita, ad esempio in corrispondenza della pubertà e della menopausa, oppure durante la gravidanza. Ma l'ipertricosi può anche essere acquisita nel corso del tempo da soggetti sani, in seguito ad una serie di fattori diversi.

Effetti indesiderati di terapie farmacologiche

In molti casi l'ipertricosi può essere il risultato di alcune terapie farmacologiche, che presentano l'aumento di peluria come effetto collaterale di alcuni farmaci; nello specifico, i medicinali che possono avere questo effetto indesiderato includono:

  • Farmaci a base di minoxidill, ossia un principio attivo che può essere impiegato come antipertensivo per contrastare l’ipertensione arteriosa; per via del suo effetto stimolante sui follicoli piliferi, viene spesso somministrato per via cutanea sotto forma di lozione o schiuma, al fine di combattere disturbi come l'alopecia e la caduta prematura dei capelli. Un dosaggio eccessivo di farmaci a base di minoxidill però in alcuni casi può determinare l'insorgenza di ipertricosi.
  • Trattamenti a base di ciclosporina, ossia un principio attivo con effetto immunosoppressivo.
  • Corticosteroidi.

Malattie sistemiche

L'ipertricosi si può riscontrare anche in presenza di patologie sistemiche come:

  • Sindrome dell'ovaio policistico, una condizione caratterizzata da ovaie ingrandite e ripiene di cisti che comporta inoltre amenorrea e obesità.
  • Sindromi paraneoplastiche, ossia come conseguenza della presenza di carcinomi e tumori nell'organismo.
  • Dermatomiosite, ossia una malattia infiammatoria che colpisce pelle e muscoli causando eruzioni e rush cutanei.

Irsutismo e ipotiroidismo

Più raramente l'ipertricosi può essere il risultato di disfunzioni tiroidee e squilibri ormonali; questi fattori sono, infatti, più spesso associati alla sindrome dell'irsutismo. Esistono infatti molti casi di irsutismo caratterizzati da livelli fisiologici di testosterone molto elevati; questo disturbo può inoltre essere aggravato da altri fattori predisponenti come un calo degli estrogeni o un incremento dei recettori per gli androgeni.

Le cause di insorgenza possono essere legate a malattie endocrine o tumori a carico delle ovaie e dei surreni, che sono i principali produttori di testosterone nelle donne. Nei casi più seri, l'iperproduzione di testosterone o l'assunzione prolungata di alcuni farmaci come androgeni e steroidi anabolizzanti, possono portare a defeminilizzazione e virilismo (con conseguente amenorrea o oligomenorrea, ipotrofia mammaria o ipertrofia clitoridea, abbassamento della voce, ecc.).

Valutazione dei sintomi e diagnosi

L'ipertricosi è una condizione a carattere benigno che pertanto non comporta particolari rischi per il paziente e non presenta sintomatologie gravi. Nel caso in cui i pazienti affetti da ipertricosi riscontrino altri sintomi in aggiunta all'accrescimento pilifero, è consigliato procedere con ulteriori accertamenti clinici mirati, al fine di escludere altre patologie sottostanti.

Quando ad esempio l'aumento dei peli assume una disposizione nettamente maschile e si associa ad altri disturbi come alterazioni del ciclo mestruale, cambiamento della voce e altre modificazioni corporee, potrebbe essere indice di ipotiroidismo, sindrome dell'ovaio policistico o altre malattie che compromettono il funzionamento endocrino.

Iter diagnostico

L'iter diagnostico dell'ipertricosi prevede innanzitutto un'attenta analisi dei sintomi presentati: il medico effettua una valutazione dell'estensione, della distribuzione, e dell'acutezza della crescita di peli; valuta poi la presenza di altri segnali d'allarme come alopecia androgenetica, acne, dermatiti e macchie della pelle o altre modificazioni.

Il medico considera quindi l'anamnesi personale e familiare del paziente, indagando le eventuali terapie farmacologiche in atto; egli procede quindi con la ricerca di altri sintomi per patologie diverse al fine di effettuare una diagnosi differenziale per disturbi endocrini, patologie surrenaliche o ovariche, cancro, diabete o disturbi alimentari. Infine, egli può prescrivere ulteriori esami, tra cui:

  • Esame emocromocitometrico
  • Analisi delle urine
  • Dosaggi ormonali
  • Visita ginecologica
  • Imaging pelvica e addominale

Cure e trattamenti

Quando l'ipertricosi non ha origini patologiche non si ritiene necessario intervenire con terapie farmaceutiche, questo al fine di scongiurare eventuali effetti collaterali provocati dalla prolungata assunzione di farmaci. Quando invece il disturbo è causato da patologie di diversa natura, bisogna intervenire innanzitutto per combattere la malattia scatenante; il trattamento, quindi, può variare da paziente a paziente, a seconda del caso specifico.

Nel caso in cui invece il disturbo sia un effetto collaterale dato dall'assunzione di terapie farmacologiche, è possibile richiedere un consulto al proprio medico per una sostituzione dei farmaci. Esistono però numerose opzioni per combattere gli inestetismi causati dall'incremento di pelosità; si tratta principalmente di interventi di tipo cosmetico, che possono prevedere l'applicazione di prodotti topici oppure l'asportazione fisica dei peli. Le principali tecniche includono:

  • Depilazione: asporta i peli dalla superficie cutanea; i principali tipi di depilazione comprendono la rasatura oppure l'utilizzo di apposite creme contenenti solfato di bario e tioglicolato di calcio.
  • Epilazione: rimuove i peli intatti dalle loro radici; l'epilazione può essere ottenuta con appositi strumenti per asportare i peli oppure tramite ceretta.
  • Terapia laser: è una tecnica di epilazione permanente che agisce direttamente sul bulbo pilifero, grazie ad un fascio di luce pulsata a lunghezze d'onda specifiche che consentono un progressivo assottigliamento e diradamento dei peli, con una ricrescita più lenta. Essa permette di ottenere risultati più a lungo termine, però richiede numerose sedute.
  • Decolorazione: nei casi più lievi è possibile optare per la decolorazione dei peli in alternativa alla rimozione. Viene ottenuta attraverso l'applicazione topica di specifici prodotti a base di perossido di idrogeno, che consentono di schiarire i peli rendendoli meno evidenti.