
Indice:
- Ipermetropia: che cos’è
- I sintomi con cui si manifesta
- Quali sono le cause e chi ne soffre
- Ipermetropia: la diagnosi
- Ipermetropia: come correggere il difetto
Ipermetropia: che cos’è
L’ipermetropia è un difetto visivo molto comune e facilmente correggibile.
Con il termine oculistico “ipermetropia” si intende un vizio di rifrazione sferico nel quale – i raggi luminosi prodotti dagli oggetti che appaiono vicini o mediamente vicini nel campo visivo – vengono messi a fuoco dietro la retina, rendendo quindi sfocata la loro visualizzazione.
Se il difetto ottico appare di lieve di lieve entità, l’occhio umano riesce autonomamente e naturalmente a correggerlo attivando perennemente un meccanismo detto “di accomodazione”. Il meccanismo di accomodazione consiste nella naturale modifica della globosità del cristallino in base alla vicinanza o alla lontananza degli oggetti da mettere a fuoco. I raggi luminosi emessi da oggetti lontani vengono messi a fuoco esattamente sulla retina, quindi il cristallino sarà in una fase di riposo accomodativo, assumendo una forma più sottile, fine ed allungata. Quando invece i raggi luminosi sono emessi da oggetti a media o breve distanza, la loro messa a fuoco si sposta dietro la retina così il cristallino, per ovviare a questo problema, aumenta la sua superficie di curvatura divenendo maggiormente globoso. In questo modo aumenta notevolmente il suo potere di far convergere i raggi luminosi esattamente sulla retina, così da poter vedere gli oggetti in questione in maniera chiara e ben definita.
Con l’aumentare dell’età – in genere oltre i 40 anni – la capacità del cristallino di mettere in atto il meccanismo di accomodazione si riduce drasticamente e il soggetto ipermetrope inizia ad accusare la necessità di occhiali da vista che correggano questo difetto.
Ipermetropia: i sintomi con cui si manifesta
I sintomi più comuni con sui l’ipermetropia si manifesta – oltre la difficoltà di visione – sono l’affaticamento oculare, bruciore agli occhi, cefalee, occhi disallineati, riduzione progressiva della vista, visione offuscata.
L’occhio alla nascita ha una lunghezza assiale inferiore rispetto all’età adulta e quindi si presente fortemente ipermetrope con elevata capacità di accomodazione, tuttavia già a 3 anni l’allungamento del bulbo oculare riduce l’ipermetropia a circa 2-3 diottrie. Tuttavia può succedere che questo non avvenga in maniera completa e si presenta pertanto il vizio refrattivo noto come ipermetropia.
Nel bambino o nel giovane soggetto che soffre di ipermetropia, il disturbo visivo è degnamente compensato della capacità di accomodazione del cristallino. A lungo andare però, lo sforzo continuo potrebbe comportare l’insorgenza di astenopia accomodativa. Questo disturbo prevede la comparsa di sintomi quali stanchezza, cefalea, annebbiamento della vista, bruciori oculari, lacrimazione e un’elevata tendenza allo sviluppo di congiuntivite. Lo sforzo accomodativo stimolando la convergenza può inoltre causare lo strabismo.
Nell’adulto e nell’anziano, invece, il meccanismo di accomodazione non è più così efficace, tant’è che l’ipermetropia inizia a mostrare i sintomi caratteristici di ogni difetto visivo: un deficit alla vista. Questo inizialmente può essere confuso con presbiopia.
Anche in questo caso frequente potrebbe essere la comparsa di cefalee e congiuntiviti.
Ipermetropia: quali sono le cause e chi ne soffre
L’ipermetropia può essere generata da vari fattori, primo tra tutti: l’ereditarietà. L’ipermetropia si manifesta nel momento in cui il diametro del bulbo del soggetto risulta più corto del normale; oppure può essere data da un’incurvatura superficiale del cristallino inferiore alla norma; oppure ancora può essere causata da riduzione dell’indice refrattivo del cristallino come nel diabete e nella cataratta incipiente, o addirittura in casi rari dall’assenza totale di cristallino, condizione medica nota con il nome di afachia.
Ipermetropia: la diagnosi
Dal momento in cui il soggetto si accorge di avere problemi alla vista, in particolare presenta difficoltà nel visualizzare oggetti vicini o nel leggere una normale pagina di giornale, è il caso che questo si rivolga ad un medico oculista per una visita diagnostica.
Durante la visita oculistica, lo specialista provvederà a compiere una serie di test e di esami eseguiti con varie tecniche strumentali. Tra i test eseguiti, molto importante sarà l’esame del visus e dello stato refrattivo degli occhi, così da poter valutare il processo visivo nella sua interezza. Verranno poi esaminati i movimenti oculari, la retina e la acuità visiva.
Di fondamentale importanza risulta invece in età pediatrica sottoporre i piccoli pazienti a prima visita di screening attorno ai 3 anni di età per escludere la presenza di vizi refrattivi dal momento che informazioni relative a eventuali problemi alla vista saranno più indirette. I genitori dovranno pertanto prestare più attenzione a segni più sfumati come ad esempio la tendenza del bambino ad avvicinare gli oggetti oppure presenza di deviazione degli occhi più o meno evidente.
Ipermetropia: come correggere il difetto
Ad oggi, non esiste una terapia dell’ipermetropia; può essere solo compensata mediante l’utilizzo di lenti positive o convesse, o mediante tecniche di chirurgia refrattiva.
Le lenti a contatto potrebbero essere la prima tra le soluzioni proposte. Queste, grazie alla loro forma sferica, vanno a correggere il difetto della vista causato dall’ipermetropia. Dal punto di vista della comodità e dell’impatto visivo sono sicuramente la soluzione più consigliata per i pazienti adulti che soffrono di ipermetropia. Prima di scegliere le lenti a contatto, sarà però il caso di valutare tutte le sfaccettature che questa scelta comporta: ogni quanto si desidera cambiare le lenti e per quanto tempo queste dovrebbero essere indossate durante l’arco della giornata.
Gli occhiali correttivi magari più scomodi rispetto alle lenti, ma – al contrario di queste ultime – non portano con loro alcuna controindicazione. Possono essere indossati da chiunque a qualsiasi età e possono essere messi e poi tolti a seconda delle necessità del momento.
A migliorare di molto l’acuità visiva in presenza di ipermetropia medio-elevata è il ricorso alle tecniche di chirurgia refrattiva.