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Dott. Federico Beretta

Dott. Federico Beretta


Medico Chirurgo

14 Ottobre 2020 - Ultima modifica: 4 Giugno 2021

Indice

  1. Capire la fimosi
  2. Come riconoscerla e quando trattarla
  3. Livelli di gravità della fimosi
  4. Fimosi serrata e fimosi non serrata: le differenze
  5. I sintomi della fimosi serrata
  6. I sintomi della fimosi non serrata
  7. Come avviene la diagnosi
  8. Come si cura una fimosi congenita
  9. Le medicine per la fimosi congenita
  10. I trattamenti chirurgici per la fimosi congenita
  11. Come si cura una fimosi acquisita
  12. Farmaci o chirurgia?
  13. Quanto durano gli interventi chirurgici?
  14. Chi sono i medici che si occupano della fimosi?
  15. C’è un modo per evitare la fimosi?

Capire la fimosi

Forse il termine può suonare nuovo o poco conosciuto, eppure la fimosi racchiude alcune sintomatologie che, in realtà, sono abbastanza comuni. Come già accennato, si definisce fimosi la stenosi – o il restringimento – del prepuzio, che comporta l’impossibilità o la difficoltà da parte dell’uomo di scoperchiare il glande. I soggetti che presentano la fimosi non riescono ad eseguire, quindi, la retrazione del prepuzio: questo può comportare leggeri fastidi fisici, episodi di dolore, oppure, in alcuni casi, essere completamente asintomatico.

Come riconoscerla e quando trattarla

Nel 90% dei casi, la fimosi è un disturbo presente alla nascita e che, quindi, si definisce congenito. Nei bambini molto piccoli, la fimosi è da considerarsi assolutamente normale e la regressione spontanea solitamente avviene intorno ai 6 o 7 ani d’età. Se ciò non avviene in età preadolescenziale, è bene intervenire sul restringimento rivolgendosi direttamente ad un medico andrologo o urologo. Una convinzione assolutamente errata e pericolosa porta alcuni genitori a cercare di “sforzare” lo scorrimento del pene sul glande nei bambini piccoli: questa è un’operazione che va assolutamente evitata, lasciando eventuali interventi e check-up a carico del medico o del pediatra.

Livelli di gravità della fimosi

Quando si parla di fimosi, è bene specificare che non tutte le situazioni sono identiche fra loro. Si distinguono, infatti, diversi gradi che riflettono la differente gravità della situazione che il medico urologo o andrologo è in grado di determinare dopo un accurato check-up della situazione. Condizioni di fimosi di gravità bassa possono coinvolgere un paziente che lamenta un restringimento alla base del glande ma che, nonostante questo, riesce ad avere un’esposizione totale del prepuzio. Vi sono poi casi di retrazione parziale, in cui il glande non viene scoperto, e casi che presentano la totale impossibilità di retrazione prepuziale. In questo caso di parla di fimosi serrata.

Fimosi serrata e fimosi non serrata: le differenze

Come già accennato poco sopra, la fimosi può avere vari livelli di gravità, e si distingue principalmente in due categorie: la fimosi serrata e la fimosi non serrata. La fimosi serrata è la forma più grave e importante di fimosi. A differenza della fimosi non serrata, che vedremo più avanti in maniera approfondita, la fimosi serrata è una stenosi del prepuzio talmente severa da impedire completamente lo scorrimento del prepuzio. È un restringimento così grave che il problema si verifica sia quando il pene è eretto sia quando è a riposo e, solitamente, è di natura congenita. Quando la fimosi serrata è acquisita, si parla di gravi traumi fisici oppure di malattie che coinvolgono l’apparato genitale maschile.

I sintomi della fimosi serrata

Vediamo qui di seguito quali sono i sintomi della fimosi serrata più comuni in ambito medico:

  • severa difficoltà nella minzione (disuria);
  • impossibilità ad urinare;
  • difficoltà nella fuoriuscita dello sperma;
  • gonfiore sul prepuzio;
  • dolore nei rapporti sessuali;
  • perdita di pus.

Nel caso della fimosi serrata acquisita, a differenza di quella congenita che può anche risolversi autonomamente intorno ai 10 anni di età, le cause sono da ricercare in alcune patologie molto precise. Fra queste vi sono:

  • balanite – infiammazione del glande;
  • balanopostite – infiammazione di glande e prepuzio;
  • lichen sclerosus – escoriazioni e tessuto cicatriziale dovute ad infiammazioni croniche.

Qualora non sia congenito, lo sviluppo della fimosi serrata può essere dovuto a infezioni molto gravi a carico del pene. Da cosa sono dovute queste infezioni? I fattori possono essere molteplici, e fra i più comuni annoveriamo:

  • diabete;
  • eccessivo o prolungato uso del catetere;
  • anzianità;
  • igiene intima non soddisfacente.

La fimosi non serrata: sintomi

Simile alla fimosi serrata ma decisamente meno grave, la fimosi non serrata è una condizione che non permette lo scoperchiamento del glande (in maniera totale o parziale) con il pene eretto. Come nel caso della fimosi serrata, può essere congenita o acquisita e, in questo caso, è dovuta a gravi traumi o ad infezioni (balanite e balanopostite) che possono provare dolore e fastidi.

Come avviene la diagnosi di una fimosi

Essendo una patologia visibile ad occhio nudo, la diagnosi avviene durante l’esame obiettivo da parte del medico specialista. Durante la visita, il medico osserverà il problema determinandone il grado di gravità e suggerendo al paziente come intervenire. Alla conferma di una fimosi, infatti, sarà necessario sottoporsi ad alcuni approfondimenti come le analisi del sangue e l’anamnesi generale per la ricerca di eventuali cause scatenanti.

Come si cura una fimosi congenita

Prima di intervenire sulla fimosi, il medico dovrà scoprire se quest’ultima sia congenita o acquisita. Nel caso di fimosi congenita, ovvero presente fin dalla nascita, ancora oggi sono presenti diverse correnti di pensiero. Generalmente, si consiglia di attendere una possibile risoluzione spontanea della fimosi, possibile fino all’età prescolare, e l’utilizzo di creme cortisoniche e piccoli esercizi di mobilitazione del prepuzio (non sempre consigliati). In casi più severi, il dottore può consigliare la chirurgia risolutiva: frenuloplastica, prepuzioplastica o circoncisione.

Le medicine per la fimosi congenita

Quando è possibile evitare la chirurgia, i farmaci antinfiammatori e le creme cortisoniche possono risultare utili. Queste ultime, infatti, sono in grado di elasticizzare la cute consentendone la dilatazione. Attenzione però: queste terapie sono indicate solo nella fimosi congenita e non in quella acquisita.

I trattamenti chirurgici per la fimosi congenita

Tutti i trattamenti chirurgici accennati (prepuzioplastica, frenuloplastica e circoncisione) vengono eseguiti in anestesia locale, con tempi di guarigione abbastanza rapidi e seguiti da un periodo di inattività sessuale per consentire la piena ripresa dell’organo.

Come si cura una fimosi acquisita

La fimosi acquisita serrata o non serrata è dovuta ad infezioni, che devono essere individuate attraverso le analisi del sangue e trattate di conseguenza. Una guarigione spontanea della fimosi acquisita non è possibile, proprio perché devono essere trattate le infezioni in corso. Il medico potrebbe prescrivere quindi dei trattamenti farmacologici con antibiotici, uniti a creme cortisoniche e, nei casi più gravi, ai trattamenti chirurgici identici a quelli per la fimosi congenita.

Farmaci o chirurgia?

A questo punto potreste avere dei dubbi o chiedervi perché si debba ricorrere alla chirurgia, quando esistono dei farmaci e degli antibiotici in grado di contrastare il problema della fimosi. Tutto è legato alla gravità della situazione del paziente: nel caso di fimosi serrata, il paziente potrebbe ritrovarsi impossibilitato ad urinare o potrebbe provare fortissimo dolore durante la minzione e gli atti sessuali. In casi come questo, la terapia farmacologica viene scartata per preferire un approccio più invasivo ma certamente risolutivo come quello della chirurgia. La valutazione del medico è sempre fondamentale.

Quanto durano gli interventi chirurgici?

Le procedure chirurgiche per la risoluzione della fimosi devono tenere conto della gravità del caso. È tuttavia possibile affermare che operazioni come la frenuloplastica abbiano una durata non superiore ai 30 minuti, che possono essere vissuti dal paziente sia in anestesia locale che in anestesia totale, a seconda delle scelte e delle preferenze del medico e dell’anestesista.

Chi sono i medici che si occupano della fimosi?

Per il trattamento di fimosi congenita, fimosi acquisita, fimosi serrata e fimosi non serrata, bisogna rivolgersi ad esperti urologi e andrologi.

C’è un modo per evitare la fimosi?

Per la fimosi congenita, ovviamente, la risposta è no. Non è possibile evitarla, proprio perché si tratta di una condizione congenita e quindi presente fin dalla nascita. Abbiamo visto come, in questi casi, la logica ci suggerisca di aspettare una sua spontanea risoluzione con il trascorrere del tempo prendendoci, nel frattempo, cura del problema utilizzando farmaci appositi. Per quanto concerne la fimosi acquisita, la risposta è sì: evitando le possibili infezioni, ad esempio con una corretta igiene intima, o trattandole per tempo, si può evitare l’insorgenza della patologia. Occorre insegnare ai bambini di sesso maschile a curare fin da subito la propria igiene intima per evitare una possibile fimosi acquisita. L’utilizzo continuo e consapevole di protezioni durante i rapporti sessuali è un ulteriore mezzo a difesa della nostra salute. Un altro punto su cui prestare particolare attenzione è il diabete. Infatti, la sua presenza genera diversi problemi e risulta un fattore di rischio per lo sviluppo di fimosi serrata e non serrata. Per maggiori informazioni sulla prevenzione o sugli interventi, vi invitiamo a contattare il vostro medico di fiducia.