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Dolori alle articolazioni

Dott. Roberto Novizio

Dott. Roberto Novizio


Medico Chirurgo

18 Dicembre 2020 - Ultima modifica: 5 Luglio 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Dolori alle articolazioni: cosa sono  
  3. Quali sono le cause
  4. Sintomi più comuni
  5. Diagnosi e trattamento
  6. Si possono prevenire i dolori articolari?

Introduzione

Il dolore alle articolazioni è clinicamente denominato anche artralgia e riguarda una qualsiasi forma di dolore che affligge le articolazioni e i tessuti circostanti. L’incidenza sulla popolazione mondiale è piuttosto vasta, infatti a partire dall’età di 60 anni, circa il 9,6% degli uomini e il 18% delle donne è affetta da osteoartrite in almeno un’articolazione. In Europa, le malattie muscoloscheletriche, tra le quali l’artrite occupa una larga parte, affliggono circa il 50% della popolazione (Fonte: EpiCentro – Istituto Superiore di Sanità).

Si tratta di una delle condizioni più diffuse di dolore ed è generata da traumi o infiammazioni acute o croniche. In genere è accompagnata anche da un’alterazione della funzionalità articolare che va quindi a ridurre le possibilità di movimento. Se nei primi stadi l’artralgia può risultare non dolorosa, negli stadi successivi può essere invece una situazione addirittura invalidante, per questo motivo è fondamentale conoscere di cosa si tratta, individuarne quali sono le cause e quindi i trattamenti da effettuare.

In generale, non appena si riscontrano i primi sintomi è fondamentale rivolgersi ad uno specialista, un medico reumatologo che sappia effettuare una diagnosi corretta e quindi, somministrare la giusta terapia.

Dolori alle articolazioni: cosa sono 

I dolori alle articolazioni o artralgia sono una condizione molto diffusa e in alcuni casi possono essere ricondotti a specifiche patologie, in altri invece possono essere ricondotti a situazioni di stress, fatica fisica o influenza.

In generale quindi per dolore articolare si intende una sensazione di dolore localizzata in una o più articolazioni del corpo e può essere legata anche a tessuti ed elementi circostanti, come i tendini, i legamenti o le capsule.

Il dolore articolare si può presentare in varie forme e livelli di intensità, può anche presentare un rigonfiamento e un arrossamento della zona interessata, unita ad una ridotta mobilità articolare.

Non è da confondere il dolore articolare con altre condizioni di dolore provenienti da tendini o muscoli, come nel caso della tendinite o della borsite.

Tra le patologie più diffuse associate al dolore alle articolazioni c’è sicuramente l’artrite che consiste in una infiammazione articolare vera e propria. Ma il dolore articolare inteso come artralgia non è necessariamente collegato all’artrite e quindi ad uno stato infiammatorio.

Questo stato doloroso può colpire gli arti, ma anche la parte centrale dello scheletro come la colonna vertebrale o il bacino, e può manifestarsi sia in uno stato di movimento, sia invece a riposo.

L’artralgia può riguardare una sola articolazione, oppure più articolazioni: data la complessità e il possibile impatto sulla qualità di vita di questa condizione è fondamentale rivolgersi ad un medico specialista che ne individui le cause.

Quali sono le cause

Come anticipato, i dolori articolari non sono necessariamente legati ad una patologia specifica, ma possono derivare da diverse cause:

  • traumi come lussazioni, fratture o distorsioni;
  • infiammazioni come l’artrite;
  • processi degenerativi a carico dei cuscinetti di cartilagine delle articolazioni, quindi l’artrosi;
  • artrite reumatoide;
  • borsite o tendinite;
  • gotta;
  • ipotiroidismo;
  • lupus eritematoso;
  • sarcoidosi;
  • fibromialgia;
  • osteomielite;
  • leucemia;
  • tumore alle ossa;
  • alcune malattie trasmissibili sessualmente come la gonorrea e la clamidia;
  • meningite;
  • epatite;
  • morbo di Crohn;
  • osteoporosi.

Si tratta di un elenco non esaustivo, che include anche ulteriori patologie. A queste vanno poi aggiunte le situazioni patologiche non ben definite, come ad esempio la sindrome premestruale, l’effetto collaterale in seguito all’assunzione di farmaci antibiotici e chemioterapici e gli stati influenzali.

È fondamentale comunque distinguere tra dolore acuto che dura quindi qualche giorno, e dolore cronico che può durare mesi o anni.

Sintomi più comuni

La sintomatologia dei dolori articolari è chiara e riconoscibile. Si percepisce uno stato di dolore che solitamente viene descritto come sordo e profondo, e può essere acuto o cronico, quindi può durare solamente qualche giorno, oppure può protrarsi nel tempo.

Al dolore può essere associato gonfiore della parte interessata, arrossamento e calore. Il dolore può presentarsi sia a riposo (e anche durante la notte), sia invece esclusivamente quando si effettua un movimento. Una delle sintomatologie più frequentemente associate all’artralgia è la limitazione dei movimenti articolari, che può essere lieve o può arrivare a portare uno stato di invalidità (Fonte: International Association for the Study of Pain).

Il dolore, inoltre, può essere percepito a livello di una sola articolazione oppure in più articolazioni, e può irradiarsi alle zone limitrofe.

Altri sintomi collegati all’artralgia sono:

  • affaticamento;
  • rigidità articolare;
  • debolezza muscolare;
  • intorpidimento;
  • ridotta sensibilità cutanea;
  • bruciore, pizzicore o prurito.

Diagnosi e trattamento

Se il dolore è passeggero e non ha un livello di profondità elevato, l’artralgia può essere collegata ad una problematica temporanea che si auto-risolve nel giro di pochi giorni. Se invece la condizione è persistente, è necessario rivolgersi ad un medico che effettuerà i dovuti controlli per individuarne le cause e quindi, il trattamento.

La diagnosi può essere effettuata quindi dal medico di base o dal reumatologo, entrambi come prima cosa procederanno con la raccolta della anamnesi patologica e familiare del paziente. In seguito procederanno con un esame obiettivo che indagherà il tipo di dolore e il suo livello di profondità, quando è iniziato, e ricercherà altri sintomi che possono preludere a specifiche patologie.

In seguito possono essere effettuati ulteriori esami diagnostici e strumentali che vanno ad indagare con maggiore precisione l’origine del dolore.

Tra questi ci sono l’ecografia per valutare lo stato dei tessuti molli, le analisi del sangue che aiutano a comprendere la presenza di infiammazioni o di possibili patologie, la radiografia, la risonanza magnetica, la tomografia computerizzata e l’esame del liquido sinoviale.

L’esame del liquido sinoviale consiste nell’esaminare il liquido lubrificante presente a livello articolare. Questo liquido svolge una funzione di protezione delle estremità delle ossa e riduce la frizione delle articolazioni durante il movimento.

È molto utile per diagnosticare patologie infiammatorie come la gotta, il lupus, l’artrite reumatoide e altre patologie relative al sistema immunitario, oltre all’artrite settica cronica che riguarda invece le patologie infettive.

Il trattamento che verrà somministrato dipende dall’origine del dolore e quindi varia a seconda della situazione individuale di ogni paziente.

È molto importante sapere inoltre che non tutte le condizioni dolorose possono essere risolte, alcune infatti sono di tipo degenerativo o cronico e quindi, possono solo essere controllate.

Possono quindi essere somministrate terapie topiche come le pomate, oppure farmaci per via orale in particolare gli antinfiammatori non steroidei (FANS). Inoltre durante la fase acuta può essere prescritto l’assoluto riposo per 7-15 giorni e l’assunzione di antinfiammatori o di miorilassanti.

Possono essere prescritti inoltre impacchi caldi che vanno ad alleviare il dolore muscolare, oppure impacchi freddi che invece vanno ad alleviare il dolore causato dalle infiammazioni articolari.

Nel caso di infiammazioni gravi, possono essere assunti, sempre su indicazione del medico, i corticosteroidi oppure possono essere effettuate infiltrazioni di acido ialuronico.

Tra le terapie strumentali che possono essere effettuare ci sono la tecarterapia o gli ultrasuoni, unite a terapie fisiche riabilitative.

Infine, in alcuni casi si può ricorrere alla chirurgia per sostituire l’articolazione con una protesi artificiale.

Si possono prevenire i dolori articolari?

Molti si chiedono se sia possibile prevenire i dolori articolari. Se causati da specifiche patologie purtroppo non esiste una vera e propria prevenzione, ma in generale è buona prassi seguire alcune semplici regole che permettono di alleviare i sintomi.

È fondamentale evitare sovraccarichi eccessivi che il fisico non può reggere, inoltre è molto importante mantenere una postura corretta in ogni momento della giornata ed è importante mantenere un buon peso forma.

Rinforzare la muscolatura è essenziale per mantenersi in forma e per non affaticare in modo eccessivo le articolazioni: per questo è molto importante mantenere uno stile di vita attivo.

Infine, anche la dieta può influire: è necessario limitare il consumo di alcol e fumo, oltre a limitare una dieta ricca di sale e grassi.