PB Salute Logo

Demenza senile: sintomi, cure e cosa fare

Dott.ssa Monica Slongo

Dott.ssa Monica Slongo

CHIRURGIA GENERALE
Medico chirurgo specialista in medicina dell'emergenza urgenza

11 Aprile 2022 - Ultima modifica: 14 Aprile 2022

La demenza senile è una malattia neurodegenerativa dell'encefalo. Colpisce prevalentemente le persone anziane e determina una diminuzione graduale e irreversibile delle facoltà cognitive.

Indice

  1. Sintomatologia della demenza senile
  2. Come si manifesta la malattia
  3. Cure
  4. Cosa fare in caso di demenza senile

Esistono diverse tipologie di demenza senile, tutte identificabili con una visita neurologica. Tra cui le più note sono:

  • il morbo di Alzheimer
  • la demenza vascolare 
  • la demenza a corpi di Lewy

Occorre precisare che la demenza senile e il cosiddetto decadimento cognitivo correlato all'età avanzata sono due condizioni cliniche diverse.

Infatti, il declino cognitivo al progredire dell’età è un normale processo involutivo cui va incontro il cervello, per effetto dell’invecchiamento.

Non tutte le persone anziane sviluppano una forma di demenza; alcune, infatti, rimangono estremamente lucide fino alla morte.

Anche se la demenza senile insorge prevalentemente negli anziani, esistono forme di demenza giovanile (es: Alzheimer giovanile) che compaiono tra i 30 e i 40 anni d’età.

Inoltre, esistono alcune forme di demenza reversibili, dovute a problemi alla tiroide o a carenze vitaminiche.

Sintomatologia della demenza senile

La demenza senile provoca un'ampia gamma di sintomi classificabili in tre stadi: 

  • iniziale, contraddistinto da occasionali problemi di personalità, lievi deficit di memoria, linguaggio e ragionamento
  • intermedio, in cui si acuiscono i problemi riscontrati nella prima fase e si assiste a un parziale deterioramento delle facoltà cognitive
  • avanzato, in cui si osservano perdita totale delle capacità cognitive, difficoltà di deglutizione, incapacità di riconoscere le persone care.

Si stima che tra il 4 e il 6% delle persone con più di sessantacinque anni sia affetto da demenza. L’età è il fattore di rischio più importante della malattia.

Nelle persone con più di ottant’anni di età, si ammala circa un soggetto su cinque. In Italia, le persone affette da demenza sono circa 1 milione.

Si stima in futuro, con l’incremento della popolazione anziana, il numero dei malati sia destinato a crescere.

La demenza senile, le cui cause non sono ancora note con certezza, purtroppo è ancora oggi un male incurabile. Allo stato attuale essa può beneficiare esclusivamente di terapie volte ad attenuarne la sintomatologia.

Come si manifesta la malattia

I disturbi della demenza senile sono soggetti a un peggioramento graduale, che è strettamente correlato alla progressiva morte delle cellule nervose cerebrali.

Come visto, l’evoluzione della sintomatologia della demenza senile è un percorso a tre stadi: iniziale, intermedio e avanzato.

Sintomi stadio iniziale

  • Difficoltà di memoria a breve termine: ad esempio i pazienti possono dimenticare dove hanno messo degli oggetti, appuntamenti presi il giorno prima, scadenze importanti
  • Sporadica mancanza di giudizio: ad esempio donare grandi quantità di denaro ad associazioni che chiedono offerte porta a porta e poi non riuscire a giustificare l’assenza di questi soldi
  • Occasionali cambiamenti di personalità
  • Lievi problemi di logica e di calcolo
  • Difficoltà di concentrazione
  • Difficoltà di linguaggio lievi: come non riuscire a trovare la parola che si vorrebbe utilizzare in un discorso o dimenticarne il significato
  • Mancanza di iniziativa e passività: è un meccanismo di difesa che si attua in quanto si cerca così di mascherare queste mancanze
  • Piccoli sbalzi di umore
  • Leggera insonnia
  • Principio di depressione

Riuscire a riconoscere fin da subito questi primi sintomi e rivolgersi tempestivamente a uno specialista è essenziale per una diagnosi precoce della demenza senile in modo da rallentarne il decorso.

Sintomi dello stadio intermedio

I sintomi iniziali si aggravano diventando molto evidenti anche ai familiari, oltre a registrare una frequenza e un’intensità maggiori.

  • Labilità emotiva: sono frequenti i pianti ed i cambiamenti di umore repentini
  • Memoria a lungo termine, che progressivamente si affianca a quella a breve termine
  • Disorientamento spaziotemporale: il paziente non sa dove si trovi, che giorno, mese o anno sia, come sia arrivato in un certo luogo; non è più in grado far ritorno a casa
  • Aggravamento delle difficoltà di linguaggio: spesso queste persone non parlano proprio in quanto non sono più in grado di pronunciare un discorso
  • Difficoltà visive: non riescono a leggere e/o a identificare colori
  • Difficoltà nello svolgimento delle normali attività di vita quotidiana, incuria.

Sintomi stadio finale

  • Totale perdita delle funzioni cognitive
  • Incapacità di prendersi cura di sé, di bere, di mangiare, di lavarsi
  • Incontinenza vescicale e intestinale
  • Difficoltà di deglutizione
  • Incapacità di riconoscere le persone care

Cure

La demenza senile ha una prognosi inesorabilmente negativa, poiché è una patologia incurabile che provoca la progressiva neurodegenerazione dell’encefalo.

Attualmente le terapie esistenti sono solo in grado di agire sui sintomi della malattia, in ottica di alleviamento degli stessi.

Purtroppo non è ancora stata scoperta una cura capace di bloccare il processo neurodegenerativo peculiare della condizione, in modo da far regredire i suoi effetti sulle facoltà cognitive.

Il trattamento sintomatico della demenza senile oggi in uso può includere:

  • farmaci; i più noti e prescritti sono gli inibitori dell'acetilcolinesterasi (es: donepezil, galantamina e rivastigmina) e la memantina, un preparato farmacologico che agisce sul sistema glutamminergico. La prescrizione di altri medicinali dipende dal tipo di demenza senile in atto
  • esercizi di fisioterapia, per attenuare i disturbi motori e di equilibrio 
  • terapia occupazionale, per rendere il paziente il più possibile indipendente dagli altri e reinserirlo in un contesto sociale
  • la terapia comportamentale che ha l’obiettivo di ridurre i comportamenti problematici indotti dalla malattia (come aggressività, impulsività ecc)
  • terapia del linguaggio, per ripristinare almeno parzialmente il linguaggio parlato e alleviare i problemi di comunicazione
  • stimolazione cognitiva attraverso esercizi mirati al miglioramento della memoria, del linguaggio e della cosiddetta capacità di problem solving.

Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che agendo su taluni fattori di rischio - come per esempio fumo di sigaretta e diabete - e osservando alcuni buoni comportamenti è possibile, se non prevenire, almeno posticipare la comparsa della malattia neurodegenerativa.

Più nello specifico, tra i comportamenti virtuosi si possono annoverare:

  • imparare una seconda lingua o a suonare uno strumento musicale
  • mantenere allenato il cervello, leggendo libri o giornali oppure cimentandosi in cruciverba e rebus
  • imparare a controllare lo stress
  • fare movimento. Oltre a influire positivamente sulla salute, l’attività fisica favorisce la produzione di un fattore di crescita nervoso (il cosiddetto fattore neurotrofico cerebrale), che protegge i neuroni del cervello dal deterioramento tipicamente osservato nel caso di demenza senile.

Cosa fare in caso di demenza senile

A volte chi soffre di demenza senile è in grado di percepire i sintomi che segnalano l’insorgenza della malattia. Quando ad accorgersi della malattia, invece, è un familiare, è opportuno che questi offra al malato tutto il supporto possibile.

Chi si prende cura del malato deve inoltre sempre ricordare che la demenza senile non consente di comprendere realmente e in modo esaustivo quanto viene detto e fatto. Analogamente, è sbagliato dare per scontato che il malato possa o voglia fare cose che per lui prima della malattia erano normali.

In tal senso insistere o evidenziare le differenze con il passato sarà inutile e controproducente. Anche rimproverare la persona malata nel caso di comportamenti strambi è un errore. Probabilmente la persona affetta da demenza senile non capirebbe o comunque si sentirebbe minacciata. Si consiglia invece di essere pazienti e di assecondarla, quando possibile.

Infine, occorre riconsiderare l’ambiente in funzione delle nuove esigenze del malato:

  • nascondendo ad esempio medicinali, coltelli, alcolici o altri oggetti potenzialmente pericolosi
  • dotando la vasca o la doccia di maniglie a cui appoggiarsi e di tappeti antiscivolo
  • eliminando tavolini bassi o altri elementi che potrebbero essere causa di caduta.