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Sinonimi: Reumatismo

Dott.ssa Iolanda Rutigliano

Dott.ssa Iolanda Rutigliano

REUMATOLOGIA
Specialista in malattie articolari infiammatorie e degenerative

3 Novembre 2020 - Ultima modifica: 7 Giugno 2021

Indice:

  1. Introduzione
  2. Cos’è l’artrite?
  3. Vari tipi di artrite
  4. Sintomi
  5. Diagnosi e terapia

Introduzione

L’artrite è una condizione infiammatoria che interessa una o più articolazioni e può presentarsi in forma acuta o cronica. Esistono svariati tipi e forme d’artrite, la più nota delle quali è sicuramente l’artrite reumatoide. Tutte le forme d’artrite hanno cause e caratteristiche specifiche e rientrano nella più ampia categoria delle malattie reumatiche, che possono manifestarsi a tutte le età. Le più colpite sono le piccole articolazioni di polsi, mani, caviglie e piedi. Scopri di seguito tutto quello che c’è da sapere su questa condizione infiammatoria, quali sono i sintomi e le cause, come viene diagnosticata e qual è la terapia consigliata.

Cos’è l’artrite?

Con il termine “artrite” si intende una condizione infiammatoria che coinvolge una o più articolazioni. Queste strutture anatomiche hanno il compito di mettere in contatto due o più ossa e sono quindi fondamentali per la mobilità degli arti e dello scheletro. Esistono numerosi tipi di artrite e le sue diverse forme costituiscono ad oggi un grave problema di salute pubblica dato l’elevato impatto sulla popolazione e i costi terapeutici e previdenziali associati ad essa.

Spesso l’artrite è una condizione cronica che, una volta comparsa, accompagna la persona colpita per il resto della vita, rendendola inabile talvolta a svolgere anche le mansioni più semplici. Sia negli Stati Uniti che in Europa, infatti, l’artrite, assieme alle altre malattie reumatiche, sono considerate come la principale causa di disabilità nella popolazione, in particolar modo nella fascia più anziana.

Artrite e artrosi: le differenze

Tutt’ora si tende spesso a confondere o ad associare l’artrite all’artrosi che, pur avendo alcune caratteristiche in comune e rientrando fra le patologie reumatiche, è tuttavia totalmente differente dalla patologia in questione. In che modo però l’artrite si differenzia dall’artrosi? La confusione fra i due termini, oltre alla similitudine terminologica, deriva probabilmente dal fatto che entrambe le malattie attaccano le articolazioni, provocando un dolore che rende difficoltosa la mobilità degli arti. Tuttavia, la differenza sostanziale consiste nel fatto che l’artrosi è una patologia articolare di natura degenerativa che porta alla progressiva perdita della cartilagine articolare.

Il dolore portato dall’artrosi, quindi, è un dolore di tipo meccanico causato dalla innaturale vicinanza e dal contatto diretto dei capi articolari. I sintomi dolorosi si manifestano, generalmente, con l’utilizzo dell’articolazione e tendono a diminuire con il riposo. L’artrosi inoltre si sviluppa principalmente nelle persone sopra i 50 anni, spesso in sovrappeso, e le articolazioni più colpite sono quelle più soggette a piccoli traumi come le mani, i piedi, le anche, le ginocchia e la colonna vertebrale. 

A differenza dell’artrosi, l’artrite può colpire persone di qualsiasi età e il dolore può presentarsi nella persona colpita in qualsiasi momento della giornata.

Vari tipi di artrite

Come anticipato in precedenza, le forme di artrite possono essere diverse e avere caratteristiche specifiche. Vediamo di seguito quali sono le più comuni.

Artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è considerata una malattia autoimmune, cioè una condizione morbosa che si sviluppa a seguito di un malfunzionamento del sistema immunitario. Secondo quanto afferma il Manuale MSD, la malattia coinvolge all’incirca l’1% della popolazione e colpisce prevalentemente le donne con una frequenza dalle 2 alle 3 volte maggiore rispetto agli uomini. Le persone possono sviluppare l’artrite reumatoide a qualsiasi età, anche se il più delle volte la patologia colpisce i soggetti in età più attiva (35-50 anni). Non è raro, tuttavia, che la malattia colpisca persone in età avanzata o persino svilupparsi durante l’infanzia.

La causa scatenante dell’artrite reumatoide, purtroppo, è tutt’ora sconosciuta anche se sono stati evidenziati diversi fattori di rischio. Rientrano tra questi la predisposizione genetica, ma anche fattori non genetici e ambientali come il genere, l’età, il fumo di sigaretta, fattori alimentari, ormonali, socio-economici e la venuta a contatto con agenti di natura infettiva.

L’artrite reumatoide è una delle malattie più severe fra quelle osteoarticolari in quanto porta a gravi danni a livello strutturale delle articolazioni, provocando anche danni ossei secondari, complicanze extra-articolari e aumentando il rischio di mortalità. Bersaglio degli anticorpi anomali che si formano in chi soffre di artrite reumatoide è la membrana sinoviale che, aumentando di volume per colpa dell’infiammazione, si espande fino a provocare la graduale distruzione della cartilagine. Nei casi più gravi, inoltre, il processo proliferativo arriva a toccare sia le ossa che gli altri tessuti circostanti. La malattia può essere sistemica,e il processo infiammatorio può colpire anche a livello non articolare, coinvolgendo la cute, l’apparato respiratorio, gli occhi e l’apparato linfo-ghiandolare.

Artrite gottosa

L’artrite gottosa è un tipo di artrite causata dalla formazione e precipitazione di piccoli cristalli di acido urico intorno e all’interno delle articolazioni. Come conseguenza di questa disfunzione, l’articolazione si infiamma e provoca al paziente grave dolore. Il processo infiammatorio può interessare qualsiasi articolazione anche se, solitamente, si sviluppa per lo più negli arti inferiori.

La patologia è molto più frequente negli uomini, generalmente tra i 40-50 anni, mentre nelle donne compare di solito solo durante la menopausa. Tra i fattori di rischio dell’infiammazione rientrano: l’uso di droghe, cattiva alimentazione, abuso di alcool o altre malattie pre-esistenti.

Artrite psoriasica

Questa malattia infiammatoria cronica colpisce le articolazioni dei soggetti affetti dalla malattia cutanea chiama psoriasi o che hanno familiari affetti da questa malattia. Generalmente, i soggetti colpiti sviluppano prima la psoriasi e in seguito l’artrite, ma ci sono casi in cui avviene il contrario. Lo stato infiammatorio si sviluppa più frequentemente nelle persone fra i 30 e i 50 anni di età e colpisce equamente sia uomini che donne.

Le cause dell’artrite psoriasica sono finora sconosciute. Tuttavia, è stato accertato che la patologia si sviluppa quando il sistema immunitario attacca le cellule sane dell’organismo provocando un’eccessiva produzione di cellule della pelle e l’infiammazione delle articolazioni. I motivi di tale reazione del sistema immunitario non sono ancora conosciuti, ma si suppone che i fattori di natura genetica ed ambientale abbiano un ruolo importante nei soggetti predisposti.

Artrite settica

Questo tipo di infiammazione articolare è causata da un agente infettivo (batterio, fungo o virus) presente altrove nell’organismo e che può raggiunge l’articolazione in un secondo momento tramite contatto o tramite il sangue. In genere ad essere colpita è una sola articolazione, solitamente di grandi dimensioni come il ginocchio o l’anca, ma può interessare anche le articolazioni del polso, spalla, caviglia o gomito. I soggetti più colpiti sono gli anziani ed i bambini.

La presenza di patologie articolari pre-esistenti, uso di farmaci, presenza di malattie che favoriscono le infezioni e l’abuso di alcool e droghe sono tra i principali fattori di rischio di questa patologia.

Artrite reattiva

L’artrite reattiva ha una doppia origine: infettiva ed autoimmune. Viene infatti chiamata reattiva perché è una risposta articolare anomala ad un fattore infettivo che interessa solitamente il tratto genitourinario o gastrointestinale.

Sintomi

Essendo un’infiammazione articolare, i sintomi e i segni di un’artrite coinvolgono principalmente le articolazioni. I soggetti che soffrono di questa malattia lamentano generalmente:

  • Dolore;
  • Gonfiore articolare;
  • Rigidità articolare;
  • Arrossamento della zona colpita e forte sensazione di calore;
  • Riduzione della mobilità.

Alcune forme di artrite inoltre possono interessare anche altre regioni anatomiche come la pelle, gli occhi, l’apparato linfo-ghiandolare e l’apparato respiratorio. Tali sintomi possono essere sia costanti che presentarsi a intermittenza e con diversi gradi di intensità.

Diagnosi e terapia

Come abbiamo visto in precedenza esistono numerose tipologie di artriti, proprio per questo è necessario rivolgersi ad un medico per effettuare un’anamnesi dettagliata e capire di quale tipo di artrite si tratta e poterne eventualmente capire le cause. Lo specialista dovrà non solo analizzare lo stato delle articolazioni, ma effettuare anche una visita completa per evidenziare le eventuali alterazioni che possano aver portato alla malattia reumatica.

Al paziente potrebbero quindi essere consigliati sia esami di laboratorio (analisi del sangue, delle urine, del liquido sinoviale, ecc.) e/o quelli strumentali (ecografia, radiografia e, in alcuni casi, una risonanza magnetica). Lo scopo sarà non solo di arrivare ad una diagnosi, ma anche quello di capire la severità della malattia per capire quale sarà il migliore approccio terapeutico per il paziente.

A seconda del tipo di artrite diagnosticata, il medico potrà prescrivere al paziente una terapia specifica, che ha in generale, due scopi principali:

  1. Ridurre il dolore provocato dall’infiammazione e prevenirne la cronicizzazione;
  2. Migliorare le capacità motorie del paziente, migliorando la sua qualità di vita.

Il medico potrebbe prescrivere al paziente non solo farmaci che modificano la progressione della malattia e FANS per alleviare il dolore, ma anche dare indicazioni per cambiare lo stile di vita (prendere qualche giorno di riposo, smettere col fumo e alcool, ecc.). Al soggetto affetto dall’artrite possono inoltre essere prescritte sedute di fisioterapia con lo scopo di migliorare la mobilità.

Nei casi più gravi potrebbe essere utile ricorrere al trattamento chirurgico. L’intervento sarà necessario nel caso in cui l’artrite allo stadio avanzato abbia danneggiato irrimediabilmente l’articolazione, tanto da richiedere una sostituzione o la fissazione delle estremità delle ossa colpite dai danni articolari.

Per non rischiare di subire danni gravi a livello articolare è consigliato rivolgersi subito al proprio medico o ad uno specialista reumatologo nel caso in cui si presentino i classici sintomi dell’artrite. In questo modo sarà possibile iniziare subito il trattamento più idoneo al caso e contenere l’infiammazione.