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Anisocoria: cosa è, sintomi, cause, cura

Dott. Biagio Giorgio Gagliano

Dott. Biagio Giorgio Gagliano

OCULISTICA
Medico chirurgo specialista in Oftalmologia, microchirurgia oculare

17 Dicembre 2021

Non sempre i disturbi degli occhi sono collegati a patologie, oculari o meno, ma è comunque importante conoscere cause ed eventuali conseguenze di alcune di esse, anche se fisiologiche. Ecco nel dettaglio cosa significa anisocoria, cause, sintomi e trattamento. 

INDICE

Che cosa si intende per anisocoria

Gli occhi reagiscono agli impulsi della luce, facendo contrarre o, al contrario, dilatare, la pupilla. Quando si entra in uno spazio buio venendo da un altro luminoso, le pupille si dilatano per fare entrare più luce e poter vedere meglio: questo processo si chiama midriasi. Al contrario, quando si è al buio e all’improvviso si accende la luce o si esce in uno spazio molto illuminato, ecco che la pupilla si restringe per limitare l’ingresso di luce e abituare l’occhio alle nuove condizioni: in questo caso siamo di fronte a miosi

Succede però che le pupille abbiano diametro diverso: una può presentare midriasi, ed essere più larga di cinque millimetri, mentre l’altra regolare; o al contrario una delle due può essere molto piccola, evidenziando una miosi, e l’altra no. 

L’anisocoria può essere distinta in tre diverse categorie: 

  • fisiologica
  • meccanica 
  • patologica

Anisocoria fisiologica

È la più comune asimmetria delle pupille, che sono naturalmente di diametro diverso. Di solito la differenza di diametro non supera 1 millimetro e ne è colpito circa il 15-30% della popolazione. A volte si tratta di una condizione temporanea, e in genere varia in base alle variazioni della luce, rivelandosi quindi più o meno costante.

Anisocoria meccanica

Quando la differenza di diametro delle pupille è causata da eventi esterni come un trauma cranico o oculare, un’infiammazione, l’assunzione di farmaci (per esempio antichinetosici) o di sostanze, interventi chirurgici come la cataratta o ancora un intervento dell’oculista per svolgere un determinato esame, si è di fronte ad anisocoria meccanica. Di solito si risolve in breve tempo. 

Anisocoria patologica

Se l’asimmetria non è fisiologica né causata da fattori esterni temporanei, allora si tratta di anisocoria patologica, legata cioè a una malattia che colpisce l’iride, la pupilla o ancora il sistema nervoso che invia le informazioni alle pupille stesse. 

Sintomi dell’anisocoria

Nell’anisocoria l’unico sintomo è dato dalla differenza di diametro delle pupille, perché qualsiasi altro sintomo correlato è in realtà legato all’eventuale patologia che l’ha scatenata. 

In linea di massima, quando l’anisocoria è fisiologica non è presente nessun altro sintomo, mentre qualora fosse meccanica o patologica si potrebbero avere molti altri disturbi, non tutti a carico dell’apparato visivo. Per questo è importante rivolgersi all’oculista qualora si noti una differenza nella dimensione delle pupille, in particolare se si manifestassero altri sintomi come: 

Cause dell’anisocoria

Come è facile intuire, quando l’origine è fisiologica non esistono cause da ricercare per spiegare l’anisocoria: semplicemente, qualcuno nasce con una pupilla più grande e una più piccola. 

Quando invece si verifica un cambiamento del diametro di una pupilla, le cause possono essere diverse. 

Interventi esterni possono causare una variazione temporanea della dimensione delle pupille, come traumi cranici o oculari, per esempio l’urto contro un oggetto contundente in un solo occhio o un pugno. Anche alcuni interventi chirurgici che interessano l’apparato visivo possono causare anisocoria, così come l’assunzione di farmaci (scopolamina, destrometorfano, colliri a base di tropicammide o policarpina) o droghe come la cocaina e l’ecstasy. 

L’anisocoria patologica, invece, può avere diverse cause, principalmente malattie legate al cervello e al sistema nervoso. All’origine dell’asimmetria delle pupille patologica troviamo:

Diagnosi dell’anisocoria

La diagnosi dell’anisocoria dipende ovviamente dall’insorgenza della stessa. La fisiologica sarà probabilmente già presente alla nascita.

Quando però una dimensione diversa delle due pupille è conseguente a un trauma cranico o è associata ad altri sintomi, in particolare forte emicrania, nausea e vertigini è bene prevedere subito una visita oculistica

In questo primo step, l’oculista si occuperà di ricostruire l’anamnesi del paziente per capire quali altri sintomi siano presenti, se ci siano stati traumi o se la persona abbia assunto particolari farmaci o droghe. Si esaminano poi le pupille in reazione alla luce e non si trascurano l’accomodazione e i movimenti extraoculari. 

In seguito quindi a una visita generale, lo specialista potrebbe sottoporre il paziente al test dei colliri, un esame specifico per vedere la reazione delle pupille e molto utile per verificare la presenza della sindrome di Horner

La diagnosi di questa asimmetria, però, interessa anche altri specialisti, proprio perché potrebbe essere causata da diverse patologie. Qualora la visita oculistica non portasse frutti, sarebbe necessario effettuare un emocromo completo, includendo gli esami per le infiammazioni oculari e quelli per la meningite. Per quest’ultima potrebbe essere anche prescritta una puntura lombare con analisi del liquido cerebrospinale.

Può essere utile effettuare una tomografia computerizzata e una risonanza magnetica per verificare la presenza o meno di tumori, aneurismi, danni al nervo oculomotore e sindrome di Adie. 

In definitiva, quando ci si accorge che all’improvviso una pupilla misura più o meno dell’altra, è bene recarsi in prima istanza dall’oculista, che saprà poi eventualmente indirizzare verso altri specialisti o esami più specifici per capire la causa dell’anisocoria e trattarla. 

Come si cura l’anisocoria

Come succede spesso per i disturbi che colpiscono l’occhio, curare l’anisocoria è possibile trattando il problema o la patologia che l’ha causata. 

In alcuni casi potrebbe anche non essere necessario, perché di per sé l’asimmetria delle pupille non causa deficit visivi, tant’è che molte persone convivono con questa caratteristica senza che sia associata ad altro. 

Altre volte però, è fondamentale risalire alla causa per poterla curare, perché potrebbe trattarsi anche di una patologia molto grave.

L’anisocoria consiste in un’asimmetria del diametro delle pupille, che può essere fisiologica, e non rappresentare alcun disturbo, oppure avere origini diverse che vanno indagate a fondo, in principio con un oculista poi, eventualmente, con altri specialisti ed esami più specifici.